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Arianna PanarellaWritten by: Progetti

Roots, 72 metri per l’edificio residenziale in legno più alto della Germania

*** Sta prendendo forma ad HafenCity, Amburgo, grazie al supporto e i materiali del gruppo Rubner

 

AMBURGO (GERMANIA). Nel cuore della nuova Amburgo, ad HafenCity, il quartiere portuale dove si trovano la famosa sala concerti Elbphilharmonie realizzata da Herzog & de Meuron e i caratteristici magazzini di mattoni rossi del complesso ottocentesco Speicherstadt, sta prendendo forma “Roots”, l’edificio residenziale in legno più alto della Germania. Il cantiere iniziato nel 2020 e ormai vicino all’ultimazione (prevista nel 2024) primeggerà con i suoi 72 metri sul quartiere che è una delle aree di maggior fermento architettonico e trasformazione nel cuore della città tedesca.

20 piani della torre (16 dei quali in legno) ospiteranno sale espositive curate dalla German Wildlife Foundation, sale amministrative e uffici della Deutsche Wildtier Stiftung, nonché appartamenti privati. Mentre l’edificio più basso di 7 piani (6 dei quali in legno) ospiterà ulteriori appartamenti. Su una superficie lorda di circa 20.600 mq verranno ricavate 181 unità abitative.

L’aspetto interessante, in anni in cui si parla molto a livello europeo di edilizia ecocompatibili, è che si tratta di una costruzione ibrida in cui solo il piano interrato e il piano terra della torre, così come i nuclei di accesso, sono stati progettati in cemento armato, mentre i piani superiori sono in legno. Le pareti esterne portanti in elementi prefabbricati e i soffitti in legno massiccio, insieme ad un anello portante della parete interna, formano la struttura principale della caratteristica torre. Nei soffitti sono installati pannelli XLam di 240-280 mm di spessore, mentre una seconda facciata in vetro installata in loco garantisce protezione antincendio, protezione UV e protezione dall’umidità per il legno.

 

Un edificio manifesto per sfatare falsi miti

Il progetto, dello studio di architettura locale Störmer Murphy, vede il supporto e la fornitura materiali da parte del gruppo Rubner che opera con il legno in tutte le sue forme da anni, vantando una lunga tradizione: edifici industriali, commerciali e terziari, grandi opere pubbliche come aeroporti, ma anche architetture effimere e spettacolari come quelle realizzate per le esposizioni universali, oltre a facciate prefabbricate ed edifici multipiano.

Questo nuovo edificio, parte delle tante realizzazioni internazionali di Rubner, funge in qualche modo da manifesto delle potenzialità delle realizzazioni in legno, facendo cadere molti dei falsi miti di un tempo legati a questo materiale. Non è solo una questione di estetica, ma anche climatica. Sostituendo i materiali da costruzione convenzionali, o combinandoli opportunamente con il legno, si possono ridurre concretamente e nel lungo periodo le emissioni di CO2. È un processo complesso che parte dalle produzione dei componenti costruttivi in legno che sono sottoposti a un continuo controllo interno di qualità che va dalla materia prima certificata PEFC alla gestione dei progetti secondo la norma ISO 9001, alla produzione e costruzione degli elementi secondo le norme RAL o Euronorm EN. Così come diventa importante anche l’origine del materiale e la sua lavorazione mirata al risparmio delle risorse nell’ottica di consumo sostenibile. Il tondame proviene infatti da foreste delle aree circostanti (soprattutto dalla Stiria, con una quota di oltre il 60%) e viene completamente lavorato nella segheria dell’azienda. I cascami derivanti dal taglio e dalla lavorazione sono considerati sottoprodotti di segheria e rappresentano una materia prima essenziale per la produzione di pannelli truciolari e altri semilavorati.

Così come è fondamentale che non sia solo una semplice fornitura di materiali, come evidenzia Rubner con i suoi molti progetti, diventa importante anche il supporto alla progettazione, dall’elaborazione alla realizzazione del progetto, fino al coordinamento del cantiere. Infatti, non si tratta di costruire semplicemente edifici in legno perché “più naturale”; le nuove tecnologie, la ricerca e lo sviluppo negli ultimi anni permettono di realizzare soluzioni con elevate prestazioni anche legate alla durabilità, purché vi sia un’accurata progettazione e ingegnerizzazione del processo.

Sono molti gli aspetti vantaggiosi di questa tecnologia che, anche nell’ambito degli edifici alti, negli ultimi anni prende sempre più spazio all’interno del sistema delle costruzioni a partire dagli aspetti climatici: basti pensare che ogni metro cubo di legname da costruzione trattiene una tonnellata di CO2 per un lungo periodo di tempo. L’innovazione nel processo di progettazione e costruzione permette di realizzare edifici con grande velocità grazie alla prefabbricazione. La torre Roots sta dimostrando quanto rapidamente si possa realizzare un edificio residenziale, con finiture di alto livello, in poco tempo. Ad esempio, il montaggio in loco delle facciate prefabbricate è notevolmente più breve (se paragonato ai sistemi tradizionali), al punto da apparentare l’opera a una costruzione in lego. Non trascurabile anche il fatto che i componenti in legno sono più leggeri rispetto ad equivalenti in cemento o acciaio; di qui la richiesta di fondazioni più piccole, che consentono di risparmiare spazio, risorse e costi. In ultimo, le costruzioni in legno comportano zero sprechi: ogni singolo elemento viene completamente utilizzato nella lavorazione, ma può essere poi smontato e riutilizzato.

Questo ambizioso progetto all’interno dell’atmosfera mutevole e contemporanea del quartiere emergente di Amburgo che guarda sul bacino del porto, sulle navi, sull’Elba e sulla sua Filarmonica, segna non solo lo skyline con un edificio residenziale di qualità, ma porta anche avanti con Rubner la ricerca verso soluzioni costruttive innovative e più eco-compatibili.

 

*** articolo sponsorizzato

 

 

Wood architecture prize by Klimahouse, atto secondo

Dopo l’edizione d’esordio quest’anno, è stato annunciato il secondo appuntamento del premio promosso da Fiera Bolzano con la partnership scientifica del Politecnico di Torino e l’Università Iuav di Venezia. Architetti, ingegneri, committenti e innovatori della costruzione in legno sono invitati a candidarsi all’edizione 2024 dal 20 luglio fino al 15 novembre 2023, presentando opere realizzate in Italia a partire dal 2020 relative a nuove edificazioni, riqualificazioni e/o ampliamenti, sopraelevazioni di edifici esistenti, architetture sperimentali – con una particolare attenzione rivolta alla durabilità e all’utilizzo combinato con altri materiali sostenibili – appartenenti a 3 categorie: architettura privata, pubblica e temporanea. I vincitori verranno annunciati durante la fiera Klimahouse, in programma a Bolzano dal 31 gennaio al 3 febbraio 2024.

Autore

  • Arianna Panarella

    Nata a Garbagnate Milanese (1980), presso il Politecnico di Milano si laurea in Architettura nel 2005 e nel 2012 consegue un master. Dal 2006 collabora alla didattica presso il Politecnico di Milano (Facoltà di Architettura) e presso la Facoltà di Ingegneria di Trento (Dipartimento di Edile e Architettura). Dal 2005 al 2012 svolge attività professionale presso alcuni studi di architettura di Milano. Dal 2013 lavora come libero professionista (aap+studio) e si occupa di progettazione di interni, allestimenti di mostre e grafica. Dal 2005 collabora con la Fondazione Pistoletto e dal 2013 con il direttivo di In/Arch Lombardia. Ha partecipato a convegni, concorsi, mostre e scrive articoli per riviste e testi

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Last modified: 21 Giugno 2023