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Arianna PanarellaWritten by: Design

Milano. The place to be: Foscarini e Moleskine al Fuorisalone 2017

Milano. The place to be: Foscarini e Moleskine al Fuorisalone 2017

A Brera, il “Fare luce” è protagonista assoluto nell’allestimento di un’azienda che si è affidata a Giovanni Filindeu, mentre Moleskine parla dei nuovi significati degli oggetti quotidiani nell’era del neo-nomadismo, con performance di live painting dello street artist newyorchese Bradley Theodore

 

Come ogni anno il Fuorisalone trasforma Milano e non si può non rimanere coinvolti, anche per caso, in uno dei tanti eventi presenti in tutta la città, divisa ormai in “distretti del design” come quello di Brera. Non si parla solo di design ma anche di architettura e arte. Molti infatti sono gli spazi e gli allestimenti progettati da note firme dell’architettura e che vedono coinvolti anche altrettanti noti artisti.

È bianca e assolutamente magica l’atmosfera che si respira nello spazio Foscarini, completamente trasformato per l’occasione dall’architetto Giovanni Filindeu. Non è un progetto per mettere in mostra i prodotti bensì un’installazione che dialoga con l’arte e l’architettura. Il visitatore è immerso in un percorso in cui vivere un’esperienza sempre diversa, quella della luce: “Fare Luce” celebra e racconta la luce e descrive bene anche la filosofia che guida il lavoro dell’azienda. Il “fare” rimanda ai processi della creazione e della produzione, mentre la luce è il “materiale” privilegiato di Foscarini, che con maestria l’avvolge ogni volta, utilizzando forme inedite in grado di sorprendere. Sei diverse stanze e sei diversi modi di leggere la luce e l’ombra, elementi fondamentali dell’architettura, ancor prima di ogni decorazione, dotati di una grande capacità evocativa e, soprattutto, in grado di cambiare la percezione di uno spazio. Il percorso all’interno di queste emozionati installazioni è segnato in ogni ambiente da una musica appositamente composta da Filindeu.

La prima stanza ci racconta il primo incontro con la luce, quello al mattino per esempio, quando un raggio di sole attraversa la tenda bianca. Nella seconda stanza (“Luce e spazio”), alcune aperture circolari poste sulla sommità fanno piovere la luce che viene riflessa sul pavimento specchiante, dando vita ad uno spazio vivo che si modifica durante le ore del giorno. Il Dono della luce, invece, ci porta in un luogo sacro, dove solo una lama luminosa dall’alto illumina l’ambiente per lasciare emergere, come soggetto principale, una candela accesa. Un corridoio stretto e lungo ci guida in Luce e luogo verso una luce fatta di colori che vuole evocare l’alba, in particolare fotografata da Filindeu a Capo Comino in Sardegna; e, ancora, il colore ci guida verso L’arcobaleno dove i sette colori dell’iride scandiscono il corridoio bianco fino a guidare il visitatore a un camino di luce, dove potrà alzare lo sguardo e ritrovare il cielo. Il percorso si conclude nella corte, dove sembra sia quasi comparsa magicamente la neve.

 

Si parla di arte e design anche da Moleskine, celebre storica azienda milanese che nella Design Week indaga un tema molto attuale, quello del design nomade. Il viaggio, inteso in tutte le sue forme, non solo come spostamento fra due punti ma come stile di vita, è un aspetto presente in tutti gli oggetti Moleskine.

Nell’era del neo-nomadismo, gli oggetti del nostro quotidiano, quelli che si muovono con noi, assumono nuovi significati; non sono solo strumenti funzionali, ma raccontano anche qualcosa di noi. Oltre a un software che permette al cliente di personalizzare gli oggetti, che in questo Salone troviamo presenti in molte note aziende, per reinventare alcuni oggetti del brand sono stati chiamati Giulio Iacchetti, nello spazio Base, e Bradley Theodore al Moleskine Café. Il noto street artist newyorchese, per molti erede di Jean-Michel Basquiat, ha incantato gli ospiti dello spazio e i passanti con una performance di live painting sulle vetrate della facciata, trasformandola in un’unica opera d’arte che coinvolge la città e fa proprio pensare Milano, “the place to be”.

 

Foscarini Spazio Brera | 4 – 29 aprile 2017 | via Fiori Chiari 28, Milano

Moleskine Café | 4 – 9 aprile 2017 | Corso Garibaldi 65 | Base | via Bergognone 34

Autore

  • Arianna Panarella

    Nata a Garbagnate Milanese (1980), presso il Politecnico di Milano si laurea in Architettura nel 2005 e nel 2012 consegue un master. Dal 2006 collabora alla didattica presso il Politecnico di Milano (Facoltà di Architettura) e presso la Facoltà di Ingegneria di Trento (Dipartimento di Edile e Architettura). Dal 2005 al 2012 svolge attività professionale presso alcuni studi di architettura di Milano. Dal 2013 lavora come libero professionista (aap+studio) e si occupa di progettazione di interni, allestimenti di mostre e grafica. Dal 2005 collabora con la Fondazione Pistoletto e dal 2013 con il direttivo di In/Arch Lombardia. Ha partecipato a convegni, concorsi, mostre e scrive articoli per riviste e testi

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Last modified: 11 Aprile 2017