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Written by: Interni

Art at home: eleva gli spazi abitativi attraverso l’arte contemporanea

Art at home: eleva gli spazi abitativi attraverso l’arte contemporanea

Secondo Marco Rossi, presidente di MARCOROSSI artecontemporanea, una casa che espone opere d’arte ben scelte e ben collocate rappresenta nel migliore modo il suo proprietario

 

*** contenuto sponsorizzato

Il tema dell’arte nelle case è particolarmente interessante per gli architetti e gli interior designer che vogliono posizionarsi in una fascia alta di mercato, offrendo ai propri clienti un servizio completo e di prestigio artistico-culturale. Tuttavia non è facile capire il reale ruolo dell’arte nella valorizzazione degli spazi abitativi. Per capire meglio questo tema, abbiamo intervistato Marco Rossi, presidente di MARCOROSSI artecontemporanea, galleria d’arte affermata in Italia e presente con quattro gallerie sul territorio nazionale, già nota per le sue collaborazioni con diversi studi di architettura e interior designer per progetti di Art at home, Art at work e site specific.

 

Qual è il ruolo dell’arte in una casa, secondo un gallerista d’arte contemporanea?

L’arte per sua natura eleva lo spazio nel quale viene collocata. Una casa che espone delle opere d’arte, scelte secondo determinati criteri, è capace di esprimere un maggior valore, rispetto a una casa dove non sono presenti opere o dove le opere non rispecchiano l’anima del cliente o del prestigio dello spazio, che si vuole rendere unico. A mio avviso l’opera d’arte all’interno dello spazio ha una funzione molto importante, così come possono averla, nell’ambito dell’arredo, altri elementi che partecipano all’idea estetica e di design della casa. Anzi, possiamo dire che l’opera d’arte è forse uno dei componenti più importanti: simboleggia il gusto estetico del cliente. L’opera da esporre nello spazio deve infatti essere scelta e non solo collocata. Il contributo del gallerista consiste nel trovare la forma più idonea per interpretare uno spazio attraverso la presenza dell’opera giusta. Ciò detto, l’opera deve rispecchiare la visione estetica e la sensibilità artistica del cliente, per questo la sua scelta richiede competenza, conoscenza e un network di valore, maturato in decenni di esperienza nel mercato dell’arte. Questa scelta non può essere affrontata con successo senza il dialogo con un professionista del mondo dell’arte

 

Come funziona il processo di scelta dell’opera? Parte dal gallerista o dal cliente?

Innanzitutto bisogna distinguere la tipologia di clientela: ci sono i clienti e ci sono i collezionisti. I collezionisti hanno una conoscenza già solida di questo mondo o comunque rivolta verso una certa tipologia di opere d’arte, in molti casi hanno già rapporti fiduciari con i loro galleristi. Nel nostro caso, spesso, ci capita di vedere che i collezionisti più affezionati scelgano di coinvolgere i nostri galleristi nei progetti di ristrutturazione o rivisitazione di uno spazio, che coinvolga le opere d’arte. In questi casi si dialoga con i professionisti – architetti o interior designer – responsabili del progetto, per trovare la soluzione migliore che serva a valorizzare, anche attraverso la presenza dell’opera, lo spazio. Quando invece lavoriamo con persone che non sono avvezze alla ricerca di opere d’arte contemporanea, cerchiamo di accompagnare i clienti nella scelta di un’opera che rispecchi il loro gusto e la loro idea di “bellezza”, cercando di aprire loro un mondo che non conoscono. Li coinvolgiamo quindi nella conoscenza della storia e della poetica dell’artista e del percorso artistico che, dalla mente dell’artista, ha fatto viaggiare l’opera, fino alla loro parete di casa. Spesso sono gli architetti che decidono di portare i loro clienti nella nostra galleria, per iniziare un percorso di conoscenza, che culminerà nella scelta dell’opera da collocare nello spazio. Questo ci dà modo d’iniziare a costruire un rapporto personale con il cliente e, dialogando con l’architetto e il cliente, di selezionare l’opera migliore. Talvolta può capitare che il cliente abbia già scelto e acquisito un’opera da inserire nello spazio. In tal caso il ruolo del gallerista è quello di offrire l’esperienza necessaria per trovare, insieme all’architetto, la miglior valorizzazione dell’opera e di conseguenza dello spazio che la accoglie.

 

Quando si parla di arte contemporanea bisogna sempre pensare a case extra lusso?

No. Non tutte le case e non tutti gli uffici in cui andiamo a collocare delle opere d’arte sono degli spazi molto lussuosi. Certo, nella storia, l’opera d’arte è da sempre collegata all’idea di oggetto costoso, prezioso, unico e le opere più prestigiose si possono considerare non solo una spesa importante, ma anche un investimento promettente. Tuttavia è bene ricordare che oggi il mercato dell’arte contemporanea è in grado di offrire soluzioni di prestigio o qualità artistica anche a prezzi accessibili a professionisti, piccoli imprenditori o appassionati che vogliono investire in opere uniche, il cui valore tenderà a crescere con il tempo. Oggi un architetto o un interior designer può offrire al cliente un servizio aggiuntivo, che può arricchire la propria esperienza consulenziale, accedendo così a importanti opportunità. Le gallerie siglano spesso partnership con studi di architettura e interior design che trovano reciproca soddisfazione, laddove si riesca a individuare la giusta opera capace di completare il progetto dello spazio abitativo.

 

Cosa consiglierebbe a un giovane architetto appassionato d’arte che desidera introdurre l’arte nei propri progetti?

Di rivolgersi a un gallerista altrettanto appassionato e intraprendere una virtuosa collaborazione, che si rivelerà certamente di valore per entrambi.

Immagine di copertina: Collezione privata, Roma. Opera di Franco Guerzoni. Partner, Mariella Paciolla – Architecture Roma

 

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Last modified: 14 Luglio 2021