Lasilo aziendale di Cariparma
Nellottica che ormai i servizi di welfare possono essere chiesti solo al privato, è nato CARIbimbi, lasilo nido aziendale della Banca Cariparma in via La Spezia, firmato Studio Zpz Partners. Una piccola cittadella formativa e ricreativa destinata ai figli dei dipendenti, ma per una parte anche agli iscritti nelle graduatorie comunali, divisa in due sezioni (una per i piccoli e una per i grandi), per un totale di 48 bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi, su una superficie di 3.500 mq. Il progetto architettonico prevede unorganizzazione a padiglioni rivestiti in legno collegati da ununica copertura e accessibili da una piazza centrale coperta e climatizzata, fulcro delledificio, luogo di incontro, scambio, socializzazione e gioco. Dalla piazza si accede alle sezioni attraverso due grandi portali che gestiscono il passaggio dallaltezza della piazza alle zone filtro di ingresso delle aule.
Che cosa succede Oltretorrente
La zona di «Oltretorrente» parrebbe, secondo convenzione comune, come declassata rispetto alla parte urbana di fondazione romana, più blasonata e centro per antonomasia. Ciò paradossalmente in un contesto di splendide potenzialità residenziali. Un luogo ricco di emergenze architettoniche e urbane, dalle fastose chiese rinascimentali e barocche, alla corsia dellOspedale vecchio lunga 120 m, ai 25 sontuosi ettari del Parco dei duchi. Per non parlare della fascia affacciata sul Torrente, dove da schiere medievali si può scendere direttamente alle golene. Larea delle residenze di via dei Farnese dove oggi è in attuazione il progetto di Canali Associati, ha avuto una gestazione troppo lunga nella costruzione urbana della città. Quindici anni fa lo studio simpone nel concorso bandito dal Comune, poi larea va allasta. Acquistata da una società che fa capo allimpresa Pizzarotti, strategicamente onnipresente nel contesto parmigiano, viene affidata attraverso un confronto interno allolandese Erik Van Egeraat con un progetto molto criticato e osteggiato per le sue intenzioni aggressive. Si ritorna perciò a Canali per una progettazione oggi in via definitiva e a brevissimo in costruzione, promuovendo il riscatto di unarea ancora squarciata a quasi settantanni dai bombardamenti bellici e finalmente destinata alla residenza. 5.000 mq di superficie utile per circa una quarantina di alloggi per 150 abitanti, con un verde pubblico di 1.500 mq. Anche la presenza dei resti ipogei del distrutto convento di Santa Teresa, riportati alla luce da recenti scavi archeologici, sarà in futuro valorizzata grazie a unampia vetrata a quota strada. Accese discussioni cittadine hanno accompagnato anche il progetto delle aule universitarie di via Kennedy, quasi in via di ultimazione. Polemiche caricate dei malumori degli abitanti di Parma rivolte in particolare modo ad altri cantieri, ai debiti del Comune, allultima cronaca del malaffare. La riqualificazione a destinazione universitaria a firma di Carlo Quintelli risale invece al 1989 e allora approvata senza frastuoni. Lontana dalle recenti cronistorie. Nel quadro di una strategia di sviluppo del Campus universitario dellOltretorrente, il nuovo edificio, destinato a parcheggio pubblico ipogeo e aule universitarie in via Kennedy, realizza la quarta corte urbana dellOspedale vecchio, il grande complesso storico con tipologia a crociera le cui sorti sono molto care ai parmigiani. Per questo in molti hanno letto come deturpazione larchitettura contemporanea che chiude lantico sistema di corti che fronteggia via DAzeglio. Lintervento prevede aule per oltre 900 studenti, circa 150 postazioni studio, caffetteria e spazi di aggregazione per la comunità universitaria.
Piazza della Ghiaia. Una storia finita male Il commercio a Parma è in Piazza Ghiaia: fin dal VI secolo sede del mercato bisettimanale. La violenta riqualificazione dellodierna piazza è emblema della perdita di memoria della città. Con Maria Luigia lo spazio si trasforma: il Bettoli progetta in forme neoclassiche le splendide «Beccherie» demolite in epoca fascista; il capitolo forse più doloroso della storia urbanistica della città. Negli ultimi 15 anni si perpetuano discontinuità decisionali delle amministrazioni. Le giunte di centrodestra intraprendono dal 2004 la strada di una radicale trasformazione, incaricando prima Paolo Portoghesi (per poco più di 97.000 euro) di un progetto, poi delegittimato, che prevedeva la creazione di piani ipogei, lapertura della barriera tra Ghiaia grande e Ghiaia piccola, infine grandi «funghi» in ferro e cristallo che, sorgendo dai sotterranei, arrivavano sino ai primi piani delle case prospicienti. Dopo la gara di appalto per laffidamento in concessione (45 anni) di costruzione e gestione dellopera, vince lassociazione temporanea Bonatti, Cooperativa edile artigiana, Buia, Ascom e Confesercenti, che ripresenta un progetto redatto dagli architetti Mancini, Ferlini, Asti, Mambriani, molto diverso dal precedente. I lavori si bloccano per divergenze con la Soprintendenza. Dal 2008 riparte la realizzazione: una vela in vetro e acciaio che va da 5 a 10 m di altezza per circa 5.000 mq, che conta a pochi mesi dalla realizzazione: grondaie intasate, prese elettriche dimenticate e un fastidioso riverbero a specchio sulle residenze. Un piano ipogeo è adibito ad attività commerciali e collettive. Dimenticata, per ora, la continuità pedonale con la Ghiaia Piccola. Costo 29 milioni, con totale finanziamento privato. La nuova Scuola per lEuropa Un complesso scolastico per accogliere quasi 1.200 studenti, attrezzature collettive, campi gioco allaperto, 2 palestre, 2 mense, 1 auditorium da 300 posti, 1 biblioteca, 1 edificio per gli uffici amministrativi e la direzione scolastica. È la Scuola Europea voluta dal Comune e dallEfsa, Authority per lagroalimentare, per i figli dei propri dipendenti ma anche per gli studenti parmigiani. Su progetto di Paolo Zermani, oggi è in costruzione per una superficie complessiva di oltre 85.000 mq, accesa inizialmente di polemiche per una presunta illegittimità del procedimento di aggiudicazione. La scuola è collocata ai margini di Via Langhirano, in adiacenza al campus universitario di Parma. Lasse progettuale è parallelo alla via Emilia e su di esso si dispone la grande spina del chiostro di distribuzione preceduta dalledificio porticato destinato allaccoglienza. Chiostro – corte (padana) – portico rappresentano gli elementi tipologici dordine del sobrio sistema compositivo, caratterizzato dalluso del mattone a vista e del vetro.
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