Riceviamo e pubblichiamo una lettera sui destini urbani del capoluogo ligure
Il Comune ha presentato circa due anni fa un Piano integrato di interventi per il centro storico di Genova. Il Piano è composto da 10 piani operativi. Non scrivo per commentare la qualità del piano. Dal punto di vista edilizio ed urbanistico, il Piano prevede alcuni interventi di manutenzione, di recupero e riqualificazione degli spazi pubblici, che contribuiranno a migliorare la situazione nel centro storico.
Al sindaco Bucci va il merito di aver ben amministrato la città. Alcuni grandi progetti – tra cui le trasformazioni in atto nella zona della fiera del mare – sono portati a compimento sotto la sua amministrazione. Tuttavia, forse, il Comune non ha una soluzione per i problemi che si potrebbero creare nel centro storico; potenzia la prevenzione e il presidio del territorio (telecamere, polizia urbana).
Il collocamento dei volumi per il terziario nella zona di San Benigno, seguendo il modello della Défense a Parigi, potrebbe invece essere stata la scelta sbagliata per Genova. È stata conservata integra l’immagine della città antica, un grande anfiteatro di palazzi osservabili dalla sopraelevata e dalle navi che lasciano Genova; ma gli spazi per uffici edificati negli anni ottanta e novanta a San Benigno, o una parte di essi, avrebbero potuto essere collocati nelle adiacenze del centro storico. La città, anche come progettualità ha perso slancio. Si pensi a piazza Dante, dove, originariamente, avrebbero dovuto essere stati realizzati non due, ma quattro grattacieli.
Oggi gli strumenti normativi quali i piani urbanistici comunali, hanno raggiunto una complessità assurda rispetto agli anni trenta, quando piani molto più semplici erano sufficienti a governare lo sviluppo di intere parti della nostra città.
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genova , lettere al Giornale
Last modified: 8 Novembre 2022