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Martha PollakWritten by: Città e Territorio

Il principale progetto di Chicago sono i suoi parchi sul lago

Il principale progetto di Chicago sono i suoi parchi sul lago

Chicago (illinois). Tra gli accessi pubblici al lago Michigan e ai parchi prospicienti, il Navy Pier (ora ribattezzato People’s Pier) è un elemento caratteristico dell’insieme di parchi, lagune e passeggiate che costituiscono il lascito visionario di Daniel Burnham alla geografia della città. Questo pontile, l’unico edificato tra le cinque proposte del progetto di Burnham del 1909, era usato per l’attracco delle navi da carico e passeggeri, ma è sempre stato pensato come un sito ricreativo. Noto come Navy Pier dal 1927, in onore dei veterani della marina della prima guerra mondiale, venne poi adibito a centro d’addestramento navale e nel 1965 divenne la sede della neonata università dell’Illinois. Dopo un periodo di transizione successivo al trasferimento del college nel suo nuovo campus (progettato da Walter Netsch e da Som), il molo è stato riaperto al pubblico nel 1995 come sito culturale e d’intrattenimento.
A settembre 2011 è stato lanciato il concorso «Centennial Vision» per reimmaginare il Navy Pier in vista del suo centenario nel 2016, invitando architetti e paesaggisti a invertire l’enfasi attualmente posta sulla quantità e sulla diversificazione degli usi, riservando invece una particolare attenzione all’arte, all’architettura e all’urbanizzazione di alta qualità. Nel perseguire una trasformazione iconica del Navy Pier, che ha una superficie doppia rispetto al Millenium Park, intervento di grande successo ultimato nel 2004 (cfr. «Il Giornale dell’Architettura», n.22, settembre 2004), il Navy Pier Board cercava un’«accurata antologia della natura unica e autentica di Chicago». Tra le 56 proposte internazionali, la prima scrematura su curriculum ne ha selezionate 11, poi ridotte a 5 (Aecom con Big, Aedas con Davis Brody Bond e Martha Schwartz Partners, Field Operations di James Corner con Patrick Blanc, !melk con Hok e Urban Lab, Xavier Vendrell Studio con Grimshaw Architects). Ciascuno ha presentato un plastico e il progetto in un formato standard (60 x 120 cm), illustrando i risultati in musei, gallerie universitarie, biblioteche pubbliche e nel corso di un’affollata presentazione presso il Museum of Contemporary Art, durante la quale i team hanno risposto alle domande dei presenti. La procedura si è svolta con una chiarezza e una trasparenza esemplari, documentate con efficacia e ampiamente diffuse. I cinque team hanno risposto con grande inventiva e umorismo, in considerazione delle difficoltà del sito: la lunghezza del molo (quasi un chilometro e mezzo in più rispetto ad altri analoghi come quello di Santa Monica, in California), il cattivo collegamento con la città (è separato dall’autostrada che costeggia il lago), l’ampia varietà di condizioni climatiche e l’imperativo di conservare le strutture esistenti. Di queste, le più grandi e tipiche sono munite di torri, costruite in mattoni rossi e pietra bianca e occupano l’inizio e la fine del molo.
Le cinque zone principali da riprogettare (Gateway Park, Crystal Garden, Pier Park, South Dock, East End Park) offrivano ai concorrenti sfide e opportunità diverse. Il Gateway Park è «la corte anteriore» del Navy Pier, dove occorreva separare congestione del traffico tra pedonale e veicolare. Se il Pier Park è più eccentrico e artistico, l’East End Park consentiva la maggiore trasformazione tramite un vasto intervento paesaggistico, puntato sull’arte pubblica e su elementi acquatici interattivi. È da questo punto più distante, al margine esterno del molo, che si possono ammirare le viste più ampie dello skyline di Chicago e si può avere il contatto più diretto con il maestoso lago. Il South Dock è la passeggiata che collega i diversi «parchi», ma lì i panorami e la circolazione sono compromessi dalla presenza dei pedoni e delle barche ormeggiate.
Tra le idee degne di nota suggerite dai cinque team c’erano piscine contigue al lago (Aedas e Field Operations), prolungamenti ed estrusioni che partivano dal molo esistente variandone il contorno, curvi (!melk) o spigolosi (Aecom), e dettagli discreti e complessi che enfatizzavano la «natura di molo» del sito (Xavier Vendrell).
Il 15 marzo è stato proclamato vincitore Field Operations, il cui progetto sembra rispondere nel modo migliore ai requisiti di «carattere, chiarezza e ritmo», che riflettono sia la critica alle attuali condizioni del sito sia le alte aspettative dell’impresa. Infine, il paesaggio abbagliante del Crystal Garden progettato da Blanc, con un repertorio di elementi particolarmente ricco e la proposta sensazionale per l’estremità orientale del molo di Corner (famoso per il parco High Line di New York e per altri progetti affacciati sull’acqua), hanno senza dubbio condizionato la scelta finale del Navy Pier Board.

In città l’effetto High Line
Il sindaco di Chicago Rahm Emanuel ha anche annunciato l’avvio della raccolta fondi per la realizzazione di un parco lineare da 100 milioni di dollari lungo una ferrovia abbandonata che dovrebbe essere concluso entro il 2014 su progetto di Arup, Ross Barney Architects e Michael Van Valkenburgh Associates. Il progetto, che ricorda la High Line di New York, ma su una lunghezza quasi doppia, dovrebbe consentire di migliorare i collegamenti tra i nodi di trasporto locale, con accessi alle stazioni ferroviarie e alle fermate degli autobus principali, e tra la zona ovest e le aree vicino al lago e al Loop.
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Autore

  • Martha Pollak

    Nata in Transylvania (1951), ha conseguito la laurea in architettura all'Università Cornell e il dottorato al Massachusetts Institute of Technology di Cambridge. Insegna Storia dell'architettura presso il Dipartimento di Storia dell'arte dell'Università dell'Illinois a Chicago. Ha pubblicato libri sui trattati di architettura italiani, su Torino nel Seicento e sull'urbanistica barocca. Già curatrice delle recensioni per il «Journal of the Society of Architectural Historians», è corrispondente del Giornale dell'Architettura dal 2003.

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Last modified: 18 Luglio 2015