Con differenze di scale e approccio, un libro d’arte e un catalogo evidenziano il ruolo della fotografia nel raccontare la storia di Fano o gli scali ferroviari dismessi di Milano
Paolo Talevi – fotografo fanese che dal reportage per la stampa locale è giunto all’uso artistico del linguaggio fotografico – con il suo volume Via della Giustizia si rapporta con il passato. Il libro, nato da un’idea di Marcello Sparaventi, e sviluppato a Chippendale Studio, racconta una parte poco conosciuta della storia di Fano, nelle Marche. Un tempo i buoni cristiani erano sepolti in Duomo, i condannati e gli sconosciuti fuori dalle mura urbiche, in una fossa comune. Oggi Via della Giustizia ci porta al cimitero urbano, ma prima della sua costruzione conduceva al luogo di sepoltura dei corpi martoriati di chi era stato giustiziato. Il volume, pregiatissimo nella fattura, è un vero e proprio libro d’arte, in tiratura di 50 copie, dove le stampe digitali, 15 quartini non rilegati contenuti in una scatola di cartone rivestito, mostrano l’attenzione dell’autore non solo per i contenuti, ma anche la sua puntuale ricerca circa il progetto editoriale. Che fa di quest’opera un vero e proprio progetto di design. Testi e immagini, con un approccio intimo e molto personale, raccontano il passato di un pezzo di città, attraverso le tracce riconoscibili nel paesaggio contemporaneo, ripercorrendo una via e le sue diverse ragioni d’uso. Seppure a una scala minuta, l’opera di Talevi riesce a rendere espliciti secoli di storia, in un libro destinato a un pubblico interessato alla ricerca artistica contemporanea e alla storia della città e del territorio.
Marco Introini e Francesco Radino si confrontano, invece, con il futuro della città di Milano alla scala urbana e territoriale. Il loro volume Gli scali ferroviari di Milano. Oggi, prima di domani è stato edito in occasione della mostra omonima, promossa da Fondazione Aem – Gruppo A2A, che si è tenuta nel secondo semestre del 2018 presso la Casa dell’Energia e dell’Ambiente di Milano. La riqualificazione degli scali ferroviari rappresenta una delle più grandi e dibattute sfide urbanistiche dei prossimi decenni e si concentrerà sulle aree di Farini, Greco, Lambrate, Porta Romana, Rogoredo, Porta Genova e San Cristoforo, con i loro 1.250.000 mq complessivi di superficie, per buona parte degradata e in abbandono. La scelta di documentarne la situazione odierna è stata una necessità per la città di Milano, non solo per costruire la testimonianza di un momento storico che sarà presto superato ma anche per poter attivare una serie di strumenti progettuali e strategici che, grazie alla fotografia, possono raggiungere un maggior grado di profondità e condivisione. Introini e Radino hanno avuto il compito, nel fissare in immagini questi luoghi, di ritrarne la consistenza: il primo concentrandosi sull’esterno e sul rapporto fra confine delle aree e città, il secondo spingendosi ad esplorarne gli interni. Il risultato è un repertorio visivo che si va ad aggiungere al lavoro svolto negli anni da molti altri fotografi per documentare Milano – primo fra tutti Gabriele Basilico – fissandone un’ulteriore fase.
Pur differenti nella portata del tema trattato e nel risultato editoriale – un libro d’arte e un catalogo – questi due lavori sono significativi per ribadire l’importanza del raccontare il territorio. A qualsiasi scala. Fissare l’immagine di un territorio, darne testimonianza e poterne rendere disponibile una visione, conservandola in un libro o depositandola in un fondo archivistico, non è un anacronismo in un momento storico in cui sembra prevalere l’immaterialità. Al contrario, è un servizio che andrebbe riconosciuto e sostenuto, non solo quando frutto di una commessa, pubblica o privata, ma anche qualora provenga dall’iniziativa di un autore indipendente, quanto meno per la sua diffusione e conservazione.
Paolo Talevi, Via della Giustizia, Chippendale Studio, Milano 2018, 60 pp., € 50,00
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Marco Introini, Francesco Radino, Fabrizio Trisoglio (a cura di), Gli scali ferroviari di Milano. Oggi prima di domani. Fotografie di Marco Introini e Francesco Radino, Fondazione AEM – Gruppo A2A, Milano 2018, 108 pp.
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fotografia , libri , Milano
Last modified: 12 Febbraio 2019