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Maria Paola RepellinoWritten by: Professione e Formazione

Le agopunture di Xu Tiantian per lo Swiss Architectural Award

Le agopunture di Xu Tiantian per lo Swiss Architectural Award

La fondatrice dello studio cinese DnA Design and Architecture è la vincitrice dell’ottava edizione del premio, scelta da una giuria presieduta da Mario Botta

 

Xu Tiantian (Fujian, 1975), fondatrice dello studio DnA Design and Architecture (Cina) è la vincitrice dell’ottava edizione dello Swiss Architectural Award, prestigioso premio internazionale promosso dalla Fondazione Teatro dell’architettura Mendrisio dell’Università della Svizzera italiana. Il premio – che sarà conferito a Mendrisio il 4 maggio – intende promuovere un’architettura attenta a questioni etiche, estetiche ed ecologiche contemporanee e mira a favorire, attraverso il coinvolgimento delle tre scuole di architettura svizzere, il dibattito pubblico e disciplinare sul ruolo dell’architettura nella società contemporanea.

L’intervento di riuso del ponte Shimen sul fiume Songyin (2016-17), la fabbrica di tofu nel villaggio di Caizhai (2017-18) e l’intervento di riuso delle cave di Jinyun (2021-22) sono i tre progetti che hanno convinto la giuria, presieduta da Mario Botta – il quale presiede anche la Fondazione organizzatrice -, per «Il felice connubio tra le istanze civiche che li animano (poiché volti a servire le comunità locali) e la qualità dell’architettura proposta, caratterizzata da una spiccata attenzione al contesto, da un’attitudine precisa e poetica al tempo stesso, e dall’operare al crocevia di scale e temi diversi, tra architettura e infrastruttura, tra permanente e effimero, tra riuso e intervento ex novo».

Unendo gli studi in architettura e progettazione urbana presso la Tsinghua University e Harvard, l’esperienza professionale a Boston e a Rotterdam da OMA, con un radicato senso dei luoghi, Xu Tiantian ha sviluppato un approccio consapevole in cui «Contesto, programma e loro interazione costituiscono il Dna di architetture promotrici dello sviluppo delle comunità». Lo dimostra il suo lavoro, che negli ultimi dieci anni si è focalizzato sulla rivitalizzazione sociale ed economica della spopolata contea rurale di Songyang, nel sud-ovest della provincia dello Zhejiang. Con i suoi oltre quattrocento villaggi, la regione si estende lungo il fiume Songyin fra morbide colline, terrazze verdeggianti e ripide pareti rocciose.

Qui Xu ha realizzato una vasta gamma di progetti, inizialmente pro bono (come il piccolo padiglione in bambù per la piantagione di tè a Damushan), che col tempo si sono consolidati in una collaborazione sistematica e duratura con il governo della contea, le comunità e gli artigiani locali. Fin dai primi incarichi, Xu ha prestato particolare attenzione alla carenza di spazi comuni per la collettività, al potenziale turistico del patrimonio paesaggistico e culturale dell’area e all’impiego di materiali naturali e di tecniche costruttive tradizionali. L’approccio dello studio si traduce così in un’inedita “agopuntura architettonica”: una strategia misurata e sistematica, in cui ogni intervento, seppur piccolo e puntuale, è capace d’innescare processi virtuosi, sostenibili nel lungo periodo grazie al coinvolgimento della comunità locale, e senza necessitare del supporto del governo o d’importanti investimenti. Le architetture sono sobrie e raffinate, suggestive e inclusive, flessibili e dal programma aperto. Le proposte di Xu per queste aree remote del Paese ambiscono ad andare oltre al richiamo turistico attraverso gesti formali e effimeri protagonismi, mirando piuttosto a rivelare il loro autentico legame con la storia, incorporare le risorse disponibili e valorizzare le tradizioni artigianali.

 

Il ponte Shimen sul fiume Songyin

Il progetto per il vecchio ponte di Shimen recupera un’infrastruttura ormai obsoleta, a causa della costruzione del nuovo viadotto, in una piattaforma panoramica sul fiume Songyi e la diga di Wuyang. Costruita negli anni cinquanta, la struttura in pietra, lunga 260 metri, collega i villaggi di Shimen e Shimenyu, situati sulle sponde opposte del fiume Songyin. L’intervento di riqualificazione mira a trasformare il ponte in una struttura flessibile e multifunzionale. L’aggiunta di una sequenza di semplici elementi strutturali in legno definisce una nuova galleria coperta, le cui aperture riprendono la scansione delle caratteristiche arcate del ponte esistente. Al centro, la piazza alberata invita i passanti a sostare e condividere uno spazio di ritrovo. L’esito è un nuovo spazio pubblico che suggerisce modi inediti per vivere il legame storico tra le due comunità.

 

La fabbrica di tofu nel villaggio di Caizhai

All’ingresso del villaggio di Caizhai, ha progettato una nuova fabbrica per migliorare gli spazi dedicati alla produzione tradizionale di tofu – entità economica collettiva locale – affinché i prodotti potessero rientrare negli attuali standard di certificazione alimentare. Il volume lineare dell’edificio si snoda lungo il pendio che costeggia il fiume. Gli spazi della produzione sono affiancati da un percorso coperto che permette ai visitatori di osservare da vicino le diverse fasi della lavorazione. La struttura in legno interpreta in chiave contemporanea le tecniche tradizionali, creando un sottile dialogo con il tessuto storico del villaggio. La fabbrica diventa così uno spazio di produzione e di “messa in mostra” del patrimonio tradizionale della comunità agricola locale.

 

L’intervento di riuso delle cave di Jinyun

Per decenni il paesaggio montuoso della contea di Jinyun è stato plasmato dall’estrazione manuale della pietra. Oggi, oltre tremila cave sono state dismesse: alcune sono in stato di abbandono, altre sono state riconvertite e destinate all’allevamento di pollame o alla piscicoltura. Nel 2021 Xu Tiantian e il suo studio sono stati incaricati dall’amministrazione locale di sviluppare una strategia pilota per la riqualificazione e rifunzionalizzazione di 9 ex cave dismesse. I tre progetti finora realizzati mirano a rivitalizzare questo paesaggio con interventi minimi e puntuali, su piccola scala, che fanno leva sul riuso ecologico, sulla valorizzazione del patrimonio storico del luogo e sul rilancio socio-economico dell’area. Gli spazi sono riconvertiti in un sistema di infrastrutture culturali – biblioteca, palcoscenico per spettacoli, spazio di aggregazione – che utilizzano la luce naturale e la particolare acustica dei siti per offrire ai visitatori un’esperienza spaziale suggestiva.

Immagine di copertina: Xu Tiantian, © Xu Meng

 

Autore

  • Maria Paola Repellino

    Architetta e Dottore di ricerca in ‘Architettura e Progettazione Edilizia’ (2016); Ricercatrice presso il Politecnico di Torino dove è stata Direttore Esecutivo del gruppo di ricerca China Room e membro del Future Urban Legacy Lab. Visiting Scholar presso la School of Architecture della Tsinghua University di Pechino (2014). Il suo lavoro di ricerca si concentra sulle culture del progetto architettonico e urbano con particolare attenzione ai processi di trasformazione urbana. Ad oggi le sue principali pubblicazioni sono il volume Fun Mill: The Architecture of Creative Industry in Contemporary China (ORO Editions 2022); The City after Chinese New Towns (Birkhäuser 2019, curato con M. Bonino, F. Governa, A. Sampieri)

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Last modified: 23 Gennaio 2023