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Giulia Annalinda NegliaWritten by: Patrimonio

Aleppo, una mappa per la ricostruzione

Aleppo, una mappa per la ricostruzione

Il progetto “Aleppo Archive in Exile” porterà alla redazione di una pianta della Città antica di Aleppo che servirà come base per il restauro urbano e la ricostruzione post-bellica

 

La guerra civile siriana sta causando estrema sofferenza alla popolazione civile di uno dei Paesi più ricchi di storia urbana e architettonica di tutto il Mediterraneo. Battaglie cruente e ormai lungamente protratte stanno distruggendo architetture, siti archeologici e interi insediamenti che testimoniano la sua storia millenaria.

I danni sono particolarmente concentrati nella Città antica di Aleppo, che dal 1986 è iscritta nella lista Unesco del patrimonio dell’umanitàQui l’antico splendore urbano era dato dalla sovrapposizione di strati architettonici e archeologici, così come dal contrappunto tra i principali monumenti, testimonianza di oltre 5000 anni d’ininterrotta antropizzazione del sito, e la grana fine del tessuto urbano, che rifletteva le diverse culture dei suoi abitanti: resti di strutture ittite, ellenistiche, romano-bizantine e ayyubidi sono incorporati nel tessuto urbano ottomano della Città antica; la Cittadella ayyubide, la Grande Moschea fondata sotto gli Omayyadi e ricostruita nel XII secolo, la cattedrale cristiana trasformata in madrasa insieme agli altri edifici religiosi, ai suq e ai khan della medina testimoniavano gli assetti culturali, economici e sociali di quello che è stato uno dei mercati più importanti del Medioriente.

In seguito ai danni causati dalla battaglia che, dal luglio 2012, imperversa nel cuore del sito Unesco, e che ha portato alla parziale distruzione del suq e della Grande Moschea e al danneggiamento della Cittadella, oltre che alla completa distruzione d’interi aggregati residenziali nel cuore della medina, numerosi centri di ricerca e organismi internazionali hanno avviato riflessioni sulle future strategie di restauro delle sue architetture e del suo tessuto urbano.

In questo frangente, porre le fondamenta per l’applicazione dellaRecommendation on the Historic Urban Landscape” dell’Unesco, così come auspicato dagli esperti internazionali che a giugno si sono riuniti a Berlino per discutere della salvaguardia e della ricostruzione del patrimonio culturale siriano, diventa necessario per ipotizzare un’azione non focalizzata sul recupero dei singoli monumenti ma estesa al restauro del paesaggio urbano nel suo complesso.

Documentare e descrivere l’assetto della struttura urbana e dei monumenti di Aleppo prima dell’inizio della guerra serve quindi a fornire gli strumenti di conoscenza utili a prospettare le future strategie di recupero dell’identità culturale che la città siriana sta perdendo attraverso la distruzione del suo patrimonio. È questo l’obiettivo del progetto “Aleppo Archive in Exile”, finanziato dal Ministero degli Esteri tedesco alla Brandenburgische Technische Università di Cottbus e finalizzato alla redazione della “Pianta della Città antica di Aleppo” in scala 1:500. Il progetto restituirà una planimetria dei piani terra dei principali monumenti del sito Unesco aggiornata al 2012, selezionati sulla base delle mappe catastali e dei documenti storici, e che sarà corredata da elaborati più specifici documentanti lo stato dei luoghi degli edifici a quella data.

Il progetto, che prevede la collaborazione di esperti della Technische Universität di Stoccarda e del Politecnico di Bari, servirà come base per stabilire un archivio della Città antica di Aleppo a Cottbus ed è parte di Stunde Null (Ora Zero), una più ampia azione di documentazione e digitalizzazione del patrimonio siriano che l’Istituto archeologico tedesco (DAI) e il Museo di arte islamica (MIK) di Berlino stanno sviluppando dal 2012. Alla fine della guerra i dati raccolti sono destinati a essere sincronizzati con il database della Direzione generale delle antichità e dei musei siriano (DGAM) e a costituire la documentazione di base per il restauro urbano e la ricostruzione post-bellica di una delle regioni più importanti per la storia dell’Umanità.

 

Immagine di copertina: il suq della Cittadella di Aleppo

Autore

  • Giulia Annalinda Neglia

    Laureata in Architettura nel 1999, è professoressa associata di Architettura del paesaggio presso il Politecnico di Bari, dove ha coordinato numerosi gruppi di ricerca in lavori sul campo e studi in Medioriente e Nord Africa. Autrice di oltre 150 pubblicazioni, tra cui 6 monografie e 3 curatele, ha ricevuto borse di studio da enti di ricerca internazionali (tra cui DAAD e Fondazione Max van Berchem) ed è stata borsista di post-dottorato presso l’Aga Khan Program for Islamic Architecture del Massachusetts Institute of Technology. Socia ICOMOS e AIAPP, svolge attività di consulenza scientifica per società ed enti internazionali tra cui UNESCO, UN-Habitat e ICOMOS

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Last modified: 26 Luglio 2017