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Written by: Patrimonio

Stirling e Wilford, vincolo da primato (di gioventù)

Stirling e Wilford, vincolo da primato (di gioventù)

Apposto il vincolo di tutela per l’edificio No.1 Poultry, realizzato a Londra nel 1998 dallo studio di James Stirling, Michael Wilford and Associates

 

LONDRA. Completato nel 1998 dopo una lunga gestazione su un sito problematico, No.1 Poultry è il più “giovane” edificio mai vincolato in Inghilterra con grado II*. Un primato importante: architetture con meno di 30 anni, infatti, non possono essere listedvincolate, appunto, diremmo noi – a meno che non siano presenti valori straordinari e che l’edificio non sia a rischio.

La Twentieth Century Society, l’attivissima società che dal 1979 si occupa della tutela e valorizzazione del patrimonio architettonico britannico del ventesimo secolo, ha giocato un ruolo determinante nel sottolineare l’eccezionalità dell’edificio nel corso del travagliato processo di preparazione al vincolo, che non è stato per nulla semplice. Diversi dinieghi si sono succeduti prima dell’approvazione della proposta, avvenuta nel novembre 2016.

Anche l’intellighenzia inglese ha avuto un ruolo determinante nella vicenda: tra il 2015 e il 2016, infatti, era stata suggerita la trasformazione di parte dell’edificio con alterazione delle facciate e conseguente soppressione dello spazio pubblico che caratterizza il pian terreno. Norman Foster, Zaha Hadid, Charles Jencks e molti altri addetti ai lavori avevano protestato in maniera vibrata alle modifiche proposte, opponendosi pubblicamente al City of London Planning Office (le lettere di protesta sono consultabili sul sito della City of London). Al valore straordinario dell’edificio si è, dunque, aggiunto l’impellente rischio dell’alterazione, conditio sine qua non per garantire il vincolo a un’architettura di recente costruzione.

Quali sono i valori straordinari dell’opera di Stirling, Wilford and Associates? Ce lo dice con puntualità Historic England, che definisce No.1 Poultry “un edificio altamente significativo e compiuto, realizzato da un architetto dalla reputazione internazionale; probabilmente la quintessenza di edificio commerciale e spazio pubblico post-moderno”. L’analisi che ha portato a questo giudizio entusiasta è divisa in cinque parti e si concentra sulla figura dell’architetto, la realizzazione di un sito commerciale duraturo, l’interesse per lo spazio e la forma dell’edificio, gli aspetti legati all’attenta progettazione urbana “contestuale” e la presenza civica dell’architettura in un’area di pregio.

Esistono tre livelli decrescenti di listing in Inghilterra: grade I, II* e II. Per comprendere quanto eccezionale sia l’operazione di salvaguardia di No.1 Poultry, basterà ricordare che solo lo 0,2% dei monumenti britannici vincolati è successivo al 1945. Pochissimi edifici di recente costruzione hanno avuto il privilegio della tutela, e solo una manciata con l’altissimo riconoscimento di grade I – tra questi nel 2011 i Lloyds di Richard Rogers e, nel 2015, la British Library di Colin St John Wilson e Mary J Long.

Sembra opportuno ricordare, in questa occasione, che il sito dove sorge No.1 Poultry era stato oggetto di una prima proposta di Peter Palumbo affidata a Mies van der Rohe nel 1962-68, pubblicamente osteggiata dal Principe Carlo e da Margaret Thatcher prima di essere definitivamente rigettata dal Segretario di Stato nel 1984 in seguito a pubblica consultazione. Palumbo non si era arreso e aveva dato mandato, nel 1985, a James Stirling, Michael Wilford and Associates. Gli architetti avevano risposto con due opzioni: una che conservava una preesistenza sul sito a sua volta vincolata e una seconda che rimpiazzava tutti gli edifici dell’area oggetto di progettazione. Questa seconda radicale ipotesi fu poi accettata dall’Amministrazione con la visionaria motivazione del Segretario di Stato Nicholas Ridley, il quale immaginava il progetto come un capolavoro potenzialmente superiore alle architetture esistenti, seppure a loro volta vincolate.

Da marzo a maggio 2017 presso il Royal Institute of British Architects, la mostra “Mies van der Rohe and James Stirling: Circling the Square” racconterà le vicende di questo affascinante episodio di storia dell’architettura attraverso l’esposizione dei disegni e modelli originali, presentati al pubblico per la prima volta.

Autore

  • Marco Iuliano

    Nato a Napoli nel 1973, dove si laurea in Architettura presso l'Università Federico II nel 1997. Presso la University of Liverpool School of Architecture è professore associato e direttore di ricerca del Centre for Architecture and Visual Arts (www.cava-research.org). Ha pubblicato saggi su architettura contemporanea, fotografia e cartografia urbana. Insegna e collabora stabilmente in attività di ricerca con istituzioni Italiane e straniere tra cui il Department of Architecture della Cambridge University, la Faculdade de Arquitectura dell’Universidade do Porto e l’Università di Roma 3. Con Francesca Serrazanetti è autore del volume «Inspiration and Process in Architecture. James Stirling» (Moleskine, 2015). Ha organizzato le Colin Rowe Lecture Series in collaborazione con il Royal Institute of British Architects.

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Last modified: 23 Gennaio 2017