Il trentennale della prematura scomparsa del fotografo di Scandiano è occasione per eventi, mostre, premi e workshop che toccano Reggio, Modena e Parma
BOLOGNA, MODENA, REGGIO EMILIA, PARMA. “Fotografare non significa fotocopiare la realtà”, spiegava Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 – Roncocesi, 1992), uno dei più significativi fotografi del secondo Novecento al mondo, che nelle sue Lezioni di fotografia (Quodlibet, 2010) ricordava anche che “gli spazi che viviamo abitualmente sono segnati dal rapporto con la pittura”. Insomma, senza approfondire un autore che necessita di ben altro spazio rispetto a un articolo, per sottolinearne l’importanza è sufficiente rimandare la mente all’esteso, interessante rapporto che esiste tra Ghirri, il paesaggio e la sua lettura e riflessione, l’architettura tante volte fotografata. Ora, in occasione del trentennale della prematura morte del fotografo reggiano – modenese per formazione, lavoro, vita – la Regione Emilia-Romagna ha coordinato un’ampia serie d’iniziative insieme ai capoluoghi Reggio, Modena e Parma.
Si intitola “Vedere oltre” ed è un ricco palinsesto di eventi che si snoda lungo la via Emilia e si caratterizza in primo luogo a Reggio, attraverso la rassegna “In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in miniatura e nuove prospettive”, dedicata tra l’altro al materiale presente anche al celeberrimo progetto relativo all’Italia in miniatura, struttura aperta nel 1970 da Ivo Rambaldi a Viserbella di Rimini. Il lavoro di Ghirri, chiamato In scala, realizzato nel 1977-78, è composto da fotografie a colori incollate su tavole di piccola dimensione (Palazzo dei Musei, dal 29 aprile all’8 gennaio 2023).
Sempre la città reggiana inaugura anche il “Premio Ghirri per la giovane fotografia italiana” nell’ambito del Festival della fotografia europea in programma dal 29 aprile al 12 giugno 2022, mentre ai Chiostri di San Pietro sono previsti workshop e nuovi progetti fotografici per l’autunno. A Modena aprirà una mostra che presenta le opere ghirriane di FMAV-Fondazione Modena arti visive (ex Galleria Civica, dove il maestro espose, nella città che lo vide esordire dal punto di vista espositivo nel 1972): dal 16 settembre al 16 ottobre 2022 a Palazzo Santa Margherita si vedranno le immagini di “Colazione sull’erba” del 1975 e altre che metteranno in rapporto Ghirri con artisti concettuali modenesi. Proprio sotto la Ghirlandina, soprattutto nella manciata di anni appena indicati, Ghirri trasformò la città, molti suoi scorci, in una sorta di musa ispiratrice. Ne catturò le geometrie, indagandone non solo la natura, ma anche tanti contesti domestici.
La collaborazione regionale prosegue a Parma con un calendario d’incontri e seminari, oltre a una mostra fotografica a cura dello CSAC (Centro studi archivio comunicazione), ente fondato da Arturo Carlo Quintavalle con Massimo Mussini cui il fotografo donò poco meno di 2.000 stampe vintage. “Ghirri non è stato solo uno dei fotografi italiani più importanti del Novecento”, hanno riassunto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore alla cultura Andrea Corsini, “ma il suo sguardo è forse oggi ancora più attuale che in passato. Merito di immagini senza tempo che evocano temi profondi e contemporanei, come il rapporto tra artificiale e naturale o la presenza del consumo nelle nostre vite”. Ricordiamo infine che sul territorio è attivo il progetto “Emilia Romagna Photo Valley”, una prima mappatura completa di tutto quello che ruota attorno alla fotografia in regione, con la segnalazione di 190 realtà in 60 comuni.
Info: emiliaromagnaturismo.it/it/tags/luigi-ghirri
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Last modified: 9 Marzo 2022