Promesse mantenute, la consueta grandeur francese ha tanto di Ministro della Cultura Aurelie Filippetti che accoglie i convitati alla neoclassica porta. Appena entrati nel Padiglione ci si scontra con le scene ironiche del film Mon Oncle di Jacques Tati; la villa protagonista della pellicola del 1958 apre la riflessione del curatore Jean Louis Cohen, che esplora la modernità attraverso le sperimentazioni di Jean Prouvé, la prefabbricazione pesante e i Grands Ensembles, mettendo laccento sulla questione della casa e sulle risposte sociali che larchitettura dei ruggenti anni francesi tentava di proporre. In ogni sala si scopre unarchitettura, per ogni architettura una domanda, fino a giungere alla questione fondamentale: la modernità è dunque promessa o minaccia? La risposta che si trova nel Padiglione francese sembra essere proprio il punto interrogativo che mette in discussione una banale considerazione circa lo scacco dei principi moderni della produzione edilizia.
Francia: modernità, promessa o minaccia
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