A Roma e Bruxelles mire immobiliaristiche, passività, indifferenza, attivismo e cura nelle vicende incrociate di due laghi artificiali gemelli
ROMA/BRUXELLES. La comparsa di betoniere a fine dicembre nell’area del Marais Wiels a Forest a Bruxelles e la contemporanea comunicazione d’inizio lavori apparsa al lago Bullicante all’ex Snia a Torpignattara a Roma, agitano il passaggio al nuovo anno per questi due siti gemelli nel pieno dell’Europa.
Sono passati solo pochi mesi da quando, a settembre, alcuni abitanti delle due città, in rappresentanza dei due laghi antropogenici, hanno firmato a Roma il gemellaggio che ne riconosce le comuni vicende, conflitti e speranze: «Il 17 settembre 2022, è stato celebrato, a Roma, il gemellaggio tra questi corpi idrici minacciati, risorgenti dal suolo perforato delle rovine industriali e in seguito abbandonati da promotori immobiliari. Biodiversità e ecosistema si sono sviluppati spontaneamente. A causa della mancanza di riconoscimento legale dell’interezza di questi corpi d’acqua e dei loro ambienti circostanti, l’uno e l’altro sono minacciati da progetti immobiliari. Questo gemellaggio rappresenta la nuova lotta europea per una città vivibile e rigenerativa per tutti e tutte, umani e non umani. Il progetto esiste già, è la natura a farlo!». (fonte: facebook.com/MaraisWiels)
Il lago Bullicante a Torpignattara
A Roma e a Bruxelles, in tempi diversi ma non troppo lontani, furono le ruspe a provocare delle rotture quasi identiche che annacquarono e continuano ad annacquare progetti di sviluppo immobiliare, episodi che in entrambi i casi suscitano l’interesse e la cura dei cittadini per lo spazio urbano.
Era il 1992 quando a Torpignattara, nell’area dell’ex tessile Snia Viscosa, abbandonata a metà anni cinquanta, durante lo scavo per le fondazioni del parcheggio sotterraneo del futuro centro commerciale, le ruspe intercettano la falda acquifera. L’acqua dal sottosuolo sgorga abbondante e allaga lo sbancamento. L’impresa di costruzione ricorre alle idrovore, sversa l’acqua nel sistema fognario ma al primo acquazzone l’area si allaga. Le proteste dei cittadini e la segnalazione di alcune irregolarità nei permessi bloccano il cantiere.
Il sito rimane chiuso e, a partire dal 2004, l’area del lago viene espropriata, ad esclusione delle rovine industriali. Nel frattempo, il lago s’inselvatichisce, abitato da una varietà di specie vegetali e animali. Ad occuparsi della gestione sono i comitati di cittadini che si spendono a difesa del lago e dei suoi abitanti non-umani. Lo chiamano lago Bullicante dal nome della via dell’acqua Bullicante, non lontana dallo stabilimento ex Snia Viscosa dove, prima del forte sviluppo urbano del secolo scorso, l’acqua affiorante alimentava il fosso della Marranella, dal 1934 intubato fino al fiume Aniene.
Sebbene nel 2020 con decreto regionale il lago sia dichiarato monumento naturale, la parte privata del sito continua ad essere oggetto di progetti immobiliari. L’ultimo è proprio quello che, con concessione del novembre 2022, prevede la realizzazione di opere di restauro, risanamento conservativo e parziale ristrutturazione di un insieme di fabbricati che dal 2013 la Soprintendenza Capitolina ha dichiarato “area di archeologia industriale”. Del progetto ancora non si conoscono i dettagli e i gruppi locali continuano a battersi per la conservazione integrale dell’area.
Il marais Wiels a Forest
Quella del Marais Wiels è una storia gemella. Sempre rotture, sempre ruspe d’imprese immobiliari a causarle. Nel 2007, a Forest nell’area dell’ex birrificio Wielemans-Ceuppens abbandonato nel 1980, le ruspe perforano lo strato di argilla superficiale e captano la falda risorgente durante la realizzazione delle fondazioni dei parcheggi per un futuro complesso di uffici. La piccola pozzanghera di acqua affiorante presto si estende fino a riempire l’intero scavo. Il cantiere si ferma e l’anno seguente, anche a causa della crisi finanziaria, il progetto viene abbandonato.
Il sito rimane chiuso e in pochi anni l’area è colonizzata da un canneto e dalla fauna tipica del biotopo paludoso della pianura alluvionale del fiume Senne, che scorre lì a poche centinaia di metri. Gli abitanti aprono dei varchi per accedervi, nella porzione asciutta predispongono degli orti e organizzano giornate di manutenzione. Allo specchio d’acqua danno il nome marais Wiels, dal francese marais = palude/area umida.
Sulla spinta della domanda di spazio aperto emersa con la pandemia, la Regione acquista l’area nel marzo 2021. Come parte del piano di recupero post-Covid 19, il progetto intende conservare una parte della palude ma anche edificare un’ottantina di unità abitative di medie dimensioni o sociali in adiacenza all’edificio ex industriale Metropole.
Di cementificazione, anche parziale, i gruppi di cittadini non vogliono sentir parlare e, a tal proposito, avanzano anche argomentazioni di sicurezza idraulica dato che il lago è incastonato in un ambito urbano già densamente abitato e a forte rischio allagamento. Ma intanto le ruspe sono arrivate, per il momento a chiudere un sottopassaggio ferroviario come previsto dalla recente pianificazione.
Due controprogetti per traiettorie di presente e futuro
Felici e tormentate coincidenze? Il lago Bullicante e il Marais Wiels sono controprogetti o, direbbe Camillo Boano, progetti minori che abilitano soggetti e territori all’impegno continuo nel presente. Alla base delle coincidenze che interessano i due controprogetti di rigenerazione urbana è la rottura, l’urto accidentale dell’acqua di falda e la sua emersione potente.
La rottura, assecondata, si fa dispositivo euristico, fessura che coagula e sovverte le logiche urbane correnti. All’evento inaspettato fanno seguito l’azione di contrasto a progetti immobiliari condotta da gruppi locali di cittadini, i tempi dilatati della burocrazia e, per il marais Wiels, la crisi economica del 2008. Il tempo consente alle “aree rotte” di scampare al ripristino e farsi luoghi ospitali per non-umani prima e anche umani in seguito. Restauro ecologico passivo, secondo gli ecologi.
Con i due laghi antropogenici, a Roma e Bruxelles, ad emergere è la natura urbana, esito di contraddittori incastri di speculazione, passività, indifferenza, attivismo e cura. La filosofa Donna Haraway affermerebbe che Bullicante e Wiels sono storie estremamente situate e ora, grazie al gemellaggio, profondamente intrecciate. Pronte a sostenersi vicendevolmente per fronteggiare ripetuti tentativi, come quelli recenti, d’interramento, demolizione, bonifica e privatizzazione. Sono contronarrative dello spazio urbano europeo e delle sue possibili traiettorie di presente e futuro.
Immagine di copertina: Il Marais Wiels dell’ex Wielemans-Ceuppens @Bénédicte-Maindiaux (https://www.wiels.org/en/events/journee-de-leau)
Marais Wiels – Area ex Wielemans-Ceuppens: i dati
- luogo: Forest, Bruxelles
- superficie d’acqua: circa 9.000 mq
- profondità: circa 5 m
- fonte: acqua di falda (incastrata tra due piani impermeabili di argilla)
- anno di emersione: 2007
- area complessiva (ex-Wielemans-Ceuppens): circa 15.000 mq
- distanza dalle mura cittadine (XIV secolo): circa 1,5 km
- distanza da infrastruttura ferroviaria: adiacente
- apertura al pubblico: informale, continua
- proprietà (lago e area): Regione di Bruxelles-Capitale
- progetti in corso: conservazione di una parte del lago, realizzazione percorsi mobilità lenta e di 70-80 alloggi
- valle (bacino imbrifero): Fiume Senne (103 km)
- centri culturali adiacenti: Museo d’Arte Contemporanea Wiels, Centro Culturale Brass
- comitati: Contrat de quartier Wiels-sur-Senne, Comité Marais Wiels
- specie maggiormente diffuse: 170 specie animali e vegetali (tra le altre, cannuccia, tifa, salice fragile, salice bianco, acero sicomoro, nocciolo, cinciarella, merlo nero, pipistrello, volpe)
Lago Bullicante – area ex-Snia: i dati
- luogo: Municipio V, Roma
- superficie d’acqua: circa 10.000 mq
- profondità: 5 m
- fonte: acqua di falda
- anno di emersione: 1992
- area complessiva (Ex-Snia): circa 15,5 ha (area del Lago Bullicante 4 ha, Parco delle Energie 6,5 ha, Area della fabbrica 5 ha)
- distanza dalle mura cittadine (III secolo): circa 2 km
- distanza infrastruttura ferroviaria: adiacente
- apertura al pubblico: informale, continua
- proprietà (lago e area): pubblica (Parco delle Energie è pubblico dal 1968 mentre l’area del lago è pubblica dagli anni novanta)
- progetti in corso: Permesso di Costruire rilasciato dal Comune per “restauro, risanamento conservativo e parziale ristrutturazione” dei fabbricati dell’Ex-SNIA Viscosa.
- valle (bacino imbrifero): Fiume Aniene (98,5 km) (prima fosso della Marrana)
- centri culturali adiacenti: C.S.O.A. Ex-Snia, Parco delle Energie
- comitati: Forum territoriale permanente del Parco delle Energie, C.S.O.A. ex Snia
- specie maggiormente diffuse: 300 specie vegetali, 62 specie di uccelli (tra le altre, cannuccia, salice bianco, pioppo bianco, pioppo nero, pino d’Aleppo, robinia pseudoacacia, alloro, pipistrello di Savi, pipistrello albolimbato, coleottero, lepidottero e odonato, volpe)
Percorsi di lettura
Graham, Stephen (eds.) (2000) Disrupted Cities. When Infrastructure Fails, New York: Routledge
Boano, Camillo (2020) Progetto minore, Siracusa: LetteraVentidue
Battisti C., Dodaro G., Fanelli G. (2017) “Paradoxical environmental conservation: Failure of an unplanned urban development as a driver of passive ecological restoration”, Environmental Development 24, pp. 179-86
Haraway, Donna (1988), “Situated Knowledges: The Science Question in Feminism and the Privilege of Partial Perspective”, Feminist Studies, 14, 3, pp. 575-99
https://www.facebook.com/MaraisWiels
https://www.studiobichara.com/copia-di-lungotevere-flaminio?pgid=k9cwkn37-45d83404-6066-4990-9ac8-4433fb53a5d7
https://www.quickit.be/projects/le-marais-wiels/
https://zero.eu/en/news/vittoria-storica-dopo-anni-di-battaglie-il-lago-ex-snia-diventera-monumento-naturale/
https://www.wiels.org/en/events/journee-de-leau
Assalti Frontali (2016) Il lago che combatte. Roma: Daje Forte Daje Records
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belgio , infrastrutture , mercato immobiliare , paesaggio , roma
Last modified: 11 Gennaio 2023