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Written by: Inchieste

Werner Tscholl

Werner Tscholl

1. Non tocchiamo l’esistente e progettiamo il nuovo senza guardare al vecchio. Rispondiamo dunque con la lingua di oggi a quanto è stato detto in passato, cercando tuttavia di dialogare. Come succede qui anche fra persone che parlano lingue diverse. Secondo me non esiste, e non può esistere, il rapporto con il paesaggio. In una stessa città coesistono chiese gotiche, romaniche, barocche. L’architettura cambia nella storia, non in rapporto al paesaggio. Ciò che penso è che se un’architettura è bella e fatta bene si integra bene nel paesaggio. Oggi non si potrebbe più fare un castello, eppure ci sembra bello lì dov’è e com’è.

2. Credo molto nei concorsi, sono uno strumento valido. Personalmente, purtroppo, oggi posso partecipare solo a quelli a inviti, per mancanza di tempo.

3. In quest’ultimo anno, nel nostro caso, la committenza è stata nell’80% privata perché alcuni progetti pubblici erano già stati ultimati. Ma, generalmente, la committenza è in egual misura sia pubblica che privata.

4. In Alto Adige non è stato creato niente di nuovo. Si tratta di un linguaggio internazionale utilizzato anche in altre regioni. È vero però che qui esistono condizioni che permettono a validi progettisti di costruire ed emergere: committenza, soldi, voglia di fare. E quando la gente vede un bel progetto, per spirito di emulazione desidera realizzarne un altro. E la committenza, anche in questo caso, è più o meno in egual misura sia pubblica che privata.
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Last modified: 20 Luglio 2015