Berlino. Dopo mesi di esitazione, la città si è lanciata decisamente verso lorganizzazione dellIBA (Internazionale Bauausstellung) 2020. Sarà la terza volta, dopo i precedenti del 1957 e del 1987, momenti importanti nella storia dellarchitettura e dellurbanistica in Europa, dalla definizione del Nachkriegsmoderne nellHansaviertel (1957) alla contestazione dei principi del modernismo e allinvenzione dei metodi della ricostruzione critica (1987).
Lidea di una nuova edizione si era fatta strada con la chiusura dellaeroporto di Tempelhof poco più di due anni fa. Regula Lüscher, direttrice dei servizi di pianificazione urbana (Stadtentwicklung) del Senato di Berlino, che allepoca aveva appena assunto la carica dopo il pensionamento di Hans Stimmann, aveva proposto, riprendendo unidea dello studio Chora, di fare dellex scalo una zona di sperimentazione urbana sul tema della sostenibilità. In seguito, viste le difficoltà a far emergere idee originali per Tempelhof, si è deciso di non limitare il progetto di IBA a questo perimetro e a questo tema ma di allargarlo a tutta la città, riflettendo su un insieme di concetti più vasti che richiamassero problematiche attuali: dallintegrazione dei discendenti di migranti, alladattamento ai cambiamenti climatici, alla partecipazione dei cittadini nellindividuare nuove fonti di crescita economica; tutti temi che unequipe di prefigurazione è stata incaricata di confrontare alla dinamica della trasformazione urbana. Il gruppo, la cui composizione riflette le affinità di Lüscher, comprende larchitetto e artista Markus Bader (Raumlabor), larchitetta danese Vanessa Miriam Carlow (nota per i progetti del Nordhevnen e dellampiamento del campus universitario a Copenhagen), la ricercatrice in scienze sociali Pamela Dorsch (specialista delle questioni di gender), la docente di architettura Sonja Beeck (che ha lavorato allideazione dellIBA 2010 in Sachsen-Anhalt), lex direttore artistico dellExpo 02 in Svizzera ed ex intendente di Linz capitale europea della cultura 2009 Martin Heller (curatore di diverse iniziative dellIBA Hamburg 2013, il geografo economico Thilo Lang e il sociologo Fritz Reusswig (specialista nello studio delle questioni climatiche).
Nella fase attuale il lavoro si aggira attorno a una serie di concetti esplorativi, a metà strada tra slogan e invito alla riflessione: Hauptstadt (città capitale), Raumstadt (città dello spazio e riflessione su quelli vuoti), Sofortstadt (città del cambiamento immediato). In generale, la posta in gioco è quella delluso degli spazi vuoti (come Tempelhof e, fra poco, Tegel); della lotta contro la polarizzazione spaziale verso la gentrificazione accelerata in centro (in contrasto con alcune periferie orinetali che stanno vivendo grandi difficoltà); dellevoluzione demografica; del cambiamento climatico; della globalizzazione. LIBA 2020 si vuole anche riflessione sulle stesse procedure di pianificazione, in un momento in cui a Berlino vige grande incertezza sullo strumento piano.
Nelle prossime settimane, nellambito del neocostituito IBA Studio, idee e proposte saranno raccolte in una serie di eventi pubblici e dibattiti. Questa fase di prefigurazione deve concludersi a fine maggio con la presentazione ufficiale dei temi e luoghi dellIBA 2020, e con il voto del Senato circa lapertura ufficiale di questa nuova stagione per la capitale tedesca. In una Berlino che, nel corso degli ultimi due decenni, ha nello stesso tempo utilizzato leredità dellIBA 1987 come programma intellettuale per la riunificazione e trasformato in caricatura i suoi concetti chiave, talvolta in direzione di uno storicismo conservatore, questo nuovo impulso dovrebbe aiutare la città a ritrovare il suo posto sulla scena internazionale. Tuttavia, con concetti di partenza per lo meno vaghi e in assenza di ogni riflessione storica (o di prospettiva sulla transizione che Berlino sta vivendo o sullo stesso strumento dellIBA), cè da dubitare che si possa verificare uneffervenza concettuale e metodologica in grado di rinnovare ancora il corso dellurbanistica europea. Nel mondo berlinese dellarchitettura, comunque, le grandi manovre sono cominciate.
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