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Francesco CarotaWritten by: Inchieste

Oasification, in Cina la bellezza è in giardino

Oasification, in Cina la bellezza è in giardino

Nell’ottava puntata dell’inchiesta sulla Cina e la scena dell’architettura globalizzata, indaghiamo il disegno del paesaggio per le compagnie internazionali e le società cinesi

 

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Il landscape design nella Cina di oggi – Paese con una fortissima ed antichissima tradizione nella progettazione di giardini – richiama scarsa attenzione mediatica, tuttavia il trattamento delle aree verdi di molte nuove

communities residenziali gioca un ruolo centrale per attrarre la crescente middle-class cinese. L’importanza attribuita a questi spazi è testimoniata dalle commesse affidate a grandi gruppi internazionali specializzati i quali, sempre più spesso, sono affiancati da nuovi studi locali.

(Filippo Fiandanese, curatore dell’inchiesta)

 

Shenzhen Vanke King Metropolis” si legge sulla maestosa porta d’entrata che separa l’interno dell’intervento residenziale situato nel suburb di Shenzhen dal territorio esterno. Una separazione che va al di là del limite fisico stesso. All’interno infatti si trova un paesaggio estremamente progettato e disegnato: quattro padiglioni di listelli di legno pregiato contraddistinguono altrettanti spazi tematici, percorsi d’acqua corrente tagliano come lame zone di verde, organizzato come una sequenza di linee e superfici di diversi colori, textures e materiali; un grande specchio d’acqua centrale nasce dal ritaglio di pavimenti in teak finemente lavorato o lastre di cemento perfettamente lucidato. All’esterno si nota invece un territorio complesso, che vede un mescolarsi indistinto d’industria ed agricoltura, ex villaggi rurali, ora trasformati in densi insediamenti abitativi, autostrade sopraelevate a multi-corsie ecc.

Il nuovo sviluppo, uno dei tanti situati nei recinti delle grandi città cinesi, appare quindi come una vera e propria isola di niceness, uno spazio altamente formalizzato e recintato, costruito per soddisfare i bisogni di una crescente middle class in cerca della casa dei propri sogni, oltre che di uno stile di vita adeguato alla nuova condizione sociale. Per comprendere meglio questo fenomeno è possibile fare riferimento a Setha Low e alle sue riflessioni riguardo ai suburb americani. Low infatti mette in luce come la progettazione del paesaggio applicata agli spazi ad uso collettivo, interni a gated communities o piccole new town, sia una delle principali strategie attraverso cui proprio quell’idea di niceness venga costruita e materializzata. Nel mondo cinese si trova Luhua, tradotto da David Fraser come oasification, il termine che si riferisce sia alla quantità del verde presente nella community, che alla qualità del suo progetto. Il concetto diventa da subito estremamente importante nel misurare la desiderabilità dell’intervento, soprattutto tenendo presente la carenza di spazi verdi che caratterizzava le forme dell’abitare nel periodo della Cina socialista. Sembrano averlo capito bene alcuni colossi dell’immobiliare cinese, tra cui soprattutto China Vanke Co. Ltd, attualmente il più grande del mondo in termini d’incassi, i quali hanno iniziato una politica di “buon design” per questi spazi invitando grandi firme internazionali del landscape and Urban design a darne un volto capace di attrarre possibili compratori.

Da una parte le società occidentali sono chiamate a firmare e rendere autentico il loro western design, spesso tramutato in un brand, simbolo di modernità e appartenenza ad uno stato sociale elevato. Dall’altra le grandi company straniere sono anche portatrici di un sapere tecnico specializzato che le rende capaci di fornire un progetto integrato di qualità su larga scala, all’interno degli stringenti vincoli progettuali e concettuali imposti dal developer.

Le compagnie internazionali

Tra le grandi compagnie di fama internazionale che per prime lavorano nel settore, si colloca SWA Group, società americana fondata nel 1957 a Watertown in Massachusetts, da Hideo Sasaki and Peter Walker, la quale espande i propri uffici sul territorio cinese già nel 2000, con base a Shanghai. In numerosi interventi, SWA group non è tenuta a curare solo il progetto del paesaggio ma anche il planning di tutto l’intervento, come nei casi di Fuzhou Vanke City o di Guangzhou Vanke Wonderland, quest’ultimo progettato insieme all’altro storico studio americano Skidmore Owen and Merril (SOM). Entrambi gli interventi sono caratterizzati dalla presenza di un corridoio verde e di un grande specchio d’acqua centrale, attorno al quale si snodano i percorsi pedonali e vengono disposte le diverse tipologie abitative. Sempre di origine americana, ma di dimensioni e spessore internazionale decisamente minori, è invece la DeDeJ Architects, società newyorkese fondata nel 1991. La storia di questa company si distingue dal panorama complessivo in quanto, nel 2002, un giovane ed internazionale gruppo di dipendenti fonda una società sussidiaria a Pechino che in poco tempo diventa l’unica sede opertiva per lasciarsi alle spalle la realtà statunitense. Altro caso ancora è quello di SCI – Site Concept International, compagnia nata invece a Singapore ed ora operante non solo in Cina ma anche in altri sette paesi asiatici.

Negli anni più recenti, una nuova strategia di marketing inizia ad esser adottata da alcuni developers, e così sembrano cambiare anche i prodotti, le narrative e le aspirazioni delle company coinvolte. Se gli spazi verdi progettati all’interno delle gated communities sono privati, vere e proprie roccaforti di esclusività e introspezione, ora ad alcune società di landscape design si chiede invece di progettare parchi pubblici e aperti che fungano da cerniera tra il nuovo sviluppo immobiliare e il tessuto urbano circostante. I relativi progetti, comunque finanziati dalle compagnie private, sono pensati come segni territoriali visibili e riconoscibili, realizzati ancor prima degli edifici ad abitazioni, spesso con la funzione di accompagnare visitatori e possibili futuri acquirenti verso i relativi sales centers. Questo è ad esempio il caso di Martha Schwartz & partners e del Fenming Mountain Park, localizzato nel distretto di Sahpingba a Chonqing, recentemente progettato dallo studio inglese. Il parco è uno spazio pubblico di oltre 16.000 mq, che vede tra le richieste progettuali la costruzione di una nuova identità per il luogo e la futura integrazione con il vicino sviluppo immobiliare. Sulla stessa scia si colloca anche il progetto realizzato da ASPECT Studio ad Hefei, capitale della provincia dell’Anhui. Il nuovo landmark della città, con un’impronta di 32.000 mq, rivela un carattere urbano, inserendo organicamente elementi naturali all’interno di un costruito fluido e variegato. La stessa logica si ripete anche in interventi di scala minore: tra questi la piazza che fronteggia l’exhibition center della New Vanke City in Zhengzhou, a cura di LOCUS Associated.

 

Le società cinesi

Come già altri articoli della stessa inchiesta hanno messo in luce, anche in questo campo non sembra mancare un apporto sempre maggiore di società cinesi, che ora si rendono competitive sul mercato, non solo in termini di efficienza ed economicità del servizio, ma anche in termini di qualità ed innovazione. Tra i diversi nomi è possibile citare, a titolo esemplificativo, SED – Siteline Environment Design, società nata a Shenzhen e fin da subito entrata nelle grazie dei maggiori magnati del real estate cinese come Vanke, Gemdale, OCT, China Resources e molti altri ancora. Nel suo processo di internazionalizzazione la company apre una sussidiaria in Hong Kong nel 2013 dove richiede la certificazione britannica ISO9001.

Non solo sono sempre di più quelle società cinesi che iniziano a portare i loro progetti nel resto del mondo o ad offrire numerose opportunità lavorative a giovani talenti provenienti dai paesi esteri, ma aumenta anche il numero degli studi che nascono a fronte di precedenti esperienze internazionali svolte dai loro fondatori. Z+T Studio, nato a Shanghai nel 2009, ne è un esempio interessante. La società, fondata da Dong Zhang e Ziying Tang, entrambi maturati accademicamente e professionalmente negli Stati Uniti, rivela infatti in numerosi progetti, tra i quali le communities di Hangzhou Royal Territory63 o Venus Mansion, la ricerca di un nuovo equilibrio tra ispirazioni progettuali provenienti sia dall’occidente che dall’oriente. A ricongiungere i fili di questa storia è però lo studio D+H Lab, che vede entrambi i soci fondatori formatisi proprio all’interno della citata SWA Group.

Autore

  • Francesco Carota

    Nato a Torino nel 1989, studia architettura presso il Politecnico di Torino, dove si laurea svolgendo una tesi in collaborazione con la Tsinghua University di Pechino. Nel 2015 inizia un dottorato di ricerca al Politecnico di Torino all'interno del gruppo di ricerca China Room, indagando il tema dell'abitare urbano in Cina. Nel frattempo frequenta alcuni studi professionali di Torino e co-fonda lo studio di comunicazione e design Cargo Visual Office. E' assistente alla didattica al corso di Progettazione Architettonica e Disegno per l'architettura al Politecnico di Torino

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Last modified: 10 Novembre 2017