Mosca. La notizia è stata accolta con favore da tutti coloro che si battono per tutelare il futuro della casa costruita dallarchitetto davanguardia russo Konstantin Melnikov (1890-1974) nel 1927-1929 e arriva a poco più di quattro anni dalla morte di Viktor, il figlio dellarchitetto che nel testamento ha disposto che labitazione diventasse un museo statale. La decisione, che è stata appresa il 20 maggio in tribunale da Yekaterina Karinskaya (nipote dellarchitetto ed esecutrice testamentaria delle volontà del padre), si spera possa segnare un cambiamento nella sorte della tanto contestata casa.
Il giorno della morte di Viktor Melnikov, nel febbraio 2006, un avvocato annunciò che la metà delledificio era stata venduta da un altro nipote, Alexei Ilgnaev, al senatore Sergei Gordeev, un ex costruttore. Da allora la casa si è ritrovata in mezzo a unaspra faida che ha coinvolto il senatore, la Karinskaya, sua sorella Yelena Melnikova e Ilgnaev. Nel 2007 Gordeev fondava il Comitato internazionale per la casa di Melnikov, formato da noti architetti internazionali, membri delle associazioni di tutela ed esponenti culturali russi e stranieri. Disse anche di volerci realizzare un museo, ma la casa di fatto sembrava appartenere a privati. Ad aprile di questanno, circa la metà dei membri del comitato ha diffuso un comunicato stampa in cui si dichiarava che il futuro dellopera era minacciato perché essi temevano che per Gordeev la struttura avesse solo un valore decorativo: «crediamo che il ministero della Cultura debba esporsi per rivendicare e tutelare la parte della casa lasciata allo stato e al popolo russo da Viktor Melnikov».
Il piccolo edificio, considerato un capolavoro modernista, fu concepito da Melnikov come prototipo di alloggio residenziale e fu costruito quando larchitetto era allapice della fama. È formato da due volumi cilindrici compenetrati, con una facciata simmetrica. Quello posteriore, che al secondo piano ospita lo studio, è perforato da finestre esagonali. Non ha pareti interne portanti ed è realizzato in legno e mattoni, anche se sembra di cemento. Melnikov è noto a livello internazionale come uno dei principali architetti russi, i cui edifici hanno avuto una forte influenza sullevoluzione del modernismo.
Articoli recenti
- Quali sono i più bei casinò del mondo dal punto di vista architettonico? 19 Novembre 2025
- Se l’architettura non incanta (quasi) più nessuno 19 Novembre 2025
- Spazi, colori, materie: a Lugano un dialogo a tre voci 18 Novembre 2025
- L’archiviaggio. Giappone, le piccole isole dell’arte totale 18 Novembre 2025
- Sostenibilità, retorica del capitalismo 18 Novembre 2025
- Ri_visitati. La modernità scomoda della Città Universitaria di Roma 17 Novembre 2025
- Mendrisio: satira e reality show a Teatro 12 Novembre 2025
- Firenze, 25 anni dopo: al paesaggio serve un progetto 12 Novembre 2025
- Paesaggi italiani contemporanei: adattamenti, contaminazioni, fragilità 12 Novembre 2025
- Essere paesaggisti in Italia: poca chiarezza, molti ostacoli 12 Novembre 2025
- Moda, lo spazio magico delle sfilate 11 Novembre 2025
- L’insostenibilità della parola sostenibilità. Non usiamola più! 10 Novembre 2025
- Tragico crollo nella Torre dei Conti: no a scelte frettolose 8 Novembre 2025
- Jean Prouvé double face: tra valorizzazione e conservazione 5 Novembre 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata






















