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Written by: Città e Territorio Patrimonio

I Mausolei Xia patrimonio mondiale: tutelate le piramidi d’Oriente

I Mausolei Xia patrimonio mondiale: tutelate le piramidi d’Oriente
L’UNESCO iscrive il sito di Yinchuan, terzo parco archeologico cinese con straordinarie opere in terra, nella sua lista di protezione

 

YINCHUAN (Cina). A metà luglio, durante la 47° sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO che si è tenuta a Parigi, i Mausolei della Dinastia Xia Occidentale della Cina sono stati ufficialmente iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale, in quanto soddisfano i criteri di valore II e III, diventando così il 60º sito cinese riconosciuto come patrimonio mondiale.

 

Una storia millenaria

I Mausolei si trovano a Yinchuan, nella Regione Autonoma Hui del Ningxia, ai piedi orientali del segmento meridionale del Monte Helan, che rappresenta un importante confine geografico naturale. È un complesso archeologico di sepolture del regno Xia Occidentale (1038-1227), fondato dal popolo Tangut nel nord-ovest della Cina tra l’XI e il XIII secolo.

Il regno Xia Occidentale, governato principalmente dai Tangut, coesisteva storicamente con le dinastie Song, Liao e Jin, e occupava un territorio di circa 800.000 chilometri quadrati. Nel 1227 fu distrutto dall’esercito mongolo; la tragedia del massacro e della distruzione della capitale pose fine alla civiltà Xia. Come il più grande, importante e meglio conservato sito archeologico del regno Xia Occidentale finora scoperto, i Mausolei rappresentano una testimonianza materiale essenziale per comprendere quasi due secoli di storia. Il loro valore si manifesta non solo nella conferma diretta della successione dei sovrani Xia, ma anche nel ruolo di nodo strategico lungo la Via della Seta.

La loro conservazione fornisce una prova storica fondamentale della formazione della civiltà cinese unificata nella diversità e dello sviluppo dello stato multietnico. Il complesso si estende per circa 10 chilometri da nord a sud e 5 chilometri da est a ovest, includendo 9 mausolei imperiali, 271 tombe accessorie, un grande complesso architettonico, più di 10 fornaci per mattoni e tegole e 32 siti di opere idrauliche.

L’autostrada nazionale 110 divide il sito in due aree: a ovest l’area archeologica aperta al pubblico con 6 mausolei imperiali e relative tombe; a est l’area di servizi turistici, con il Museo Xia Occidentale, il centro visitatori, aree espositive tematiche culturali e un laboratorio esperienziale di stampa con caratteri mobili nella lingua Xia. Seguendo il terreno naturale e la distribuzione delle tombe, l’area è suddivisa in quattro sezioni da sud a nord.

Ogni mausoleo è orientato verso sud, costituisce un complesso architettonico rettangolare indipendente e comprende una “cittadella interna” (Yuecheng) e una “città mausoleo” (Lingcheng). Le strutture interne, come torri d’angolo, padiglioni cerimoniali, torri commemorative, torri del mausoleo e portali seguono un modello architettonico uniforme. Lo stile eredita le caratteristiche dei mausolei imperiali delle dinastie Tang e Song, incorpora elementi culturali tangut e subisce profonde influenze buddhiste. Per la loro imponenza, i mausolei sono anche detti “piramidi d’Oriente”.

Le minacce

A partire dal 1971, con le prime indagini sul sito e la successiva pulizia dei resti dei mausolei 3 e 6, l’aspetto culturale dei Mausolei Xia si è gradualmente delineato. Nel 1988 sono stati inseriti tra i principali siti storici protetti a livello nazionale; nel 2012 sono entrati nella lista provvisoria del Patrimonio Mondiale della Cina; nel 2017 sono stati designati come terzo parco archeologico nazionale, l’unico nel Ningxia; nel 2021 sono stati inclusi nella lista delle “Scoperte archeologiche del secolo”.

La candidatura è stata promossa per molti anni, con ampio supporto da parte del governo centrale, della comunità accademica e dell’opinione pubblica. L’UNESCO ha riconosciuto l’autenticità e l’integrità del sito, sottolineando il suo valore eccezionale come testimonianza di una fusione culturale. I documenti evidenziano come la disposizione spaziale, il concetto progettuale e le caratteristiche architettoniche derivino dai mausolei Tang e Song, integrando credenze buddhiste e usanze tangut, riflettendo un sistema funerario unico e testimoniando il ruolo di crocevia culturale e commerciale sulla Via della Seta.

Secondo il piano di candidatura, la zona di protezione comprende un’area principale di 37 chilometri quadrati e una zona cuscinetto di 20,6 chilometri quadrati. In quanto strutture in terra, la loro conservazione è una sfida eccezionale. A causa della distribuzione frammentata e dell’intervento umano, l’area ha subito danni soprattutto per la presenza di numerose famiglie contadine e di pastori nei dintorni. Calpestamenti e intrusioni animali rappresentano gravi minacce. Per questo la candidatura ha incentivato lavori di riqualificazione ambientale, opere idrauliche e rimozione delle costruzioni abusive, migliorando significativamente l’integrità del sito.

Sotto la guida dell’Amministrazione nazionale per i beni culturali, il centro di protezione del patrimonio ha istituito un team multidisciplinare comprendente esperti in restauro di strutture in terra. La loro conservazione è infatti una sfida globale. Per i Mausolei Xia, si utilizzano tecniche di sostegno con mattoni di terra e materiali inorganici per il consolidamento contro l’erosione. È stato inoltre creato un sistema dinamico di monitoraggio e allerta, che impiega satelliti, droni e telecamere ad alta definizione per monitorare parametri quali fessurazioni, umidità del suolo, forza del vento e altri fattori ambientali.

Partecipazione pubblica e divulgazione culturale

L’amministrazione dell’area dei Mausolei Xia promuove attivamente la cultura e il turismo attraverso sei canali principali: comunità, scuole, imprese, aree rurali, istituzioni governative e rete internet, incentivando la partecipazione collettiva alla protezione del patrimonio. Attraverso modalità innovative di comunicazione, punta a far sì che ogni cittadino diventi promotore, narratore, addetto alla sicurezza e custode, creando un ambiente sociale condiviso di tutela.

Il Museo Xia Occidentale, integrato con lo scenario maestoso del Monte Helan, ospita oltre 2000 reperti Xia e una collezione di oltre 2.000 volumi di ricerca. I visitatori possono passeggiare lungo sentieri storici nell’area archeologica, ammirando l’imponenza dei mausolei e del paesaggio montuoso sperimentando la fusione tra eredità culturale e ambiente naturale.

L’inserimento dei Mausolei della Dinastia Xia Occidentale nella Lista del Patrimonio Mondiale rappresenta un’importante svolta nella conservazione dei siti in terra in Cina. Come testimonianza storica di un impero un tempo fiorente, comunicano le profonde tracce della civiltà cinese. Per questo il governo di Pechino ne promuove la protezione sistematica e la gestione scientifica, combinando tecnologie moderne e approcci multidisciplinari per garantire l’integrità del sito nel lungo periodo.

A livello globale, l’esperienza maturata nella tutela dei Mausolei Xia offre una proposta cinese applicabile alla conservazione e rivitalizzazione dei patrimoni in terra nel mondo, promuovendo l’integrazione tra antica saggezza costruttiva e tecnologie moderne. Il successo della candidatura dei Mausolei Xia arricchisce il sistema del patrimonio culturale mondiale e sottolinea in modo profondo il ruolo centrale del patrimonio nella promozione del dialogo tra civiltà e della trasmissione culturale.

Immagine di copertina: Tomba M177, Yinchuan, Regione Autonoma Hui, Cina (© Xu Cheng, Du Yubing, “Mappe dei Mausolei della Dinastia Xia Occidentale IV.3”)

 

Autore

  • Beini Guo

    Dottoranda in Architettura, Storia e Progetto presso il Politecnico di Torino, con un master in Architettura sostenibile. La sua ricerca si concentra sugli itinerari culturali del patrimonio industriale da una prospettiva globale, con un particolare interesse per l'evoluzione storica del patrimonio industriale. Viaggia spesso tra la Cina e l'Italia e ha condotto numerose attività di ricerca sul patrimonio industriale in Europa, con particolare attenzione al valore complessivo del patrimonio industriale moderno e alle attuali strategie di conservazione.

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Last modified: 30 Luglio 2025