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Michele RodaWritten by: Reviews

Venturi, Rossi e Price 50 anni dopo

Venturi, Rossi e Price 50 anni dopo

Mezzo secolo fa Robert Venturi, Aldo Rossi e Cedric Price segnavano la storia dell’architettura del Novecento. Tra le recenti pubblicazioni a loro dedicate, ne abbiamo scelte tre che testimoniano modalità alternative di racconto

 

Robert Venturi, Aldo Rossi e Cedric Price (in rigoroso ordine di età) condividono molto: l’epoca di nascita, il ruolo di architetti-teorici capaci di caratterizzare una buona parte della cultura architettonica e l’importante eredità trasmessa. C’è una data, nella loro biografia, in cui si condensano tre loro produzioni dalle particolari ricadute. È il 1966: Venturi pubblica Complexity and Contradiction in Architecture, Rossi L’architettura della città, Price affina il progetto del suo Fun Palace (nell’immagine di copertina). A 50 anni da questa data, sono state numerose le occasioni di approfondimento e attualizzazione di quei lavori, e più in generale dei contributi, scritti e progettuali, dei tre personaggi. In particolare tre libri – molto diversi tra loro – permettono un confronto tra approcci alternativi nella pubblicistica d’architettura, in particolare quella legata a fatti e personaggi della storia contemporanea.

 

Kersten Geers, Jelena Pančevac, Andrea Zanderigo (a cura di), The Difficult Whole: A Reference Book on Robert Venturi, John Rauch and Denise Scott Brown, Park Books, 2016, pp. 216, € 48

La pubblicazione è il frutto di una ricerca condotta in ambito universitario (EPFL Losanna) che limita ad alcuni sintetici testi gli approfondimenti di natura più propriamente speculativa (il titolo The Difficult Whole è una citazione da Complexity and Contradiction in Architecture). Perché il cuore della pubblicazione è la presentazione di 28 progetti, collocati tra 1960 e 1991, introdotti da un breve testo e illustrati con eleganti disegni, immagini prevalentemente in bianco e nero e fotografie di modelli. “È un libro sull’architettura di Venturi, non intorno ad essa”, scrivono in apertura i curatori, che sottolineano come “tutti i suoi edifici sono contemporaneamente semplici e difficili, contemporaneamente superficiali e profondi”. Ambiguità che emerge con forza dai tre progetti comunicati anche con grandi e suggestionanti fotografie a colori, nel rapporto volutamente contraddittorio che i lavori di Venturi e soci sviluppano con i contesti suburbani americani.

 

Beatrice Lampariello, Aldo Rossi e le forme del razionalismo esaltato. Dai progetti scolastici alla «città analoga», 1950-1973, Quodlibet Habitat, 2017, pp. 368, € 34

La pubblicazione è l’esito di una tesi di dottorato (condotta nello stesso ateneo svizzero di Losanna), dedicato al periodo 1950-1973 (dagli inizi alla “Città analoga”), che ugualmente prende spunto da una citazione dell’autore: il “razionalismo esaltato”. L’impostazione è scientifico-didascalica, finalizzata – scrive l’autrice – a “ricostruire un’idea di architettura […] prima di tutto come evento narrativo in cui, al limite, i singoli edifici sono capitoli o frasi di un discorso letterario, sezioni di una sequenza cinematografica, fondali di esistenze umane”. Il testo, discorsivo e puntualizzato da lunghe note, ricostruisce in quattro capitoli le esperienze biografiche e professionali, mentre i ricchi apparati dettagliano i contributi dei suoi primi 20 anni di attività e le immagini accompagnano il racconto attraverso progetti e disegni ma anche momenti della vita personale. Emerge la continuità del percorso di Rossi e la sua scoperta di una città “come manufatto la cui struttura – intesa quale combinazione di forma e memoria – non cambia”.

 

Samantha Hardingham, Cedric Price Works 1952-2003, A Forward-Minded Retrospective (Volume 1: Projects, Volume 2: Articles & Talks), AA Publications, 2016, pp. 912+512, € 170

L’orizzonte è invece radicalmente diverso, negli stessi anni, per Price in Inghilterra. Il ponderoso lavoro di Samantha Hardingham (per Architectural Association e Canadian Centre for Architecture) lo ricostruisce con un enorme sforzo di consultazione degli archivi. La stessa impaginazione dei due volumi (il primo dedicato ai progetti, 114 divisi in 4 periodi, dal 1957 al 2003; il secondo ad articoli ed interventi, 82 in 5 decenni), cerca di trasmettere l’originalità dei documenti: disegni, note, schizzi, appunti, testi impaginati che raccontano la parabola dell’anti-architetto, come lo definisce nell’introduzione Mirko Zardini. Uno sguardo al passato – una retrospettiva appunto, arricchita anche da un sito web dedicato – che si propone di mettere in luce gli impatti sulla cultura architettonica, anche quella attuale. Quell’influenza che – si parli di difficult whole o di razionalismo esaltato – affiancano a Price, anche Venturi e Rossi.

Autore

  • Michele Roda

    Nato nel 1978, vive e lavora a Como di cui apprezza la qualità del paesaggio, la tradizione del Moderno (anche quella svizzera, appena al di là di uno strano confine che resiste) e, soprattutto, la locale squadra di calcio (ma solo perché gioca le partite in uno stadio-capolavoro all’architettura novecentesca). Unisce l’attività professionale (dal 2005) come libero professionista e socio di una società di ingegneria (prevalentemente in Lombardia sui temi dell’housing sociale, dell’edilizia scolastica e della progettazione urbana) a un’intensa attività pubblicistica. È giornalista free-lance, racconta le tante implicazioni dei “fatti architettonici” su riviste e giornali di settore (su carta e on-line) e pubblica libri sui temi del progetto. Si tiene aggiornato svolgendo attività didattica e di ricerca al Politecnico di Milano (dove si è laureato in Architettura nel 2003), confrontandosi soprattutto con studenti internazionali. Così ha dovuto imparare (un po’) l’inglese, cosa che si rivela utilissima nei viaggi che fa, insieme anche alla figlia Matilde, alla ricerca delle mille dimensioni del nostro piccolo mondo globale

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Last modified: 17 Giugno 2017