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Elisabetta BiestroWritten by: Progetti

Il Maxxi del MoMA PS1 all’aperto

Lo studio Urban Movement Design si è aggiudicato il primo premio del programma Yap (Young Architects Programs) Maxxi 2012, nato per promuovere progetti innovativi d’installazioni temporanee negli spazi esterni del museo romano. Organizzato da Maxxi Architettura in collaborazione con MoMA/MoMA PS1 di New York, il premio è stato assegnato al team under 40, di origini newyorchesi e romane, composto da Robyne Kassen, Sarah Gluck e Simone Zbudil Bonatti. «Unire/Unite» (nel disegno) è un’installazione contraddistinta da sinuose e scultoree sedute verdi e pergolati che poggiano su un piano inclinato per unire le diverse aree della piazza. Utilizzando materiali naturali e riciclati, che rendono forme e superfici cedevoli alla vista e al tatto, verrà inaugurata a giugno per ospitare le attività estive del Maxxi, ma sarà anche accessibile a tutti. L’installazione potrà però continuare a vivere anche dopo la stagione estiva: come proposto dai progettisti, le sue componenti potranno essere smontate e ricollocate altrove, per estendere il rapporto tra il Maxxi, gli spazi urbani che lo circondano e i cittadini.
L’assegnazione segue di pochi giorni l’annuncio dei vincitori della 13a edizione di Yap. Sostenuto da MoMA e Fondazione MoMA PS1, il format originario, nato come vetrina per i giovani e le loro proposte innovative per installazioni temporanee nel cortile di MoMA PS1 attente alle problematiche ambientali, tra cinque finalisti ha premiato «Wendy», progetto dello studio newyorchese Hwkn, Matthias Hollwich e Marc Kushner che, come l’italiano, sarà inaugurato a giugno e diventerà la cornice per l’edizione 2012 del festival musicale Warm Up. Il nuovo padiglione è composto da una maglia metallica che sostiene una copertura in tessuto di nylon, trattato con nanoparticelle di biossido di titanio che neutralizzano in maniera attiva gli inquinanti presenti nell’aria. Combinando parti standardizzate (struttura metallica) e tecnologia all’avanguardia (rivestimento anti smog), i materiali possono inoltre essere smontati e riutilizzati.

Autore

  • Elisabetta Biestro

    Nata ad Asti nel 1984 e laureata in Architettura per il restauro e la valorizzazione dei beni architettonici e ambientali al Politecnico di Torino nel 2009. Da allora collabora con "Il Giornale dell'Architettura". Ha lavorato come consulente di Green Building Council Italia (GBC Italia) che promuove il protocollo per edilizia sostenibile certificata LEED®. Specializzata in corsi post-laurea legati alla gestione e controllo di progetti complessi e alle tematiche quali conservazione del patrimonio architettonico e ambientale, interventi a basso costo e sostenibili, dal 2013 cura le attività di comunicazione e gli eventi di una multiutility con sede in Piemonte, che sviluppa progetti legati all’efficienza energetica, alla cogenerazione e produzione di energia da fonti rinnovabili e ai servizi ambientali.

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Last modified: 9 Luglio 2015