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Written by: Inchieste

Grattacieli, in alto ma non troppo

Superati gli ultimi ostacoli di natura giuridica (in marzo il Tar non ha accolto il ricorso sulla regolarità dell’assegnazione dell’appalto richiesto dal Consorzio 2t, sconfitto dalla gara per la costruzione del grattacielo, vinta da Coopsette), ora il cantiere per realizzare il grattacielo della nuova sede della Regione Piemonte può partire. Durerà tre anni, se tutto va bene. Il progetto redatto da Massimiliano Fuksas insieme ad Ai Engineering, Ai Studio, Manens Intertecnica e Geodata sull’area ex Fiat Avio, di fianco al Lingotto, prevede anche il masterplan per tutto il comparto in questione (oltre 300.000 mq), destinandolo a residenza, terziario e commercio. La storia del grattacielo della Regione inizia nel 2000, con il concorso lanciato dalla giunta Ghigo per riunire in un unico edificio sull’area ex Materferro, in Spina 1, tutte le sedi sparse dell’ente. Due anni dopo, con il cambio di giunta, si decide il trasferimento del progetto sui terreni ex Fiat Avio in via Nizza, che la giunta precedente aveva acquisito da Luigi Zunino per realizzarvi la «Città della salute». Il progetto, sempre affidato a Fuksas, prevede una torre vetrata di 220 m dotata di querce e cipressi sulla sommità. Il bando per la sua costruzione è del 2009, anno in cui Regione, Comune e Rfi firmano dopo lunghe trattative l’Accordo di programma. La Regione annuncia che per realizzare l’opera ricorrerà alla formula del leasing in costruendo, a fronte di un valore per la gara d’appalto stimato intorno ai 262 milioni Iva esclusa.
Iter ancora più sofferto è quello che ha attraversato il progetto per la nuova sede direzionale Intesa Sanpaolo in Spina 2, i cui lavori sono iniziati nel 2008 dopo almeno due anni di dibattito infuocato che ha coinvolto larghi strati della cittadinanza, diventando protagonista delle cronache locali e di lunghe sedute in Consiglio comunale. Il progetto di Renzo Piano Building Workshop, nel 2006 vincitore di concorso a inviti, prevede una torre trasparente alta 180 m, dedicata agli uffici del gruppo bancario e aperta al pubblico nella sala conferenze e concerti, accessibili dal piano terra, e nella serra, vetrata e bioclimatica, sulla sommità. L’altezza viene successivamente ridotta a 166,66 m per non superare quella della Mole antonelliana e non variare troppo lo skyline torinese, strenuamente difeso dal comitato «Non grattiamo il cielo di Torino» formatosi nel 2007, che punta il dito contro gli amministratori, accusandoli di volere recuperare introiti dalla vendita dei diritti edificatori delle aree e delle proprietà pubbliche permettendo così la costruzione di grattacieli. Oltrepassate (forse) le mille polemiche e gettate le fondazioni nel 2010, il grattacielo dovrebbe essere pronto nella primavera del 2013.

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Last modified: 10 Luglio 2015