A che punto è la migrazione della città svedese, costretta a lasciar spazio alla miniera che scava sempre più in profondità
KIRUNA (SVEZIA). Situata a 145 km a nord del Circolo polare artico nella Lapponia svedese, è storicamente rinomata per la cultura Sami e le spettacolari aurore boreali. Negli ultimi 20 anni, è salita alla ribalta come “la città che si sposta”.
Se la miniera fa mancare la terra da sotto i piedi, si trasloca
Kiruna è infatti protagonista di un ambizioso progetto di trasferimento di cui questo Giornale ha già fatto cenno. Lo spostamento è necessario per permettere l’espansione della più grande miniera sotterranea di ferro del mondo, da cui proviene l’83% del ferro estratto in Europa. LKAB (Luossavaara-Kiirunavaara Aktiebolag) è l’azienda statale che gestisce la miniera, i cui profitti corrispondono all’1% del PIL svedese. Estraendo il minerale da sotto la città, LKAB compromette la stabilità del terreno. Per evitare che le abitazioni sprofondino, il centro città viene demolito e ricostruito 3 km più a est, mentre gli edifici storici più significativi vengono trasferiti tramite trasporti straordinari. I costi dell’operazione, dal 2004 ad oggi, sono stimati intorno ai 2 miliardi e sono destinati a crescere ulteriormente. Gli oneri sono sostenuti quasi unilateralmente dalla società mineraria, come previsto dalla normativa svedese che regola le attività estrattive.
A metà del guado
Questo processo di trasformazione urbana, unico nel suo genere, ha avuto inizio nel 2004, quando LKAB comunicò alle autorità cittadine di voler usufruire di un nuovo livello di estrazione a 1.365 metri di profondità nella collina di Kiirunavaara. L’area che si prevede sarà influenzata dal fenomeno di subsidenza, e che dovrà essere smantellata e ricostruita altrove entro il 2035, copre circa un terzo della città e include la zona più centrale e antica di Kiruna. Ciò non sorprende poiché essa, fondata nel 1900 per ospitare i lavoratori della miniera, si è sviluppata inizialmente in prossimità del giacimento metallifero per poi espandersi verso est. Di conseguenza, la maggior parte degli edifici storici si trova oggi prossima al cratere generato dalle attività estrattive.
Per far fronte alla minaccia, nel luglio del 2013, il Comune ha indetto un concorso per la progettazione di un nuovo centro cittadino, vinto dalla cordata guidata dallo studio di Stoccolma White Arkitekter col progetto “Kiruna Forever”. Il masterplan ne prevede lo spostamento nella periferia est, a 3 km in linea d’aria dall’attuale. Le operazioni di ricostruzione, dopo un’iniziale battuta d’arresto nel 2014-16, dovuta al crollo del prezzo globale dell’acciaio, procedono a pieno ritmo. Ad oggi, Kiruna si trova in una fase intermedia della propria metamorfosi: le ruspe hanno ormai raggiunto il cuore del vecchio centro urbano. Edifici insigniti del più alto grado di tutela previsto per il patrimonio culturale svedese, come la stazione ferroviaria e il municipio, sono stati demoliti, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori degli abitanti.
Il nesso tra la città che nasce e quella che muore
Mentre la vecchia Kiruna scompare, la nuova lentamente prende forma: una quindicina d’isolati sono già stati ricostruiti. Tra questi spiccano edifici importanti, come il centro congressi Aurora e lo Scandic Hotel, progettato dal noto architetto svedese Thomas Sandell, che si è ispirato alle forme del Kebnekaise, la più alta cima della Svezia, visibile da Kiruna nelle giornate limpide. I due edifici sono uniti da un collegamento aereo simile a quello che connetteva le due strutture omologhe nel vecchio centro.
Il municipio “Kristallen” è stato il primo edificio a essere ricostruito, nel 2018. Progettato dallo studio danese Henning Larsen, ingloba alcuni elementi della vecchia struttura, demolita l’anno seguente, come le maniglie del portone d’ingresso in legno e osso, capolavoro dell’arte Sami, e la torre dell’orologio, che un tempo svettava sulla sommità del vecchio municipio e oggi segna l’ora nella piazza centrale della nuova città, proprio di fianco al “Kristallen”. Inoltre, per mantenerne la memoria del vecchio municipio, soprannominato “The Igloo”, si è redatta una “relazione di demolizione” talmente meticolosa da includere le caratteristiche chimiche di ogni singolo materiale impiegato.
Dal 2017, 20 edifici storici sono stati traslocati, mentre altri 21 lo saranno nei prossimi anni. La decisione su quali fabbricati fossero meritevoli di tutela è stata frutto di un’estenuante negoziazione tra il Länsstyrelsens, l’autorità regionale che gestisce i beni culturali, il Comune, su cui ricade l’onere della pianificazione territoriale, e LKAB, che ha l’obbligo di finanziare le operazioni di trasporto e di sobbarcarsi i relativi rischi. Le strutture che figurano nell’accordo stipulato tra le tre parti hanno una caratteristica comune: sono realizzate interamente in legno. Questo perché, anche se la totalità degli edifici è protetta per il suo valore culturale, solo quelli lignei sono abbastanza leggeri e flessibili da essere traslocati con sicurezza. Tali manufatti storici sono d’importanza fondamentale in quanto costituiscono l’unica continuità fisica tra la città che nasce e quella che muore. Le ditte che si occupano del loro trasporto ne hanno affinato le tecniche nel corso degli anni: così, quello che un tempo sembrava un azzardo è divenuto una procedura ormai rodata.
Il trasloco della chiesa
Proprio in questi giorni ci si sta preparando al più importante dei trasporti: sarà spostata la chiesa. Il manufatto più importante e simbolico della città, eletto “Edificio più bello della Svezia”, è stato chiuso al pubblico il 2 giugno scorso per avviare le operazioni, che dureranno un anno intero. Finora, nessuna struttura con dimensioni paragonabili aveva subito tale sorte: si tratta di uno degli edifici in legno più grandi della Scandinavia, con una pianta quadrangolare di 40 m per lato e un’altezza di quasi 50 m, per un peso complessivo stimato intorno alle 600 tonnellate. Lo spostamento avverrà nell’estate 2025, ma il percorso è già stato adeguatamente preparato, rimuovendo tutti gli ostacoli nel raggio di 40 m dal centro della carreggiata per permettere il più spettacolare dei trasporti mai visto a Kiruna.
Il trasferimento della chiesa è un momento altamente simbolico. Esattamente a metà del processo di ricollocamento della città, può essere considerato un evento spartiacque: il passaggio di testimone tra la vecchia e la nuova Kiruna. La popolazione ha avuto la possibilità di salutare il suo simbolo in una solenne cerimonia, dando inizio a un periodo di attesa al termine del quale si spera che le campane del più bell’edificio di Svezia tornino a suonare, stavolta a “Nya Kiruna”.
Immagine di copertina: la nuova Kiruna
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Last modified: 27 Giugno 2024