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Giorgio SciancaWritten by: Forum

Quo vadis architetto? La terra promessa

Quo vadis architetto? La terra promessa

Storie di famiglie e confini in Israele: tra speranze, disillusioni e fallimenti

 

Il riferimento, biblico e non musicale, è ai 12 territori delle 12 tribù di Israele. Storie di famiglie e confini. E di ruoli: padri, mogli, figli, amanti. Storie di promesse non mantenute o mantenute poco. Architetti che ballano al ritmo del foxtrot: un passo avanti, uno di lato, uno dietro, un altro laterale, per poi tornare al punto di partenza. I loro progetti architettonici e di vita sono metafore dei luoghi in cui vivono, siano essi condomini, ville, appartamenti, paesi stranieri. Tutti fuggono: dalla routine che fa impazzire; dalla città; dalla guerra; dalla famiglia; dalle responsabilità. Si scappa da Tel Aviv, la Città bianca, la capitale del Bauhaus che, negli anni trenta, affamata di futuro, di spazio e soprattutto di un’identità contemporanea e distintiva, aveva dato asilo a quattro dei circa settecento studenti che ebbero la fortuna di frequentare la scuola tedesca: Arieh Sharon, Munio Gitai-Weinraub, Shmuel Mestechkin e Shlomo Bernstein. Assieme a loro, emigrarono nell’allora Palestina sotto mandato britannico decine di architetti provenienti dalle università di tutt’Europa, sedotti dal modernismo e dalla prospettiva di edificare da zero una città ideale incarnandola nell’allora giovanissima Tel Aviv, fondata solo nel 1909.

Hahithalfut (The Exchange)

(Eran Kolirin) – 2011 IL – Sharon Tal

Alternanza. Tel Aviv. Una giovane coppia israeliana ha la sua vita: lei, Tami, architetta, lui, Oded, dottorando in fisica. Un giorno il marito torna a casa perché ha dimenticato qualcosa e improvvisamente è colpito da una forte regressione psicologica. Diventa alienato nei confronti della propria vita, la disconosce. Tutto sembra falsato e diverso. Il condominio e i condomini ne risentono.

 

 

 

 

 

Lullaby to My Father (Amos Gitai) – 2012 F/CH – Ran Danker

Ninnananna per mio padre. La storia del padre del regista, Munio Weinraub, e dei problemi che ebbe con il regime nazista. Weinraub fu accusato di tradimento contro il popolo tedesco ed espulso dalla Germania. Girò per l’Europa arrivando infine in Palestina, dove mise a frutto i suoi studi in architettura dando un importante contributo al nascente stato di Israele.

 

 

 

 

Bayit Bagalil (Outdoors) (Asaf Saban) – 2017 IL – Ishai Golan

La casa in Galilea. Quando una coppia decide di lasciare la città e di costruire una nuova casa in campagna le aspettative sono alte e magnifiche. L’avventura di una nuova costruzione porta sempre frustrazione e autoanalisi. A farne le spese è l’architetto Daniel. La casa è una metafora dei suoi proprietari. Che infatti alla fine rinunceranno, resteranno in città e affitteranno la villa.

 

 

 

 

 

Foxtrot (La danza del destino) (Samuel Maoz) – 2017 IL/D/F – Lior Ashkenazi

Tel Aviv. L’architetto Michael Feldman riceve una notizia ferale: il figlio soldato è morto mentre prestava servizio. Piomba nella disperazione e nella rabbia. E comincia a sospettare che le cose non siano andate come gli hanno raccontato. Perché non gli dicono dove e come è morto Jonathan? E perché vogliono inumarlo senza fargli vedere il corpo? Israele, un paese bloccato, autistico, autolesionista, intrappolato nella danza del titolo: un passo avanti, uno di lato, uno dietro, un altro laterale, per poi tornare al punto di partenza.

 

 

 

Wajib (Invito al Matrimonio) (Annemarie Jacir) – 2017 PS – Saleh Bakri

Dovere. L’architetto Shadi, un giovane palestinese, ora vive e lavora a Roma. Torna nella sua città, Nazareth, a poche settimane dal Natale, per aiutare il padre a consegnare gli inviti di nozze della sorella Amal, secondo un’antica tradizione della Palestina. Quando padre e figlio, ormai estranei, passeranno la giornata insieme, le tensioni del loro rapporto riaffioreranno, mettendo a dura prova le loro fragili e diverse vite.

 

 

 

 

15 Years (Yuval Hadadi) – 2019 IL – Oded Leopold

15 anni. Tel Aviv. L’architetto in carriera Yoav è bellissimo, brutale, arrogante e insensibile. Festeggia i 15 anni di relazione con Dan, un giovane avvocato che lo adora, e con la sua migliore amica, Alma, un’artista di successo. La rivelazione della gravidanza dell’amica lo mette in crisi. La sua vita inizia a sgretolarsi, portandolo a un comportamento autodistruttivo che minaccia la sua storia con Dan.

 

 

 

 

 

Autore

  • Giorgio Scianca

    Architetto, è ideatore e redattore della testata giornalistica archiworldTV (premio “Bruno Zevi” IN/Arch-Ance - 2011). Nel 2010 collabora con il Centro sperimentale di cinematografia. Dal 2023 collabora con “Il Corriere della Sera”, scrivendo di architetti, città e cinema. Direttore del premio Dedalo Minosse Cinema. Autore dei volumi “La recita dell’architetto” (SVpress, 2015) e "Quo vadis architetto" (Golem, 2021)

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Last modified: 27 Luglio 2021