1. Ogni progetto ha una storia a sé in base al contesto specifico in cui è inserito, quindi ogni volta le scelte sono diverse e sempre nuove. Personalmente, negli interventi sullesistente non utilizzo la strategia del contrasto, ma creo confini poco chiari, utilizzando un linguaggio contemporaneo.
2. Partecipiamo a molti concorsi, scegliendo tra quelli che presentano una giuria qualificata con un membro internazionale a garanzia di unimpostazione seria. In Alto Adige lopera pubblica è un esempio perché chi vince ha la certezza che il suo progetto verrà realizzato. Inoltre per noi i concorsi pubblici sono sinonimo di trasparenza, qualità essenziale quando si utilizzano i soldi dei contribuenti.
3. Noi lavoriamo maggiormente con il pubblico, ma la situazione attuale vede una crescita dei concorsi banditi da committenti privati che seguono lottimo esempio dato dal pubblico. Si sfruttano i vantaggi del concorso: più scelta e maggiore trasparenza. Penso sia molto importante continuare su questa strada.
4. Ritengo che lelemento comune sia la ricerca di un linguaggio contemporaneo. In Alto Adige sono stati realizzati parecchi progetti contemporanei da bravi progettisti, questo ha dato il la a una serie di pubblicazioni e premi costituendo la base dellattuale dibattito. Questo processo è partito nei primi anni ottanta: ricordo una mostra intitolata «Immagini di architettura» nel 1985. Per la prima volta si presentavano una serie di progetti con lintento di diffondere unidea darchitettura di qualità. Ripenso anche alle conferenze tenute da architetti come David Chipperfield o Herzog & De Meuron che sempre in quegli anni hanno contribuito al dibattito che stava nascendo.























