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Daniele CampobenedettoWritten by: Città e Territorio

Francia: modernità, promessa o minaccia

Francia: modernità, promessa o minaccia

Promesse mantenute, la consueta grandeur francese ha tanto di Ministro della Cultura Aurelie Filippetti che accoglie i convitati alla neoclassica porta. Appena entrati nel Padiglione ci si scontra con le scene ironiche del film Mon Oncle di Jacques Tati; la villa protagonista della pellicola del 1958 apre la riflessione del curatore Jean Louis Cohen, che esplora la modernità attraverso le sperimentazioni di Jean Prouvé, la prefabbricazione pesante e i Grands Ensembles, mettendo l’accento sulla questione della casa e sulle risposte sociali che l’architettura dei ruggenti anni francesi tentava di proporre. In ogni sala si scopre un’architettura, per ogni architettura una domanda, fino a giungere alla questione fondamentale: la modernità è dunque promessa o minaccia? La risposta che si trova nel Padiglione francese sembra essere proprio il punto interrogativo che mette in discussione una banale considerazione circa lo scacco dei principi moderni della produzione edilizia.
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Autore

  • Daniele Campobenedetto

    Nato a Torino nel 1986, è architetto e ricercatore. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso il Politecnico di Torino e in Architettura presso l’Université Paris Est. Dal 2015 è docente a contratto in progettazione architettonica e urbana presso il Politecnico di Torino. La sua attività esplora in particolare le trasformazioni urbane attraverso ricerche svolte a Parigi, Shanghai e Torino. Collabora come libero professionista con diversi studi e istituzioni su progetti architettonici e di ricerca.

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Last modified: 7 Luglio 2015