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Written by: Città e Territorio

A Bogotá torna a splendere il Colón «italiano»

A Bogotá torna a splendere il Colón «italiano»

Sono trascorsi 120 anni dall’inaugurazione del teatro Cristóbal Colón, il 12 ottobre 1892. Fu progettato dall’architetto fiorentino Pietro Cantini su incarico ricevuto nel 1885 dalla presidenza della Repubblica Colombiana, nel quartiere della Candelaria lì dove precedentemente sorgeva il teatro Maldonado. Cantini si era trasferito in Colombia nel 1879 all’età di 22 anni per partecipare al progetto del nuovo palazzo del Governo e qui rimase per oltre 49 anni realizzando la maggior parte delle sue principali opere, tra cui il Colón. Al cantiere del teatro collaborarono anche altri connazionali tra cui Luigi Ramelli e Giovanni Menarini. Alla loro opera si devono infatti le principali decorazioni interne nonché il grande plafon della platea e gli ornamenti del foyer. Nel 1975 il teatro è dichiarato bene d’interesse culturale nazionale. Nel 2008, su progetto degli architetti Jairo González Arévalo, Max Ojeda Gómez (capogruppo), Camilo Humberto Torres e dell’ingegnere Fernando Ortiz Casas, hanno avuto inizio i restauri, con la supervisione della Dirección de patrimonio de mincultura. A fine 2011, dopo 3 anni d’intensi lavori, è stata completata la fase più complessa del restauro che ha previsto in prima istanza un dettagliato progetto diagnostico a cui ha fatto seguito il miglioramento sismico delle strutture, il perfezionamento visuale della platea, la ristrutturazione della galleria superiore e dei 74 palchi, la sostituzione degli impianti meccanici ed elettrici nonché il restauro di tutti i beni mobili, degli arredi e delle pitture murali. L’opera costata 12,7 milioni di pesos (5,5 milioni di euro) è stata finanziata dal ministero della Cultura e supervisionata dalla società d’ingegneria tedesca Bühnen Planung Walter Kottke Ingenieure, esperta mondiale nel settore. Come stabilito dalla commissione internazionale composta da Gero Zimmermann- Linder, Klaus Haarer e dall’esperto colombiano Francisco Vergara, la seconda e ultima fase riguarderà l’ammodernamento tecnologico dello scenario e dei suoi apparati meccanici. Anche questo lavoro sarà sostenuto dal ministero per un importo previsto di 15 milioni di pesos (6,4 milioni): conclusione prevista entro ottobre, quando il teatro verrà riaperto in occasione del 120° compleanno.

Autore

  • Olimpia Niglio

    Nata a Salerno nel 1970, si laurea in Architettura presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II” dove nel 2000 consegue il Dottorato in Conservazione dei beni architettonici. Si specializza in Restauro architettonico e a Roma consegue il Master in Management dell’arte e beni culturali. Dal 2000 al 2001 (Post PhD) è ricercatore e coordinatore del progetto “Nuovi strumenti di diagnostica nel campo del restauro architettonico” con fondi MIUR. Dal 2002 al 2010 è Adjunct Professor di Restauro architettonico presso il Corso di laurea in Storia dell’Arte dell’Università di Pisa dove ha insegnato anche presso la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte. Dal 2012 è Research Fellow presso la Kyoto University, Graduate School of Human and Environmental Studies, in Giappone. Dal 2014 è Full Professor di Storia e Restauro dell’Architettura presso la Facultad de Artes y Dibujo dell'Università Jorge Tadeo Lozano a Bogotá. Svolge attività di ricerca presso la Universitat Politècnica de València e presso il Kunsthistorisches Institut di Firenze. È stata Visiting Professor presso la Tokyo University, la Kanto Gakuin University di Yokohama, la Otemon Gakuin University di Osaka, il Western Galilee College di Akko in Israele, l’Universidad de Concepción in Cile e l’Universidad Nacional Autonoma de México. È autrice di volumi su tematiche comparative connesse alla storia e al restauro dell’architettura ed è vincitrice di premi internazionali tra cui il Premio monografia scientifica alla X Biennale di Architettura - Cuba 2015. È membro ICOMOS e ICOM.

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Last modified: 3 Aprile 2017