A Milano il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia restituisce il modello del Pantheon realizzato dall’atelier di Georges Chedanne con un restauro in residence
MILANO. Da giovedì scorso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia offre al visitatore la possibilità di conoscere da vicino il modello del Pantheon romano realizzato a inizio Novecento dall’atelier del progettista delle parigine Galeries Lafayette: Georges Chedanne.
Già esposto negli anni ‘50 nella Galleria Leonardo ma da lungo tempo conservato nei depositi, l’imponente modello in gesso (cm 310 x 225 x 130h) rappresenta l’architettura del tempio romano (che da Vinci ebbe modo di disegnare durante il suo soggiorno a Roma, tra il 1513 e il 1515) in spaccato, riprodotta con perizia nei minimi particolari. Il manufatto, composto da più di 70 pezzi che si montano a incastro su una base formata da un unico blocco, è stato oggetto di un recente restauro protrattosi dal 2013 al 2015 e rientrante in un progetto pilota per sperimentare una nuova modalità di collaborazione tra il Museo, un gruppo di restauratori in residence (Ilaria Perticucci e Marianna Cappellina) e gli Istituti di Alta Formazione.
I pezzi presentavano numerosi depositi superficiali, spaccature e lacune. Il restauro ha previsto la pulitura della base e di tutti i blocchi prima a secco e poi con un gel rigido in grado di rimuovere i depositi senza attaccare la superficie. Si è passati poi al consolidamento, alle integrazioni materiche con stucco in polvere e al ritocco pittorico. Particolare attenzione è stata dedicata al consolidamento della base che si trovava in precarie condizioni conservative. Una struttura di sostegno progettata su misura ne garantisce oggi la stabilità.
In questo specifico intervento si è affiancata, come consulente, Shirin Afra, restauratrice specializzata in gessi e hanno collaborato la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) di Lugano, con gli studenti Pierre Jaccard ed Elisabeth Manship e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, con le studentesse Maria Baruffetti e Giulia Basilissi. Il restauro è stato seguito da Sandra Sicoli, funzionario della Soprintendenza belle arti e paesaggio di Milano.
In futuro il modello troverà posto all’interno della nuova esposizione dedicata a Leonardo da Vinci. Il Museo, infatti, si sta preparando per le celebrazioni del quinto centenario della morte di Leonardo che si terranno nel 2019, con un nuovo grande progetto di riallestimento della Galleria Leonardo.
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Milano , restauro
Last modified: 2 Novembre 2015