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Written by: Inchieste Progetti

In Sicilia, due chiese per la rigenerazione urbana

In Sicilia, due chiese per la rigenerazione urbana

La diocesi di Piazza Armerina festeggia il bicentenario di fondazione con due nuove realizzazioni a Enna e Niscemi su concorso a inviti

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PIAZZA ARMERINA (ENNA). Il capitolo dei più recenti concorsi diocesani vede in Piazza Armerina un caso esemplare. La diocesi, la seconda in Sicilia per estensione territoriale e che celebra proprio nel luglio 2017 il bicentenario di fondazione, ha intrapreso un importante programma di realizzazione di nuovi edifici di culto, andando incontro alle speranze di due comunità prive fin dalla loro costituzione in parrocchie – avvenuta a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso – di adeguati spazi liturgici.

Si tratta dei nuovi complessi parrocchiali di Santa Lucia a Enna Bassa e di Santa Maria della Speranza a Niscemi (Caltanissetta) per i quali è stata seguita la strada del concorso di progettazione a inviti, giudicato come il miglior strumento per individuare – tra più soluzioni – quella di maggiore qualità e capace di soddisfare le esigenze delle due comunità. Altrettanto importanti, nella scelta del concorso, sono il processo di «progettazione attentamente accompagnata dall’Ufficio Diocesano per l’Edilizia di Culto e la collaborazione tra il progettista, il liturgista e l’artista», come sottolinea don Giovanni Tandurella, responsabile dello stesso Ufficio; «la collaborazione tra queste professionalità – prosegue – è importante che si instauri già dall’inizio del lavoro e non ad architettura già realizzata». La pubblicazione dei due bandi (per entrambi si è registrata la partecipazione di 5 candidature; poche, per la verità!) e degli esiti ha coperto un periodo complessivo dal dicembre 2013 all’ottobre 2014; in gara il progetto definitivo per la nuova chiesa di Enna e un concept, con stima di massima dei costi, per Niscemi. Le diverse proposte sono state valutate dalla giuria in ordine alla qualità architettonica, degli spazi liturgici e dei programmi iconografici, secondo precisi criteri (qualità dell’impianto liturgico, riconoscibilità dell’edificio sacro, profilo artistico, rapporto con il contesto urbano, funzionalità distributiva e accessibilità). Le due comunità – spiega l’Ufficio diocesano – sono state coinvolte nella predisposizione della documentazione fornita ai concorrenti in fase di gara, con particolare attenzione alle «specifiche esigenze liturgiche e pastorali e per le indicazioni sul progetto artistico e iconografico». Sono risultate vincitrici le proposte dei gruppi guidati dagli architetti Sebastiano Fazzi (Enna) e Enzo Castellana (Gela), rispettivamente per la chiesa di Enna e per quella di Niscemi.

I complessi parrocchiali sorgeranno in aree periferiche e densamente urbanizzate nelle quali i nuovi edifici di culto, inseriti nella cornice di un tessuto edilizio privo di specifiche qualità architettoniche, rappresentano l’occasione per creare una nuova centralità rigeneratrice.

Complesso parrocchiale di Santa Lucia a Enna

Tutti i corpi di fabbrica si affacciano su un ampio sagrato il cui accesso è segnato da un setto/portale, inciso da un’esile croce, che funge anche da campanile. La pianta, ispirata dalla Vergine con Bambino di Henri Matisse (studio per la cappella di Vence, 1948-51), è composta tra curve e linee spezzate, riprendendo iconograficamente il ventre (l’aula) e le braccia materne (i servizi parrocchiali) che accolgono e proteggono la comunità dei fedeli, con bianchi volumi avvolgenti interrotti solo da misurati intarsi cromatici e materici.

Progettisti: Sebastiano Fazzi (capogruppo), Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, G. Walter Libertino

Complesso parrocchiale di Santa Maria della Speranza a Niscemi

L’impianto centrale viene prescelto anche qui; la decostruzione e il raddoppio del quadrato generano un’aula basata sulla geometria ottagonale. In questo caso sul sagrato si affaccia la sola chiesa sulla quale svetta, come corpo compenetrato, un sistema volumetrico composto dalla torre campanaria e dall’accesso all’aula. Il trattamento del cubo sfaccettato è in lastre che, con la loro netta matericità, fanno emergere la chiesa – sede dell’assemblea – dagli spazi parrocchiali candidamente intonacati e presenti sullo sfondo, rispetto allo stesso sagrato.

Progettisti: Vincenzo Castellana (capogruppo), Francesco Sagone, Tonino Virginia, Rosa Lucia Zafarana, Filippo Baglieri (collaboratore)

I due progetti selezionati sono stati presentati alle rispettive comunità nel corso di incontri pubblici organizzati dalle stesse parrocchie in collaborazione con l’Ufficio diocesano per l’Edilizia di Culto. Le opere delle due nuove chiese – al momento della redazione di questa inchiesta – sono state già appaltate in entrambi i casi ad imprese siciliane, individuate tramite trattativa privata; i due cantieri sono stati avviati con gli interventi preliminari all’esecuzione del piano di fondazione. Per il completamento dei lavori si prevedono 24 mesi per Enna e 26 mesi per Niscemi.

Autore

  • Domenico Mollura

    Nato a Milazzo (Messina), consegue la laurea in Architettura presso l’Università degli Studi di Palermo nel 2006. Dopo aver lavorato presso una società di ingegneria di Ravenna, esercita la professione in Sicilia, occupandosi anche di pubblicistica nel campo dell’architettura e dell’urbanistica. Dal 2009 collabora con «Il Giornale dell’Architettura»

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Last modified: 8 Agosto 2017