VIENNA. In occasione dellanniversario dei 150 anni dalla fondazione, dal 12 maggio il Museum für angewandte Kunst (MAK) ha riallestito una parte delle collezioni, cercando di mettere a fuoco la questione dellimpatto del disegno industriale sulla vita quotidiana e sul futuro della produzione industriale. Le nuove sale del MAK Design Lab realizzate da EOOS presentano con chiarezza la visione del nuovo direttore, Christoph Thun-Hohenstein: la definizione di un disegno industriale che concili il desiderio di benessere individuale con interessi sociali a lungo termine nel consumo e nella produzione (sostenibilità, coesione sociale). Lidea, che potrebbe sembrare soltanto la ricerca di una nuova sfera di intervento, viene sviluppata (ri-)aprendo con consapevolezza la discussione di punti centrali nella storia della disciplina, il senso dellornamento, il ruolo dellarte e la sua applicazione, le alternative nella produzione e nelle dinamiche di consumo, la presenza dei modelli storici (qui nello specifico Josef Hoffmann) e il loro ruolo per la creazione contemporanea. Nella concezione, in collaborazione con lInstitute for Design Research Vienna (IDRV), la molteplicità delle prospettive, la fragilità e discutibilità delle posizioni correnti, la fluidità dellallestimento che insiste sulla nozione di laboratorio in opposizione alle collezioni permanenti, costituiscono il punto di forza. La vicinanza delloggetto allosservatore, uno degli elementi principali dellallestimento, aggiunge la possibilità di una partecipazione attiva del pubblico. Insieme al forum, due workplaces richiedono espressamente lazione del visitatore; nellarea dedicata agli ornamenti i suggerimenti del pubblico dovrebbero portare a una continua rotazione on demand degli oggetti esposti. Sul sito del design lab (www.mak.at) sono invece scaricabili disegni di tessuti Biedermeier dalla collezione del museo, intesi come intercreative common property.
Articoli recenti
- COP30: per un futuro migliore, dovremo imparare dall’Amazzonia 31 Ottobre 2024
- Alto Adige, quando il benessere del territorio si riflette nella baukultur 30 Ottobre 2024
- Architettura instabile, la performance di Diller Scofidio+Renfro 30 Ottobre 2024
- In-VisIBLe, cultura accessibile a tutti 30 Ottobre 2024
- Venezia: l’Hortus Redemptoris non è più conclusus 30 Ottobre 2024
- Veneto: il patrimonio di ville e giardini valorizzato dal PNRR 30 Ottobre 2024
- L’Archintruso. Il colpo di grazia. (Chi ha ammazzato l’architettura?) 30 Ottobre 2024
- Festa dell’architetto 2024: Italia a due velocità 28 Ottobre 2024
- Vienna Nordwestbahnhof, la città senza qualità 28 Ottobre 2024
- Gres porcellanato effetto marmo: eleganza senza tempo per ogni stile 28 Ottobre 2024
- Alberto Ponis (1933-2024) 26 Ottobre 2024
- L’Archintruso. Il signor C., provetto nuotatore 23 Ottobre 2024
- Chiare, fresche e dolci acque. Urbane 22 Ottobre 2024
- Legge sull’architettura, sarà la volta buona? 22 Ottobre 2024
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Luca Gibello. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Michele Roda, Veronica Rodenigo, Ubaldo Spina.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2024 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata