Pierfrancesco Maran porta in tour i temi cruciali della mobilità, dell’ambiente e della vivibilità urbana per lanciare un messaggio politico
MILANO. Una nuova formula per raccontare l’evoluzione sostenibile delle nostre città. Pierfrancesco Maran, classe 1980, assessore alla Casa e Piano quartieri del Comune, ci mette la faccia nel tour “Le città visibili, a teatro” che tocca, fino ad aprile, vari palcoscenici della Lombardia.
Le prova tutte per diffondere ad ampio raggio una nuova visione delle città o, meglio, della Città metropolitana, in particolare milanese. Da quando è sceso in politica, Maran, dal 2021 assessore del Comune di Milano, non si è mai sottratto al confronto pubblico e ora va in scena con una sorta di teatro canzone di gaberiana memoria che prende spunto dal suo libro Le città visibili. Dove inizia il cambiamento del Paese (Solferino, 2022, pp. 272, euro 16,50). Una formula, a titolo gratuito su prenotazione, inusuale per un personaggio politico, che finora ha fatto sold out nelle sale coinvolte.
Un percorso di presa di coscienza iniziato a 12 anni nei tempi bui di Tangentopoli e delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio, poi di precoce impegno politico che l’ha portato a ricoprire vari incarichi nell’amministrazione pubblica milanese, dalla Commissione mobilità e ambiente alle attuali deleghe a Casa e Piano quartieri.
Video, letture e musica: un altro modo per fare politica
Con il sottofondo delle musiche più in voga o emblematiche di una vita, il reading inizia proprio con un breve excursus del suo impegno politico, delle battaglie portate avanti per Milano e, in alcuni casi, di quelle vinte come l’Area C, la raccolta dell’umido, l’implementazione delle piste ciclabili e della rete metropolitana con le linee MM5 e MM4, del primo amore che non si scorda mai: il tema della mobilità e del trasporto pubblico, essenziali per connettere la città metropolitana.
C’è passione nella lettura del testo (su dispositivo digitale mobile) che è stato scritto a quattro mani con Matteo Grandi. C’è poesia nei riferimenti al grande classico Le città invisibili di Italo Calvino (1972). Pantesilea, Olinda, Cloe, Tecla raccontano la visione ante litteram del grande scrittore che viene trasposta ad alcune situazioni geografiche come la pianura padana e che anticipa in qualche modo l’evoluzione delle città. L’accompagnamento alla chitarra dello chansonnier Raffaele “Lelio” Morra stempera l’atmosfera fiabesca dei racconti di Calvino per riportare la platea al presente, tanto quanto la testimonianza dell’ospite di turno, che con il proprio impegno ha contribuito a importanti iniziative sociali per il territorio di appartenenza.
Poco più di un’ora fra video, letture e musica per la divulgazione di un messaggio fondamentale: ricostruire l’identità delle città mettendo al centro le persone.
Tanti i temi toccati, sempre con riferimento a studi internazionali: in primis, La città dei 15 minuti di Carlos Moreno, docente alla Sorbona di Parigi. Non esistono modelli da copiare, ma esempi da cui prendere spunto adattandoli alle singole situazioni, alla dimensione di ogni città che ha il dovere di ripensarsi sulla scia dei rapidi cambiamenti della società (la necessità di connessioni sempre più strette, i flussi migratori, la composizione dei nuclei familiari, il multiculturalismo diffuso, ecc).
Il cospicuo bagaglio culturale costruito sullo studio, sul confronto allargato e su casi concreti risulta fondamentale a Maran per impostare una visione strategica mirata al miglioramento della vivibilità urbana attraverso l’attuazione di politiche capaci di dare risposte alle tante emergenze territoriali e sociali. Dalla centralità dell’uso delle tecnologie alla riduzione della concentrazione del traffico, portando come esempio i droni che verranno utilizzati come taxi durante le prossime Olimpiadi a Parigi o per le consegne di Amazon, dalla crisi dei centri commerciali post-Covid alla prospettiva incerta delle basi logistiche proliferate per lo sviluppo dell’e-commerce, dalle sempre più frequenti sfide ambientali al raggiungimento di città felici, ovvero adatte ai bambini e alle famiglie come propugnato da Enrique Peñalosa, ex sindaco di Bogotà, dall’implementazione dei servizi diffusi alle comunità energetiche fino allo sviluppo della rete delle infrastrutture. E poi il grande problema della casa e il ruolo degli investimenti pubblici per spingere l’offerta abitativa per tutti.
Tutto questo con il tour organizzato dall’Associazione “Le città visibili – dove inizia il cambiamento del Paese” sul palco di centri comunitari, teatri, auditorium di molte città della Lombardia. Un solo protagonista che è riuscito a fare della rappresentazione teatrale un veicolo per lanciare un messaggio politico realistico, costruito passo dopo passo in modo fluido, aperto all’aggiornamento e alla presa di coscienza sul campo dei tanti e complessi aspetti della realtà urbana.
Immagine di copertina: © associazione “Le città visibili – dove inizia il cambiamento del Paese”
Le prossime tappe del tour:
- 23 febbraio Cinisello Balsamo (MI), Salone della Cooperazione
- 26 febbraio Como Pontificio Collegio Gallio
- 27 febbraio Bussero (MI) Spazio Sfera
- 1° marzo Voghera Teatro San Rocco
- 3 aprile Lecco Sala Don Ticozzi
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architettura e politica , lombardia , Milano , teatri , urbanistica
Last modified: 19 Febbraio 2024