The Urbanism Award nomina Trieste città europea 2022, ma l’assessore all’Urbanistica latita da più di un anno
TRIESTE. Quando a novembre è arrivata la notizia che il capoluogo giuliano aveva vinto The Urbanism Award (premio indetto da The Academy of Urbanism) quale European City of the year 2022, alla felicità di amministratori e commercianti si è affiancata la perplessità degli addetti ai lavori.
Due sono gli aspetti complementari che contribuiscono a nutrire qualche dubbio sul valore del premio internazionale e, più in generale, su questo tipo di riconoscimenti molto simili alle classifiche sulla qualità della vita che ciclicamente vengono stilate da alcuni istituti demoscopici. Il primo riguarda la metodologia: è possibile che dei professionisti della pianificazione premino una città che da più di un anno non ha un assessore all’Urbanistica? È vero che i parametri con cui valutare le candidature sono diversi – Local Character, Amenity, Commercial Success & Viability, Environmental Sustainability, Community, Health and Wellbeing, Connectivity – ma il primo riguarda la Leadership and Governance, per cui o si considera bastevole la personale (e commerciale) visione della città che il sindaco Roberto Di Piazza sta attuando con pervicacia e determinazione, o qualcosa non ha funzionato al meglio.
Il secondo è più locale ma pone questioni più ampie a livello disciplinare: è possibile che una città di 200.000 abitanti, coinvolta in piani di trasformazione urbana per svariate decine di milioni, da più di un anno non abbia un assessore all’urbanistica? Dall’ottobre 2021, quando Di Piazza è stato rieletto per il suo secondo mandato consecutivo – quarto in totale -, l’assessore all’Urbanistica, pur essendo nominato, non c’è. La dottoressa Sandra Savino, nel momento in cui ha ricevuto la delega alle Politiche del territorio, infatti, ricopriva già la carica di deputata della Repubblica, per cui tra i corridoi di Passo Costanzi in pochi l’hanno vista. Decaduta dal ruolo con le elezioni di settembre 2022 (in cui non è stata rieletta), è diventata sottosegretaria al ministero di Economia e finanza con il nuovo Governo a novembre. E seppure l’Ordine degli architetti abbia scritto una lettera per sollecitare la nomina di una figura capace di dare una visione e un indirizzo generale alle politiche di gestione del territorio giuliano, nulla ancora si è mosso in tal direzione. Per dovere di cronaca, a Londra per ritirare The Urbanism Award è andata la vicesindaco.
La vicenda triestina pone, come detto, delle questioni di ordine generale riguardanti il ruolo degli urbanisti e dei progettisti come figure necessarie all’interno della macchina pubblica. In tempi di rapide trasformazioni e di procedure sempre più “compresse” – basti pensare ai progetti del PNRR o al nuovo Codice degli appalti in cui è ricomparso l’appalto integrato – la presenza nel processo decisionale di figure competenti, in posizioni decisionali, potrebbe auspicabilmente garantire quel minimo sindacale di qualità.
Quella tanto sbandierata qualità, caposaldo di una legge sull’architettura che non vedrà mai luce.
Immagine di copertina: © Stefano Morandini
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architettura e politica , premi , trieste , urbanistica
Last modified: 9 Gennaio 2023