Visit Sponsor

Giulia PiattiWritten by: Design

Tortona Design Week 2017: Design to connect

Tortona Design Week 2017: Design to connect

Colori, design nomade, manifattura 4.0, social design sono i temi trattati dal quartiere più innovativo di Milano, verso una nuova frontiera: la Stazione Centrale

 

Dopo il grande successo dell’edizione 2016, con 150.000 visitatori e più di 200 eventi, il distretto di Tortona si conferma incubatore di idee, progetti e persone. L’edizione 2017 mostra infatti figure chiave, provenienti da tutto il mondo e chiamate a investigare e illustrare i nuovi paradigmi del design contemporaneo; i temi trattati nel quartiere più innovativo di Milano vanno dal design nomade ai colori, dalla manifattura 4.0 al social design, con un focus ovviamente ai trend per quanto riguarda arredamento e interior design.

Per entrare nel distretto non serve più percorrere il vecchio ponte pedonale in ferro. Ora si passa al livello dei binari, sfiorando il laboratorio della Milano del futuro, quei progetti (dibattutissimi) per gli scali ferroviari. Come dire: divertitevi pure col design, ma qui abbiamo una città da ricostruire.

Luogo emblematico è BASE Milano, aperto esattamente un anno fa, che si presenta come Design Center e sede della mostra “Design Nomade”, curata da Stefano Mirti. L’esposizione Superdesign show di Superstudio manifesta una prepotente voglia di abbandonare il minimalismo del bianco e nero, per aprirsi completamente al colore. “Time to Color” si riallaccia a una tendenza presente in altri campi (food, moda, grafica) e destinato a crescere ed influenzare le scelte estetiche contemporanee. All’ingresso c’è il progetto speciale “A Capsule of Memorabilia”, di Patricia Urquiola per 3M, che permette ai visitatori di scattare e condividere foto sui social, tramite le componenti di una macchina immersa in liquido Novec. Nella galleria si succedono invece diverse stanze che indagano il colore.

F.LLI LEVAGGI e le loro sedie artigianali di Chiavari, eleganti, robuste, leggerissime e soprattutto colorate, raccontano la lavorazione e la cura del dettaglio. La percezione non è più quella di una semplice sedia di legno, ma insieme a DORODESIGN la seduta si appende come un quadro. Alessandro Ciffo mostra i suoi arredi in silicone, la stanza è dominata dall’iperbolica, il cui nome suggerisce la dimensione esteticamente esagerata. Slide, leader della produzione di arredi luminosi stampati con la tecnica della moulded rotation in collaborazione con famosi architetti e artisti, presenta l’installazione “Light&Pop”, a cura di Giò Colonna Romano e Roberto Paoli, uno scenario con nuovi prodotti dove il colore è protagonista assoluto.

Puntano invece proprio sul bianco e nero gli studenti del Politecnico di Milano (riuniti nel Presidio Temporaneo di Architettura, presso il Campus di Piacenza) che in via Savona presentano l’installazione “Shapes in Scapes”, eleganti giochi di forma che dialogano, nella stessa sede, con gli esempi di video-mapping elaborati da Studio Antimateria.

Nel cuore di Tortona, presso lo Spazio Copernico, si parla di città con l’istallazione DOMUS URBAN STORIES-MILANO NEXT, interamente dedicata a Milano. Quindici speciali punti di vista raccontano un’epoca speciale, quella attuale, per il capoluogo lombardo. Tra di loro: Maurizio Cattelan, David Chipperfield (a pochi metri dal suo Mudec), Massimiliano Gioni, Jacques Herzog, Mimmo Jodice e Benedetta Tagliabue.

In via Tortona 32, lo studio newyorchese SO-IL presenta invece MINI LIVING-“Breathe”, progetto basato sulla sostenibilità e su soluzioni alternative per migliorare la vita nelle aree urbane. L’appartamento, pensato per ospitare 3 persone, è realizzato con una struttura in metallo alta 10 metri e larga 5, rivestita da una rete flessibile e trasparente che funge da parete. Lo stesso materiale suddivide gli interni in livelli e stanze, rendendo l’appartamento totalmente flessibile e adattabile a qualsiasi necessità. La nuova idea di spazio è quindi ricreare ambienti piccoli, a misura d’uomo, in stretto rapporto con l’ambiente esterno e che al tempo stesso siano anche capaci di migliorarlo.

 

PS. Se Tortona è la tradizione del Fuorisalone, la Stazione Centrale è la nuova frontiera, per ora proposta come un’estensione della zona Lambrate/Ventura. Non avrà lo charme degli altri distretti ma gli ambienti interni dei vecchi Magazzini Raccordati (volte e cemento grezzo) di via Ferrante Aporti sono luoghi affascinanti. E assolutamente stimolante (sia in termini di colori che di forme) è il confronto tra gli 8 depositi riusati con le installazioni di alcuni nomi importanti del design internazionale. Su tutti Maarten Baas che chiede con tanto di megafoni “May I have your attention please?”, per l’azienda olandese Lensvelt. O l’inglese Lee Broom: la sua “Time machine” è una giostra, figura perfetta per simboleggiare la Milano del Salone del Mobile.

 

 

 

Autore

  • Giulia Piatti

    Nata a Lecco (1990), si laurea presso il Politecnico di Milano nel 2015 con una tesi sulle progettiste italiane nel dopoguerra. Durante gli anni universitari ha affiancato la docente di Storia dell’architettura Maria Vittoria Capitanucci nella redazione di due testi («Milano Design Restaurants» e «Milano Architettura», Skira), scrivendo schede critiche e descrittive di progetti. Al momento svolge uno stage presso la Triennale di Milano come mediatore culturale per l’evento XXI Triennale “Design After Design”. È appassionata di arte, fotografia e viaggi che le permettono di vedere e toccare con mano le diverse opere architettoniche

    Visualizza tutti gli articoli

About Author

(Visited 482 times, 1 visits today)
Share

Tag


, ,
Last modified: 11 Aprile 2017