HELSINKI. Leuforia dei promotori del museo Guggenheim nella capitale finlandese è espressa da Richard Armstrong, direttore del Solomon R. Guggenheim Museum and Foundation, alla conclusione della prima fase di concorso che ha registrato uninedita partecipazione, con ben 1715 progetti provenienti da 77 Paesi (tra i 6 Paesi con il maggior numero di proposte cè lItalia!). Era ben chiaro lobiettivo di creare un nuovo landmark urbano, un gioiello da aggiungere alla prestigiosa collezione del Guggenheim. E proprio in sintonia con tale obiettivo, il concorso è gestito con grande enfasi mediatica: il 22 ottobre si è inaugurata una galleria digitale dei progetti concorrenti (due tavole e una breve descrizione per progetto). “Siamo entusiasti di spalancare le porte di questa galleria digitale e condividere i risultati della prima fase del concorso con la Finlandia e con tutto il mondo, ha dichiarato Richard Armstrong. Tutti sono invitati a percorrere il fiume di proposte e a creare la propria shortlist di finalisti. Per orientare e facilitare la navigazione nella distesa di immagini allineate nella pagina web, cè lopzione tag che raccoglie in categorie le scelte di progetto. La sequenza di parole chiave – straight, pyramid, glass, fabric, opaque, curved,
twisted,
transparent è lo specchio di una filosofia del progetto che vorremmo consegnata al passato, un esercizio di stile e di contorsionismo compositivo che appare estraneo al luogo e alla tradizione dellarchitettura finlandese.
Su questo punto s’innesta con forza il coro dei contrari: Una cruda operazione commerciale, che ha poco a che fare con un genuino e sincero progresso della cultura artistica, è il duro commento di Juhani Pallasmaa, che sottolinea larroganza delloperazione, perfino irriverente quando chiarisce lobiettivo di rivitalizzare la stanca vita artistica del Paese.
Gli oppositori si aggregano attorno allo slogan The Next Helsinki e promuovono un contro-concorso aperto ad architetti, urbanisti, paesaggisti, artisti, ambientalisti, studenti, attivisti, poeti, politici, e tutti coloro che amano la città. Lo scopo è di sollecitare riflessioni di più ampio respiro sulla città e sul suo sviluppo. Partendo dallarea di progetto, in posizione strategica nel porto storico e di fronte al cuore neoclassico disegnato da Carl Ludwig Engel, il contro-concorso chiede idee per un futuro più ricco per la città intera, in grado di trasformarla in un luogo accessibile, sostenibile e bello, capaci di stimolare nuove strategie culturali generate dal carattere specifico del luogo e dalle necessità dellarte contemporanea, che offrano alternative concrete al modello monoculturale, di lusso e imposto dallalto che il Guggenheim rappresenta. Aiutateci a cogliere lopportunità di esaltare il carattere della città, di soddisfare il desiderio dei suoi abitanti di equità sociale, ambientale e culturale, recita il bando. Vi sfidiamo a mandarci le vostre idee realistiche, visionarie e ben fondate per la Helsinki del futuro! La giuria e gli organizzatori promettono di dare massima visibilità a Helsinki e a New York ai contributi più provocatori, riflessivi e fantasiosi che perverranno. La giuria, presieduta da Michael Sorkin di Helsinki, è composta da artisti, critici e architetti finlandesi e americani: Ilona Anhava, Walter Hood, Juha Huuskonen, Heta Kuchka, Juhani Pallasmaa, Miguel Robles-Durán, Andrew Ross, Neil Spiller, Joanna Warsza, Mabel Wilson, Sharon Zukin. La competizione si annuncia interessante: ne vedremo gli esiti a marzo 2015, mentre tra poche settimane la giuria del Guggenheim svelerà la lista dei sei finalisti ammessi alla seconda fase.
www.nexthelsinki.org
www.designguggenheimhelsinki.org