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Milano, la battaglia di Monte Stella

Milano, la battaglia di Monte Stella

Un progetto di “riqualificazione” rischia di compromettere l’integrità del parco urbano concepito da Piero Bottoni all’indomani della Seconda guerra mondiale. Pubblichiamo una lettera dei figli al sindaco di Milano Giuliano Pisapia

 

MILANO. Monte Stella non è solo un promontorio artificiale con un incantevole parco urbano che adorna con il suo profilo il paesaggio della città. Monte Stella è un monumento, progettato da Piero Bottoni e realizzato con le macerie della Seconda guerra mondiale. E’ un luogo di pace, in cui ognuno può estraniarsi dal caos della metropoli e ritirarsi a meditare e riposare fra la natura e gli alberi del bosco. E’ soprattutto un simbolo consegnato alla memoria, affinché non si dimentichino le ferite e gli errori del passato. Fra gli alberi del Monte Stella nel 2003 è stato ricavato il Giardino dei Giusti, un luogo emblematico di riflessione nato dall’esempio del memoriale Yad Vashem di Gerusalemme, perfettamente inserito nel contesto paesaggistico e costituito da discreti cippi di granito e da alberi dedicati alla memoria delle persone che si sono battute nella storia dell’uomo contro i genocidi. Questo luogo, di così profondo significato, è paradossalmente diventato oggetto di una diatriba che nei mesi scorsi ha raggiunto toni accessi e che, lungi dallo spegnersi, sta vivendo in questi giorni momenti di acceso dibattito motivati da un controverso progetto che modifica sostanzialmente l’attuale situazione. L’associazione Gariwo, che dal 2008 gestisce l’area del memoriale insieme all’Unione delle comunità ebraiche italiane e allo stesso Comune di Milano, ha presentato un progetto di “riqualificazione” dell’area del Giardino dei Giusti a firma dell’architetto Stefano Valbrega che prevede la costruzione di muri di oltre 3 metri d’altezza, totem, portali e un anfiteatro per oltre 300 persone. Il progetto, per l’impatto sul luogo e per il suo anomalo iter di approvazione, ha alimentato una controversia che si protrae ormai da mesi e che ha visto la raccolta di 2.000 firme contrarie e la presentazione di appelli al Comune e al Consiglio di Zona 8 a firma di molti comitati cittadini, del WWF e di Italia Nostra. E’ di questi giorni la notizia che il Consiglio di Zona 8 ha deliberato il proprio parere sfavorevole al progetto, manifestando riserve e ravvisando diverse criticità in particolare legate al fatto che la proposta “cambierebbe in modo irreversibile l’integrità architettonica e paesaggistica di una delle parti più belle e frequentate del parco Monte Stella” (qui potete leggere il documento). In attesa della decisione che il Comune di Milano dovrà prendere alla luce del parere negativo emesso dai Consiglieri di Zona, pubblichiamo una lettera che i figli di Bottoni hanno indirizzato al sindaco di Milano e, per conoscenza, alla nostra redazione. [MARCO ADRIANO PERLETTI]

 

Egregio Sig. Sindaco Giuliano Pisapia,

le scriviamo a proposito delle decisioni che stanno per essere prese relativamente al Monte Stella.

Da bambini nostro padre, Piero Bottoni, ci portava spesso sulla collina artificiale da lui progettata che aveva un nome così a noi familiare: “Stella”. Stella è stata un’artista polacca e fu per moltissimi anni la prima moglie di nostro padre. Dopo la sua morte nostro padre si risposò e da nostra madre Giuditta nascemmo noi, Piero Alessandro e Stella.

Il grande amore che nostro padre aveva ancora per la prima moglie scomparsa e la grande generosità e elasticità mentale di nostra madre, permisero all’architetto Bottoni di avere ben due tesori della sua vita nominati con il nome di Stella: la figlia e la collina.

Solo questo può far capire a chi ancora non conoscesse la storia e la vita dell’architetto Bottoni quanto egli tenesse, oltre che alla figlia, anche alla collina da lui creata con tanta fatica e amore e contro la resistenza di molti che, a quel tempo, non avevano ancora compreso l’importanza per Milano di un simile incredibile progetto.

La collina è stata studiata da nostro padre in ogni suo dettaglio, inclusa la scelta delle essenze, alberi, cespugli e ancora i sentieri. Ogni dettaglio concorre all’insieme della collina, così come tante cellule compongono insieme e indissolubilmente un essere vivente.

Questa è la storia del Monte Stella e questa è la storia dell’architetto Bottoni, suo unico ed indiscusso ideatore e realizzatore. Un architetto e un artista a cui tutti, oggi, riconoscono unanimemente di avere regalato a Milano un quartiere modello e un polmone verde.

Il Comune di Milano ha poi insignito nostro padre di molteplici onorificenze di cui, tra le varie, la medaglia d’oro alla memoria e l’incisione del suo nome nel Famedio come milanese eccelso.

Oggi però nostro padre, se fosse ancora in vita, URLEREBBE DI DOLORE a sapere che su questa sua creatura qualcuno si sta apprestando a gettare tonnellate di cemento e COMBATTEREBBE COME UN LEONE per impedire questo!!! E sarebbe incredulo ed attonito a scoprire che, come sembra, sia proprio il Comune di Milano la forza oscura e negativa che spinge per questo bagno di cemento!!!

Ci auguriamo che il nostro breve racconto sulla nascita del Monte Stella e di come fortemente nostro padre, Piero Bottoni, abbia combattuto per realizzarlo e metterlo a disposizione di tutti i milanesi, possa indurre a una giusta pausa e riflessione per ripensare a scelte che MAI E POI MAI EGLI AVREBBE APPROVATO!!

 

Stella e Piero Alessandro Bottoni

4 ottobre 2015

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Last modified: 8 Ottobre 2015