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Christian De IuliisWritten by: Forum

L’archintruso. La fantasia, Santo cielo!

L’archintruso. La fantasia, Santo cielo!

Conosco un architetto che ha scritto un romanzo su un’architettura straordinaria…

 

Conosco un architetto che ha scritto un romanzo su un’architettura straordinaria.
“Di cosa tratta?” ho chiesto curioso.
“Di un’architettura, credimi, davvero incredibile”.
“Ma cos’è? Una casa!”.
“Si… cioè no. Di più”.
“È un edificio?”.
“Non esattamente”.
“Una chiesa, una cattedrale?”.
“Quasi”.
“Una città?”.
“Dai. Santo cielo! Non te la posso spiegare!”.
Mi ha parlato del romanzo. La storia è avvincente, ricca d’intrecci e colpi di scena.
Le descrizioni sono accurate e generose di dettagli.
Così, perlomeno, sostiene.
“Nessuno meglio di un architetto”, mi ha spiegato, “può essere in grado di miscelare così bene tecnica e sentimento!”.
Tuttavia questo romanzo non è stato ancora pubblicato.
L’ha spedito ad un mucchio di editori, ma ai complimenti per lo stile seguivano le perplessità sull’architettura.
“Puoi farmi capire precisamente com’è fatta?”. “Non riesco ad immaginarmela”. “Spiegala meglio”. Queste le obiezioni più frequenti.
D’altronde anche i suoi parenti erano perplessi, esattamente come gli amici e persino i colleghi.
Alcuni reclamarono degli schizzi. Altri dei particolari costruttivi.
“Non hai una foto di qualcosa di simile?”, chiese uno.
“Aggiungi delle illustrazioni”, consigliò un altro.
“È un romanzo!”, si stizziva. “La parole sono forme. Sono chiare quanto i disegni!”.
“La fai semplice tu!”, replicavano.
“Ma eccola! È là! Santo cielo! Dove avete messo la fantasia?”.
Ma per risposta otteneva soltanto sguardi persi, alzate di spalle, frasi di circostanza.
Finti incoraggiamenti che non lenivano le sue profonde malinconie.
Finché un editore, importante, promise: “Se riesci a farmi vedere quell’architettura, ne faremo un bestseller!”.
Questo conferì all’architetto rinnovata vigoria.
Si rimise al lavoro. Rilesse tutto. Approfondì argomenti che riteneva conoscere perfettamente. Li perfezionò con la cura di un orafo. Tolse e rimise tutti i punti e le virgole.
Fino a quando ogni frase parve un affresco.
Incontrandolo, sovente, chiedevo come andava col romanzo.
“Bene, bene. Ci riuscirò”, mi rassicurava.
Ma per quanto si sforzasse, quell’architettura restava invisibile agli occhi del mondo.
Finché non ne ho avuto più notizie. Né di lui, né del romanzo.
Talvolta in libreria lo cercavo tra gli scaffali, senza fortuna.
Era scomparso.

Conosco un architetto che ha scritto un romanzo su un’architettura straordinaria.
L’ho rivisto tre giorni fa.
“Ce l’ho fatta!”, mi ha detto entusiasta. “Ora tutti la vedranno. Non solo l’editore”.
Ma, Santo cielo, non è stato per niente facile.
Per mostrare quell’architettura è stato costretto a costruirla.

Autore

  • Christian De Iuliis

    Nasce, cresce e vive in costa d’Amalfi. Manifesta l’intenzione di voler fare l’architetto nel 1984, rendendolo noto in un tema in quarta elementare, raggiunge l’obiettivo nel 2001. Nel 2008 si auto-elegge “Assessore al Nulla” del suo paese. Nel 2009 fonda il movimento artistico-culturale de “Lo Spiaggismo”, avanguardia del XXI° secolo che vanta già diversi tentativi, falliti, di imitazione. All’attivo ha cinque mezze maratone corse e altrettanti libri pubblicati: “L’Architemario. Volevo fare l’astronauta” (Overview editore, 2014), “Vamos a la playa. Fenomenologia del Righeira moderno” (Homo Scrivens, 2016), "L'Architemario in quarantena. Prigionia oziosa di un architetto" (KDP Amazon, 2020), "L'architetto contro tutti" e "Il Nostromondo - le città invedibili" (2024). Ha ricevuto premi in diversi concorsi letterari. Premio PIDA giornalismo 2020 per la divulgazione dell'architettura. Si definisce architetto-scrittore o scrittore-architetto: dipende da dove si trova e da chi glielo chiede

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Last modified: 20 Ottobre 2020