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Nicola DesiderioWritten by: Città e Territorio

A Taipei la prima pietra per il teatro uno e trino di Oma

A Taipei la prima pietra per il teatro uno e trino di Oma

Atre anni dal concorso che ha deciso il destino del Taipei Performing Arts Centre, un nuovo centro dedicato alle arti dello spettacolo nella metropoli taiwanese, è programmata a febbraio la posa della prima pietra dell’edificio firmato dallo studio olandese Oma (Office for Metropolitan Architecture). L’opera dovrebbe essere completata nel 2015 con la collaborazione dello studio locale Artech inc. per un costo totale di 3,8 miliardi di dollari taiwanesi (90 milioni di euro). Il complesso di 50.000 mq è costituito da tre teatri: il Grand Theatre, il Proscenium Play House e il Multiform Theater: il primo attrezzato per accogliere 1.500 spettatori, contro 800 degli altri due. Ognuno degli auditorium può essere utilizzato indipendentemente o in combinazione in modo da condividerne i palcoscenici e formarne così uno più grande. Questa multifunzionalità è marcata dal corpo centrale cubico, avvolto da una superficie ondulata in vetro che contiene i retroscena, i foyers e gli spazi di supporto delle tre sale proiettate a sbalzo verso la città. Attraverso questo volume si accede a un percorso aperto al pubblico (public loop) che darà modo ai visitatori di osservare parti del backstage solitamente precluse. L’opzione di collegare i tre teatri offre nuove possibilità sceniche, tradotte da Rem Koolhaas e il suo team in un edificio privo di un’unica facciata. Questa soluzione, se da una parte esprime le esperienze acquisite dalle avanguardie contemporanee (con programmi di prosa e performance di video arte e media art, supportate da impianti tecnici di ultima generazione), dall’altra manifesta la volontà di fare del teatro un luogo non elitario ma una scatola del sapere in cui pluralità, interdisciplinarità e libertà sono espressione di necessità sociale. Aquesta ambiziosa struttura, ispirata dal celebre burr puzzle cinese (gioco per costruzioni composto da 12 blocchetti di legno) e sviluppata tettonicamente dall’engineering Arup Structure con quella locale Evergreen, il compito di promuovere le compagnie teatrali nazionali, facendo di Taipei un hub culturale di prestigio internazionale.
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Autore

  • Nicola Desiderio

    Laureato in Architettura a Firenze, nel 2006 si trasferisce a Londra dove lavora per Arup ed Aedas. Dal 2011 vive in Asia. E' stato associato per gli studi RMJM e SAA Architects di Singapore e TFP Farrells di Hong Kong. E' anche fondatore e direttore editoriale della rivista digitale arcomai.org.

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Last modified: 21 Luglio 2015