Resoconto dal salone «Maison&Objet» tra novità, eventi collaterali e una piattaforma digitale per mantenere desto l’interesse tutto l’anno
PARIGI. La casa è il mondo del design di interni, mentre gli oggetti sono i protagonisti che la abitano e che acquistiamo sul mercato. Questa è la formula di successo di «Maison&Objet», manifestazione che si ripete due volte l’anno (gennaio e settembre) presso il polo fieristico di Parigi Nord, a due passi dall’aeroporto Charles de Gaulle.
Le novità quest’anno (nell’appuntamento invernale del 20-24 gennaio appena conclusosi) sono le sezioni dedicate ai tessuti e l’area chiamata «Influences», che indaga il sempre vivo settore del lusso.
La visione a 360° che dagli anni ‘90, nei quali è nata, contraddistingue M&O è, dallo scorso settembre, arricchita della nuova piattaforma digitale MOM («Maison&Objet AND MORE») che supporta la mostra fisica con uno strumento che promette di tener vivo il legame fra pubblico ed espositori per tutta la durata dell’anno, felicemente capendo che l’evento non si deve esaurire nell’arco di una settimana due volte l’anno.
Nella visione multitasking che si articola in molte sezioni – ethnic, elegant, actuel, design a vivre – le punte di diamante sono costituite dagli eventi collaterali che sono momenti di sicuro interesse. Elisabeth Leriche ci invita a contemplare il silenzio. Nel suo «Silence» il percorso porta dal rumore alla contemplazione convincendoci una volta di più che, al di là di tutti gli stili, solo nel raccoglimento si può osservare e godere della bellezza. Sempre all’insegna della discrezione torna il Designer dell’anno, individuato in Pierre Charpin, il cui segno sottile, fra grazia poetica e minimalismo, ha già potuto vedersi realizzato in molti oggetti. Non manca lo sguardo alle nuove generazioni, quest’anno dedicato alla Gran Bretagna che, nel consueto gioco fra big e young designers, fa promuovere a sei maestri sei giovani sulla scena internazionale. Non mancano le stravaganze per chi ha voglia di aggirarsi nella fitta maglia degli stand ma, si sa, sulla Senna si viene anche per questo.
Dai gioielli ai castelli, dalle carte ai tessuti, dalle tavole ai giardini, dagli ostelli alle boutique, Parigi reagisce ai momenti terribili vissuti guardando con fiducia al design e riaffermando quel gusto per il modo di vivere che ha reso la Francia famosa nel mondo. Avanti così.
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Last modified: 31 Gennaio 2017