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Andrea IacomoniWritten by: Patrimonio

Firenze: il cinema Odeon si rilancia come spazio multiculturale

Su progetto di Studio Benaim Architettura, il nuovo Teatro GO Giunti Odeon mantiene la centralità dell’attività cinematografica affiancando libreria, arte, spettacoli, mostre

 

FIRENZE. Il cinema è uno dei luoghi costitutivi della città, un patrimonio che contrassegna il tessuto urbano e che si trova in stretto rapporto con lo spazio pubblico, in alcuni casi contribuendo alla sua immagine. Si tratta di architetture che declinano la loro specificità funzionale in varie forme plastiche, strutture audaci, décor coordinato di arredi, grafica combinata, illuminazione disegnata, opere d’arte.

Purtroppo non sempre viene riconosciuto il valore, non solo estetico, ma anche funzionale, di questi luoghi, modificandoli pesantemente, come nel caso dell’ex Cinema Maestoso a Milano da poco recuperato con vocazione sportiva oppure, sempre nel capoluogo lombardo, lo storico Cinema Odeon che entro il 2024 sarà riconvertito in super store; oppure l’inserimento della residenza nell’ex Cinema Ariston a Pisa attraverso una completa demolizione; ma anche la rifunzionalizzazione dei molti cinema progettati da Riccardo Morandi a Roma, solo per citare interventi recenti. Tuttavia, possiamo anche trovare casi emblematici in cui viene mantenuta la funzione originaria, come il Cinema Centrale di Udine che sarà restituito alla città e rimarrà centro culturale, il Cinema Modernissimo a Bologna che integra sala proiezione con spazi per laboratori ed esposizioni, oppure il Cinema Odeon a Firenze che è diventato uno spazio eclettico di sperimentazione culturale.

 

Il nuovo Teatro GO Giunti Odeon grazie alla norma “salva cinema”

Realizzato nel 1914 su consiglio di Eleonora Duse (con un progetto iniziale di Adolfo Coppedè e successivamente terminato da Marcello Piacentini), è ubicato all’interno di uno dei più importanti palazzi rinascimentali fiorentini, il Palazzo dello Strozzino, disegnato da Filippo Brunelleschi e realizzato da Michelozzo. In seguito al recente restauro dell’intero palazzo, promosso dalla famiglia Germani che gestisce il cinema dal 1936, è stato compiuto, dallo Studio Benaim Architettura, il recupero e il restyling del nuovo Teatro GO Giunti Odeon, riportando alla luce le caratteristiche Liberty di questo ambiente, con i suoi decori, le fontane, gli arazzi e la cupola in vetro. L’attività ha riaperto al pubblico i primi di novembre, includendo nella storica sala cinematografica una libreria-cinema di 1.500 mq che unisce libri, cinema e, sfruttando il palco, musica, arte e spettacoli teatrali.

Varie vicissitudini hanno riguardato tale spazio unico: dalle polemiche cittadine per le prime ipotesi di recupero che avrebbero stravolto l’interno, con l’inserimento di funzioni improprie, fino alla salvaguardia della storico utilizzo, possibile grazie alla norma “salva cinema” contenuta nel Regolamento urbanistico comunale, che obbliga il privato a mantenere l’attività cinematografica su almeno il 60% della superficie complessiva dell’immobile.

L’attività cinematografica resta il perno di Giunti Odeon, svolta generalmente al primo piano, al piano ammezzato e al secondo, con le proiezioni (nello schermo a Led più grande d’Italia) in sala, fruibili comodamente seduti nelle 194 poltrone color oro, un tempo ubicate in platea e ricollocate in galleria. Questa, dotata anche di tavolini, è una sorta di spazio polivalente dove è possibile sostare per la lettura, lo studio o per lavorare, ma sarà ricca di eventi culturali e includerà anche esposizioni artistiche.

Impossibile dimenticare, infine, la natura bibliofila del luogo, con la libreria Giunti collocata al piano terra, nello spazio della platea, ospitando, nei 680 mq, oltre 1.200 m di scaffalature con più di 25.000 titoli, ma che potrà tornare alla capienza completa, in occasione delle prime cinematografiche nazionali e internazionali, così come previsto dalla convenzione stipulata con il Comune.

Immagine di copertina: © Jacopo Guerriero (Ufficio Stampa Giunti)

 

Per un recupero, una demolizione

Se a Firenze una sala da spettacoli come l’Odeon è stata attentamente recuperata, un’altra ha invece subito una sorte opposta. Si tratta dell’ex Teatro Comunale, sede fino al 2015 del Maggio Musicale Fiorentino, di cui è stata conservata solo la facciata principale e tutto il resto demolito per far spazio al complesso ricettivo Teatro Luxury Apartments: 156 residenze di lusso, una conconciergerie, una terrazza con solarium, una palestra, un centro benessere, aree per bambini, co-working, ristoranti e un parcheggio di 170 posti. Il progetto, firmato da Vittorio Grassi Architects, è in cantiere, con fine lavori prevista per il 2024.

 

 

Autore

  • Andrea Iacomoni

    Architetto, dottore di ricerca in Progettazione urbana e territoriale (con specializzazioni al Berlage Institute di Rotterdam, all’Università Federico II di Napoli e alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa) e ricercatore della Fondazione Michelucci. E' stato docente di Progettazione presso le Università di Firenze, Genova, Pisa e Roma La Sapienza, ed attualmente è ricercatore in Urbanistica presso La Sapienza Università di Roma. Parallelamente alla didattica svolge attività professionale e di ricerca con lo studio Giraldi Iacomoni Architetti, ricevendo vari riconoscimenti (Premi Gubbio, IQU, De Masi, Bastelli) ed è consulente di varie amministrazioni e membro di Commissioni edilizie e per il paesaggio. Suoi progetti sono stati pubblicati in libri e riviste («Domus», «Opere», «Paesaggio Urbano», «Urbanistica», «Urbanistica Dossier») ed esposti in mostre, tra cui la Triennale di Milano e la Biennale di Pisa. Collabora con riviste di settore tra cui «Arknews», «Ananke» e ha diretto «Architetture città e territorio» e «Macramè». È autore di numerosi testi e libri, tra cui: «Tracce storiche e progetto contemporaneo» (2009), «Architetture per anziani» (2009), «Lo spazio dei rapporti» (2011), «Questioni sul recupero della città storica» (2014), «Topografie dello spazio comune» (2015).

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Last modified: 27 Novembre 2023