“Architetture recenti in Alto Adige 2012-2018”: a Merano Arte la terza edizione della rassegna, che tuttavia non sembra aver la forza delle precedenti, sebbene la qualità resti alta
MERANO (BOLZANO). L’immagine in copertina, tra molte, rende bene la realtà contrastante del Südtirol (o Alto Adige, che dir si voglia): si tratta del Kindergarten/asilo di Niederolang/Valdaora di Sotto, fresca Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana dei Feld 72, collettivo italo-austriaco. In primo piano, sulla strada radente la parrocchiale, sfila la banda del paese vestita –più che ornata– dei classici costumi locali. Vestita perché quello che indossano non è semplice habitus ma aspetto del corpo che esterna una sincera condivisione dello spazio sociale, dell’Heimat nell’accezione più ampia del lemma, dell’insieme di valori fondativi della comunità, intesa come bene comune. Il Südtirol non è certo, o meglio non solo, un Rosengarten/giardino di rose. È un territorio che ha dei problemi, certamente minori di altre zone d’Italia e d’Europa. Ma, a un esame esterno, da molte di queste difficoltà è stata fatta discreta e –meno male– non perfetta, noiosa virtù. Non è italiano né tedesco, né misch/misto, ma qualcosa di assai diverso da una semplice mescolanza o di una somma algebrica. È allo stesso tempo assai conservatore ma anche innovatore. Molto di questo si può percepire anche nelle notevoli realizzazioni architettoniche dotate d’una qualità diffusa sovente piuttosto alta. Gli architetti che lavorano qui operano in una prevalente dimensione locale ma nondimeno, pur confrontandosi in modo molto serrato con la tradizione, sono nient’affatto provinciali. E, pur conoscendole bene, non si lasciano intrappolare nemmeno dai canti delle sirene internazionali. Gli esiti sono decisamente contemporanei: a volte denotano la volontà di affrontare le difficoltà progettuali con sorprendente originalità, prodotto d’una partecipazione attiva non scontata e della passione di committenti inclini alla sperimentazione. Fra tanti, appare alquanto emblematico il caso del Felder Hof, maso sui pendii di Villanders/Villandro, di cui il giovine contadino e imprenditore Thomas Erlacher ha commissionato a Pavol Mikolajcak, interessante e altrettanto giovane architetto di origini slovacche formatosi a Vienna ma trapiantato in loco, il complicato ampliamento d’un caratteristico doppio fabbricato gemello molto ben inserito nel paesaggio. Non era facile aggiungere alcunché: il rischio era quello di alterare qualcosa che di primo acchito era difficilmente mutabile. Tuttavia la sensibilità di entrambi, pur optando per un ampliamento contemporaneo, ha fatto sì che esso sia molto discreto e traspaia solo avvicinandosi molto al piccolo nucleo edificato originario, preesistenza lasciata intonsa. Nel nuovo nucleo seminterrato è stata ricavata la residenza con un generoso e spettacolare affaccio sulla valle prospiciente, l’alpe di Siusi e le sue cime. L’addizione, grazie a un collegamento interrato, di fatto estende i fabbricati originari che mantengono intatta la destinazione d’uso iniziale completa di stalla e fienile. La casa è vissuta nella sua interezza con spostamenti continui ed attività che riguardano tutti i vani. Ciò ha evitato di ridurre la parte originaria a mera reliquia, relitto museale. È un autentico piccolo maso in piena attività, completo di bosco, vacche e animali di bassa corte. Antico. Ma vissuto modernamente.
Quella al Kunst Meran/Merano arte è una mostra che illustra questo e altri notevoli casi nella cornice d’uno dei panorami territoriali da molti anni fra i più interessanti d’Europa, anche (e non solo) per le sperimentazioni architettoniche che qui si operano. L’Ordine degli architetti di Bolzano, con la Fondazione Architettura Alto Adige e l’ottima sua rivista “Turris Babel”, hanno avuto e hanno ancor oggi un fondamentale ruolo propulsivo tenendo viva la brace del dibattito culturale. La terza edizione di questa ricognizione iniziata nel 2006 però non sembra avere la forza delle precedenti. C’è da sperare che la riduzione dei concorsi da parte della mano pubblica, indubbio e decisivo propulsore della favorevole stagione architettonica, non nuoccia facendo avvizzire con un’improvvida gelata tante buone piantagioni e frutti attuali ma, soprattutto, germogli e semente, futuri frutti.
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ARCHITETTURE RECENTI IN ALTO ADIGE 2012 – 2018
Merano Arte
edificio Cassa di Risparmio
Portici, 163
29 settembre – 13 gennaio 2018
Mostra e catalogo sono frutto della collaborazione tra Kunst Meran/Merano Arte, Südtiroler Künstlerbund e Fondazione Architettura Alto Adige/Südtirol
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Catalogo
Neue Architektur in Südtirol 2012 – 2018/Architetture recenti in Alto Adige 2012 – 2018/New Architectures in South Tyrol 2012 – 2018
Park Books, Zürich
testi di Roman Hollenstein, Marco Mulazzani e Marta Schreieck
Grafica Studio MUT Bolzano
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alto adige , mostre
Last modified: 24 Ottobre 2018