CAMPOBASSO. Ha tutti i connotati dell’ennesima storia italiana: se ci sarà o meno il lieto fine, lo scopriremo nelle prossime puntate della tragicommedia.
Tutto ha inizio nella primavera 2010, quando la Regione Molise bandisce, in pompa magna, un concorso internazionale per la sua nuova sede: in due fasi con procedura ristretta.
Alla preselezione, su curriculum e fatturato, rispondono numerosi big per 34 raggruppamenti, di cui 22 italiani (capeggiati, tra gli altri, da Paolo Portoghesi, Studio Valle, 5+1AA, Corvino+Multari) e 12 stranieri (tra gli altri Will Alsop, Zaha Hadid, Arata Isozaki). Li attende una scrematura a 15 per la prima fase, basata sulla presentazione di una proposta di massima, e una seconda ristretta a 5, con la consegna di un preliminare, adeguatamente compensato: 297.000 euro al vincitore e 49.500 euro a ciascuno degli altri 4 finalisti. Budget per l’opera: 82 milioni di euro, più il 2% per opere d’arte a norma di legge e altri 35 milioni per interventi accessori. Ma una volta stabilita la shortlist dei 15, il 27 aprile 2010 una sentenza del TAR accoglie l’istanza di privati contro la Regione circa le procedure di acquisizione di parte delle aree da destinare al concorso, in quanto in conflitto con la destinazione prevista dal PRG di Campobasso a verde attrezzato, sulla base invece di un fantomatico «Masterplan della Città di Campobasso».
Nonostante il 26 luglio 2011 il Consiglio di Stato dia ragione agli appellanti, l’iter s’inceppa e il grande concorso si trasforma in una figuraccia internazionale. Per quanto concerne il sito di progetto, l’intenzione è quella di riutilizzare, adattandolo a sede del Consiglio regionale, l’ex hotel Roxy (5.000 mq), edificio anni ’80 rilevato da privati nel 2010 e costato alla Regione la bellezza di 7,1 milioni di euro; l’intervento sarebbe stato completato da nuovi volumi (28.000 mq) destinati a sede della Giunta, a uffici degli assessorati e a servizi da realizzarsi nell’adiacente area dell’ex stadio Romagnoli.
Alla faccia della crisi, un programma succulento motivato dalla volontà di dismettere molte sedi in locazione. Nel frattempo, muta la scena istituzionale e, a detta di alcuni funzionari tecnici che abbiamo interpellato, «cambia l’interesse politico». La tornata elettorale del 2011 vede la riconferma a governatore regionale di Michele Iorio (Popolo della Libertà, in carica dal 2001), ma lo sfidante Paolo di Laura Frattura (Partito Democratico) ricorre al TAR che nel 2012 annulla la consultazione. Nella rivincita del 26 febbraio 2013 Frattura ha la meglio. Intanto, la Regione acquista in città un immobile per insediarvi la Giunta e ne ristruttura l’ex GIL destinandola a uffici degli assessorati.
Riducendo così velleità autorappresentative e necessità (entro il 2016 gli attuali 810 impiegati dovrebbero scendere a 580), si giunge alla primavera 2014, quando il nuovo esecutivo manda definitivamente in soffitta il concorso internazionale revocandolo. In sua vece, viene bandito un concorso di idee assai low profile, dal cui titolo sparisce l’appellativo «internazionale» (sebbene di fatto lo sia): in fase unica, richiede proposte di fattibilità per un intervento destinato a Giunta (ma non era appena stata insediata altrove?), Consiglio, uffici e servizi da massimo 50 milioni di euro e un’impronta edilizia assai più contenuta (13.000 mq). Ben più contenuti anche i compensi ai vincitori: 25.000 euro al primo (cui, se in possesso dei requisiti, l’ente banditore s’impegna ad affidare il progetto preliminare), 10.000 al secondo e 5.000 al terzo. La giuria non è nota: comunque, il bando assicura che i tre membri avranno «adeguata professionalità». Tuttavia, il caso vuole che lo stesso giorno in cui il governatore Frattura illustrava i contenuti del bando, un incendio doloso divampasse in un’ala dell’ex hotel Roxy, saltuariamente occupato da abusivi e destinato a sede del Consiglio regionale. In ogni modo, il nuovo bando taglia la testa al toro prevedendone la demolizione e ricostruzione perchè, sempre a detta dei tecnici, i costi di messa in sicurezza e di adeguamento antisismico del Roxy sarebbero troppo elevati (eppure il suo acquisto, a prezzi di mercato, risale all’anno successivo il terremoto in Abruzzo!). Per l’ex Romagnoli si parla di una parte di volumetria residua e di verde pubblico, ma si ipotizzano anche volumetrie direzionali d’iniziativa privata. Le interpellanze del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale fioccano, denunciando operazioni speculative e mancanza di coordinamento urbanistico tra Regione e Comune capoluogo.
Comunque, a prescindere, se avete la memoria corta (e sebbene sul web si trovi ancora il precedente bando), se siete inguaribili ottimisti circa l’espletamento del concorso in un esito costruito, se credete sempre e comunque alla buona fede delle persone e delle azioni (ma soprattutto se non trovate bandi migliori nel desertico panorama nazionale), potete partecipare fino al 15 dicembre. Se non altro, vista la precedente fregatura, non pensiamo dobbiate fronteggiare stormi di concorrenti esteri…
p.s. I lavori della giuria inizieranno il 22 dicembre e, entro 15 giorni dalla loro conclusione (non resa nota), sarà allestita la mostra dei progetti. La attendiamo con ansia e non mancheremo di visitarla.