mosca. Il Museo statale di architettura A. V. ?S?cusev (Muar), fondato dallUnione degli architetti sovietici nel 1934, versa in una situazione di profondo degrado che sta mettendo a repentaglio uninnumerevole quantità di opere conservate negli archivi. Localizzato nel pieno centro di Mosca in adiacenza alla biblioteca Lenin e in prossimità del Cremlino, il museo è noto in tutto il mondo per le inestimabili collezioni relative ai vari periodi dellarchitettura russa (in particolare lArt Nouveau e le avanguardie), da quella antica fino agli ultimi anni del XX secolo. I necessari progetti di restauro si scontrano con una situazione finanziaria critica aggravata dal decurtamento e dal posticipo al 2018 dei fondi federali destinati non solo a un suo risanamento strutturale, ma anche a una riorganizzazione che permetta a tutti di consultare documenti dinestimabile valore.
Il restauro del celebre complesso museale sulla Vozdvizhenka è stato rinviato sine die…
Innanzi tutto vorrei inquadrare la situazione. Basti dire che Vladimir Rezvin, direttore del Muar negli anni della perestrojka, mi disse che già il suo predecessore aveva segnalato i gravi problemi strutturali che lo affliggevano. David Sarkisyan aveva avuto la grande intuizione di usare alcuni di questi spazi fatiscenti come aree espositive, ed è così che le «Rovine» sono diventate uno dei luoghi più ambiti e alla moda di Mosca. Tuttavia, i problemi legati allutilizzo e alla sicurezza rimangono. In questa cornice, per noi lo slittamento dei finanziamenti di sei anni equivale a un lontano e indefinito futuro e il taglio a 450 milioni di rubli (oltre 11,5 milioni di euro; circa un sesto della richiesta) non copre unoperazione di restauro risolutiva. Tutto ciò rischia di compromettere lo stato del museo.
Qual è lentità delle opere, dei tempi e dei costi necessari per il restauro?
La cifra complessiva è di circa 2,9 miliardi di rubli (75 milioni di euro) per un tempo totale di tre anni, ma fare previsioni è comunque difficile se pensiamo che il restauro della Cité de larchitecture di Parigi si è protratto per quasi 17 anni.
In questa cornice quali possono essere le prospettive di un museo che a oggi non può neanche permettersi di allestire una mostra permanente?
Potrei riassumere la mia idea in quattro linee strategiche. La prima è di carattere urbanistico. Nellarea in cui insiste il Museo si concentrano alcune delle strutture espositive più celebri di Mosca, tutte raggiungibili attraverso percorsi pedonali che dovrebbero essere unificati e valorizzati, così da dotare il centro della città di un sistema storico-culturale unico. Questa soluzione è relativamente semplice da attuare e darebbe lopportunità di valorizzare un luogo urbano molto importante che oggi risulta ostile sia agli abitanti che ai turisti. Inoltre, questidea è in linea con il programma di sviluppo del turismo per il 2012-2016. La seconda linea strategica, che stiamo definendo insieme a Proekt Meganom, è di tipo architettonico e prevede unarea espositiva urbana aperta al pubblico da ubicare nella corte interna del museo. La terza linea strategica può essere definita socioculturale e prevede lo sviluppo di un programma formativo rivolto a chiunque sia interessato a comprendere le dinamiche del processo progettuale a livello architettonico e urbano. Ma se la comunicazione è importante, ora la nostra priorità è sistemare i documenti darchivio, che a dispetto della carenza di spazio in questi ultimi anni sono raddoppiati; ciò significa che il museo continua a godere di un enorme prestigio, come dimostra la recente acquisizione di parte della Casa Melnikov (cfr. «Il Giornale dellArchitettura», n. 85, giugno-luglio 2010).
Il fondatore del museo, larchitetto Aleksej ?S?cusev, immaginava filiali del museo come monumenti storici e della cultura. Vi è qualche speranza di vedere realizzati questi propositi oggi?
A questa idea si lega la quarta linea strategica. Sono convinta che il Muar debba diventare il centro di una rete di musei specializzati. Vi è una serie distituzioni locali con cui abbiamo iniziato a stabilire delle relazioni e personalmente coltivo un sogno: operare unintegrazione tra il Muar, che detiene tutti gli schizzi e i progetti mai pubblicati della metropolitana, e il museo ospitato nella stazione Sportivnaya, la cui esistenza è pressoché ignorata da tutti. Credo che solo formando una rete distituzioni museali si potrà portare avanti una politica culturale coordinata a vantaggio di tutti i soggetti e soprattutto del sistema culturale moscovita.
Un progetto lungo e ambizioso, ma quali sono le iniziative per il prossimo futuro?
Nonostante le difficoltà abbiamo deciso distituire un consiglio scientifico formato da personalità illustri, architetti e operatori in ambito museografico, che ci hanno dato importanti suggerimenti. A settembre presenteremo nel dettaglio il progetto strategico a cui ho fatto cenno e parallelamente ci dedicheremo a presentare gran parte del materiale presente nei nostri fondi. Abbiamo iniziato con una grande mostra su Boris Iofan e continueremo con una mostra sui piani della città nel corso del Novecento, che prende spunto dal concorso internazionale lanciato a inizio 2012 sulla «Grande Mosca».






















