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Francesca PetrettoWritten by: Reviews

Al DAM di Francoforte, tra premi alla fotografia e abitazioni per tutti

Al DAM di Francoforte, tra premi alla fotografia e abitazioni per tutti
Due mostre al Deutsches Architektur Museum: l’Europäischer Architekturfotografie Preis 2019 e il concorso «Wohnen für Alle – Das neue Frankfurt 2019»

 

FRANCOFORTE SUL MENO (GERMANIA). L’inarrestabile attività multitasking del Deutsches Architektur Museum (DAM) vede protagoniste nei mesi caldi di questo 2019 – fra letture, conferenze, esposizioni e premi – due interessanti mostre, che concludono nelle sue eleganti sale il percorso di altrettanto importanti concorsi internazionali appena conclusi: l’Europäischer Architekturfotografie Preis 2019 e «Wohnen für Alle – Das neue Frankfurt 2019».

 

Premio europeo di fotografia per l’architettura 2019: «Architettura felice»

L’Europäischer Architekturfotografie Preis viene assegnato dal 1995 e ogni due anni da Architekturbildes e.V. in collaborazione con il DAM e il Bundesstiftung Baukultur di Potsdam. Il tema cambia ogni edizione: per quest’ultima era stato scelto «Joyful Architecture», l’equivalente di una bella, appassionante scommessa. Perché, può un’architettura essere “gioiosa”? E la fotografia può catturarne fra le molte anime e forme anche questa? I progetti partecipanti all’edizione 2018-19 erano chiamati a trovare una risposta presentandosi anzitutto anonimamente e con una serie di quattro immagini ciascuno. La mostra (fino all’1 settembre) ospita gli esiti del concorso, dando spazio a tutti i 28 premiati, fra podio, riconoscimenti e menzioni speciali, lasciando naturalmente la posizione centrale al vincitore assoluto. Il primo premio (4.000 euro) è andato all’architetto bavarese Dirk Härle: del suo lavoro la giuria ha lodato soprattutto l’aver saputo cogliere «lo speciale in situazioni apparentemente poco spettacolari [in cui] non sono gli elementi architettonici a far divertire lo spettatore, bensì le scene mostrate a chi è capace di osservare l’ambiente che ci circonda con tranquillità e umorismo». Senza questo elemento speciale, il luogo ritratto sarebbe banale, noioso o triste o semplicemente altro che gioioso. Nella calma statica dell’immagine e della sua struttura l’elemento speciale si trova sempre in posizione centrale. Gli altri due premi (1.000 euro ciascuno) sono andati al fotografo di Lipsia Nikolas Fabian Kammerer col suo «gioioso incrociarsi di colori sgargianti su uno sfondo nero cosmico», e al duo berlinese Maiplatz-Fotografie per la serie «CPH – Copenhagen’s Playground Heterogeneity».

 

Concorso «Abitazioni per tutti – La nuova Francoforte 2019»

Si possono costruire ancora oggi in una metropoli carissima come la Ma(i)nhattan tedesca edifici residenziali sostenibili alla portata di tutti? Francoforte è in inarrestabile crescita: il boom della neues Frankfurt di cent’anni fa si ripete eccome, se i nuovi arrivati in città sono circa 10.000 all’anno. Francoforte sul Meno avrebbe dunque bisogno di 70-100.000 nuovi appartamenti a prezzi accessibili a tutti entro il 2030. Insieme al DAM e al gruppo ABG Frankfurt Holding, la Municipalità ha bandito un concorso per l’area di Hingelfeld, circa 17 ettari a nord del centro cittadino, richiedendo una proposta di edifici residenziali capaci di coniugare la pressione dei costi con innovazione, qualità residenziale e architettonica, tenendo conto dei mutevoli sviluppi demografici e socio-strutturali in corso; dunque, anziché concentrarsi come in passato sulla famiglia nucleare, focalizzarsi sempre più sulla diversità dell’utenza e del suo multiforme bisogno di spazi abitativi. Alla chiamata della prima fase del concorso hanno partecipato 107 studi di architettura europei, presentando un totale di 131 progetti.

Da una rosa di 10 progetti ammessa alla seconda fase, la giuria doveva individuare 4 vincitori, uno per ciascuno dei 4 lotti disponibili. La proposta di Duplex Architekten (Zurigo) si è aggiudicata il lotto 3 grazie alla struttura a terrazze profonde capaci di garantire la giusta privacy e protezione solare, e alla scelta di «appartamenti a cluster che rendono possibili sia la convivenza di nuclei di diversa generazione sia le nuove comunità residenziali di oggi». ARGE schneider + schumacher Architekten (Francoforte/Vienna) si è aggiudicato il lotto 4 col complesso “Max und Moritz”, secondo il modello viennese di un doppio edificio a pianta quasi triangolare collegato da un ponte in cui è situato il singolo ascensore; è piaciuta la «buona varietà di appartamenti e lo spazio aggiuntivo per i negozi al piano terra». Anche di NL Architects & Studyo Architects (Amsterdam/Colonia) ha convinto il complesso con case a terrazze già progettate con successo ad Amsterdam, nonché la soluzione mista dei materiali legno e cemento ma, così come per Lacaton & Vassal Architects (Parigi), si è deciso non assegnare loro per il momento i lotti 1 e 2 perché non si è raggiunto un consenso tra i giurati. Dello studio francese ha convinto il sistema di rivestimento in policarbonato e la presenza delle verande, già sperimentato con buon esito a Parigi e Bordeaux (quest’ultimo intervento, fresco vincitore del Premio europeo Mies van der Rohe 2019), e la scelta di «materiali e standard poveri», senza cantine o ascensori, ovvero «lo sviluppo ridotto al minimo». È stato inoltre conferito un riconoscimento speciale a Praeger Richter Architekten (Berlino) per gli «appartamenti a prova di futuro, reversibili e per qualsiasi tipo di finanziamento, e per i giardini pensili», nonché per la solidità di una «costruzione in lastre di cemento armato precompresso che dovrebbe garantire costi vantaggiosi e durata nel tempo».

Il DAM presenta l’esito del concorso con la pubblicazione di un catalogo contestuale all’omonima mostra (dal 4 al 23 giugno). È anche un nuovo tributo personale della metropoli assiana al genio funzionale e agli eventi per il centenario del Bauhaus, di cui si dichiara felice erede e rientra nel calendario delle celebrazioni.

Altre 3 mostre al DAM

Per chi volesse vedere ancora di più ed entrare nello spirito della Nuova Francoforte del XXI secolo della stimata Kulturdezernentin Ina Hartwig di SPD, sempre il DAM offre anche altre tre interessanti mostre: «Neuer Mensch, neue Wohnung – Die Bauten des Neuen Frankfurt 1925 – 1933», per un approccio ravvicinato al boom della nuova metropoli dei primi del Novecento (fino al 18 agosto); «Von der Urhütte zum Volkenkratzer», ampia raccolta di plastici della storia dell’architettura in Germania, dalle prime capanne ai grattacieli (mostra permanente); «Schätze aus dem Archiv 9 – Bühnenbild-Entwürfe von Trude Schelling-Karrer 1948-1963», omaggio di DAM e Schelling Stiftung Trude Schelling-Karrer all’architetta, artista e scenografa tedesca in occasione del suo centesimo compleanno (fino al 23 giugno).

Autore

  • Francesca Petretto

    Nata ad Alghero (1974), dopo la maturità classica conseguita a Sassari si è laureata all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Ha sempre affiancato agli aspetti più tecnici della professione la passione per le humanae litterae, prediligendo la ricerca storica e delle fonti e specializzandosi in interventi di conservazione di monumenti antichi e infine storia dell'architettura. Vive a Berlino, dove esegue attività di ricerca storica in ambito artistico-architettonico e lavora in giro per la Germania come autrice, giornalista freelance e curatrice. Scrive inoltre per alcune riviste di architettura e arte italiane e straniere

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Last modified: 22 Maggio 2019