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Written by: Inchieste

I 100 che contano in architettura

I 100 che contano in architettura

DAVID ADJAYE

Tanzaniano, di origini Ghanesi (45 anni). Quando il colore della pelle non conta. Balzato agli onori della cronaca e del successo per aver saputo interpretare il ruolo dell’architettura multietnica e rappresentare le lobby si è anche bruciato rischiando il fallimento. Ora risale la china
ROBERT AISH
Statunitense, designer. Il potere digitale: è stato sviluppatore (in tempi non sospetti) del software Rucaps e ha creato GenerativeComponents con la Bentley, un must per la creazione di forme geometriche complesse. Attualmente lavora per Autodesk
TADAO ANDO
Giapponese (70 anni). Autodidatta, seduce da Armani a Pinault, maestro nei dettagli impeccabili con lui il risultato è assicurato anche nell’ultimo showroom per Duvetica a Milano
ALEJANDRO ARAVENA
Cileno (44 anni). Salito alla ribalta a 41 anni alla Biennale di Venezia del 2008, è il bel tenebroso dell’architettura mondiale. Inserito da «Que pasa» tra le 50 persone più influenti del suo paese con lo studio Elemental, riesce a far puntare i riflettori su progetti di forte impatto sociale
ARUP
Società di ingegneria fondata nel 1946 da Sir Ove Arup. Il potere di rendere costruibile ogni più perversa fantasia architettonica. É la più grande del mondo con circa 10.000 dipendenti, presente in ogni maxi progetto, dalle piattaforme petrolifere ai quartieri ecosostenibili
IWAN BAAN
Olandese (36 anni), fotografo. Il potere dell’icona architettonica: come santificare i progetti e farsi pubblicare
CECIL BALMOND
Sri Lanka (68 anni). Il potere di lasciare la più grande engineering del mondo senza cadere in disgrazia e costruire con il magnate dell’acciaio Lakshmi Mittal il simbolo di Londra 2012
SHIGERU BAN
Giapponese (54 anni). C’è dove c’è una catastrofe: promoter del cartone riesce, come a L’Aquila, a portare il suo contributo dove serve
BARRY BERGDOLL
Statunitense. È il Philip Johnson chief curator of Architecture and Design al MOMA di New York, sempre al top delle politiche culturali che contano
STEFANO BOERI
Italiano (55 anni). Progettista, urbanista, docente dagli Stati Uniti alla Russia, critico e adesso anche assessore alla cultura di Milano: come andare dalla Maddalena all’Expo passando per Rcs
ANDREJ BOKOV
Russo (68 anni). Dall’Urss con nostalgia: figura di grande peso istituzionale è alla testa di una delle megastrutture progettuali eredi della cultura professionale sovietica
MARIO BOTTA
Svizzero (68 anni). In fatto di chiese, lo ascoltano anche in Vaticano e quest’anno è ritornato a dirigere l’Accademia da lui fondata. Il potere di mantenere il potere
OLE BOUMAN
Olandese (51 anni). È direttore del Nai, che è museo, archivio, biblioteca e tutto quanto si può immaginare per la ricerca e diffusione dell’architettura. Il centro ha riaperto quest’anno nella sua veste ampliata firmata da Jo Coenen, con la sala dei tesori progettata da Rem Koolhaas
RICKY BURDETT
Inglese (55 anni). Ha diretto la Biennale del 2006, è direttore della London School of Economics ed è il city architect più ricercato: come essere architetto e non sembrarlo
SANTIAGO CALATRAVA
Spagnolo (60 anni). Sempre alla ribalta, anche per i suoi clamorosi errori, questo architetto-scultore è famoso per le sue infrastrutture bianche dalle forme organiche. A Venezia però non ha incantato: il suo ponte è il meno amato (e il più caro) della città lagunare
YUNG HO CHANG
Cinese (55 anni). Tutti vanno in Cina, lui in tempi non sospetti è stato il primo cinese ad acquistare potere negli Stati Uniti come preside del Mit. Oggi trionfa su entrambe le sponde e si dedica a progetti umanitari
DAVID CHILDS
Statunitense (70 anni). Se Daniel Libeskind è la mente di Ground zero, Childs ne è il braccio. Quando si è trattato di fare, Larry Silverstein si è rivolto a lui, che rappresenta Som, il grande studio americano per antonomasia
DAVID CHIPPERFIELD
Inglese (58 anni), in lizza per lo Stirling con Zaha Hadid negli ultimi due anni. Molte voci lo danno come direttore della Biennale di Architettura di Venezia 2012
GILLES CLEMENT
Francese (68 anni), agronomo, scrittore, paesaggista di culto. Le erbacce al potere: ha coniato la nozione di «Terzo paesaggio» e messo in discussione tanto la globalizzazione quanto gli eccessi della tutela
HAFEEZ CONTRACTOR
Indiano (61 anni). É il prolifico progettista di molte opere del recente sviluppo dell’India
CHARLES CORREA
Indiano (81 anni). Fra modernità e tradizioni locali, è il pioniere dell’architettura dell’India indipendente
FARROKH DERAKHSHANI
Direttore dell’Aga Khan Award for Architecture, il premio per eccellenza per l’architettura dei paesi a religione mussulmana
TERRY FARRELL
Inglese (72 anni). Ha spiazzato Rogers diventando consulente del sindaco di Londra Boris Johnson e spostando la barra su un postmodern di rappresentanza. Tiene le fila del più grande progetto di rigenerazione urbana europeo, il Thames Gateway
ROLF FEHLBAUM
Svizzero (70 anni). È a capo della svizzera Vitra che, accanto ai mobili, è storica promotrice internazionale dell’architettura e del design, nel campus e attraverso grandi mostre nella sua sede di Weil am Rhein
NORMAN FOSTER
Inglese (76 anni). Il Lord dell’architettura progetta edifici avveniristici ovunque ma vive in un castello del Seicento in Svizzera. Tra i suoi committenti, uno dei figli di Gheddafi e lo sceicco di Abu Dhabi. L’ultima sua fatica è l’aeroporto per la Virgin Galactic. Conquisterà anche lo spazio?
GEHRY TECHNOLOGIES
Società statunitense fondata nel 2002. Ormai indipendente dallo studio di Frank Gehry, ha messo in pratica la trasformazione del software di progettazione da prodotto da vendere a servizio da fornire. Dagli oggetti alle persone
FRANK O. GHERY
Statunitense, nato in Canada (82 anni). Ipnotizza il grande pubblico con l’effetto Bilbao dei suoi edifici accartocciati, ma per dipanare la matassa della vita ha bisogno dello psicanalista
JONATHAN GLANCEY
Inglese. Le sue sferzanti critiche dalle pagine del «Guardian» colpiscono sempre, raggiungendo il grande pubblico
ZAHA HADID
Irachena (61 anni). Presenza ingombrante, dopo un 2010 con il botto in cui ha rastrellato tutti i premi del mondo (costruendo anche in Italia con il Maxxi), nel 2011 irrita l’establishment inglese accapparandosi per la seconda volta lo Stirling Prize. Mentre lei gira il mondo, il socio Patrick Schumacher è rintanato nello studio a materializzare visioni oniriche
RODNEY ROY HARBER
Sudafricano (71 anni). Architetto, urbanista e docente. Come trasmettere i valori dell’architettura. E per questo ricevere la medaglia del South African Institute of Architects, essere membro della commissione Uia e rappresentare l’Africa al Consiglio dell’Unesco
THOMAS HERZOG
Tedesco (70 anni). Un pioniere nel campo dell’architettura bioclimatica e ecosostenibile, oggi in tempi di perseverante greenwashing un riferimento imprescindibile
HERZOG & DE MEURON
Svizzeri. Jacques Herzog e Pierre de Meuron (entrambi 61 anni). Gli elvetici «gemelli diversi» non fanno un edificio uguale all’altro, ma, nonostante la fama planetaria, il loro sito web ha debuttato solo quest’anno: quando la comunicazione non fa l’archistar
HOK
Società fondata nel 1955. Marchio della globalizzazione americana. Dalle banche ai servizi con una divisione specifica per gli impianti sportivi che sbaraglia ogni concorrenza
STEVEN HOLL
Statunitense (64 anni). Dopo aver bucato lo schermo con The Sponge per il Mit, ha contagiato la Cina con i suoi grattaceli orizzontali: alveari per le megalopoli asiatiche
HANS IBELINGS
Olandese (48 anni). Grazie a lui la parola Supermodernism è finita sulla bocca di tutti. Ha fondato e dirige «A10», la rivista paneuropea più diffusa in Europa
BJARKE INGELS
Danese (37 anni). La stella nascente dell’architettura danese (e designer-testimonial Audi) racconta i suoi progetti con i fumetti, vince concorsi a ripetizione e costruisce anche. Il suo studio non poteva che chiamarsi Big
CHRISTOPH INGENHOVEN
Tedesco (51 anni). Da Düsseldorf sta conquistando la Cina. È etichettato come «modernista freddo», ma i suoi edifici di alta tecnologia funzionano
JIANG JUN
Cinese (37 anni). Designer e critico, redattore di «Urban China Magazine» e docente al moscovita Strelka Institute for Media, Architecture and Design, ha fondato lo studio di Guangzhou Underline Office
ZHANG KE
Cinese (41 anni). Fondatore di Standard Architecture, uno degli studi più quotati della new wawe cinese. Sfodera reinterpretazione dell’architettura tradizionale e versatilità inventiva
FRANCIS KÉRÉ
Burkinabé (46) anni. Studia a Berlino dove crea un’associazione per realizzare architetture bioclimatiche nel suo paese. Oggi progetta e insegna in giro per il mondo e non può mancare in ogni conferenza politicamente corretta sulla sostenibilità
MICHAEL KIMMELMANN
Statunitense. Quando non conta il nome, ma il posto che si occupa: da qualche mese ha sostituito Nicolai Ouroussoff come critico di architettura del «New York Times»
KOHN PEDERSEN FOX ASSOCIATES
Studio di architettura statunitense fondato nel 1976. Quando il marchio vale più del singolo. Sono la longa manus dei grandi potentati americani nel mondo
REM KOOLHAAS
Olandese (67 anni) . Il mai più senza degli ultimi anni, chi non lo cita è out. Ogni anno conia il must della stagione, il fondatore di Oma oggi è conteso da Miuccia Prada e dal partito comunista cinese
DANIEL LIBESKIND
Statunitense, nato in Polonia (65 anni). Look da cowboy, macina musei uno dietro l’altro, ma anche se sono tutti uguali, quello appena inaugurato a Dresda è la copia esatta del Royal Ontario Museum di Toronto. Tutti lo vogliono, come un diamante
RONALD LU & PARTNERS
Studio fondato a Hong Kong nel 1976, tra i decisori dei destini urbanistici delle città del sud-est asiatico
GREG LYNN
Statunitense (47 anni). Il potere del parametrico dal complemento di arredo alle chiese presbiteriane. Premiato alla Biennale di Architettura di Venezia 2008
THOM MAYNE
Statunitense (67 anni). È un po’ lo Steve Jobs dell’architettura: imprevedibile, provocatorio, il fondatore dello studio Morphosis è un profeta delle nuove tecnologie
GIANCARLO MAZZANTI
Colombiano (47 anni). Con l’architettura ha rivoluzionato Medellín, la capitale del narcotraffico
RAHUL MEHROTRA
Indiano (52 anni). Parlando di città e urbanizzazione indiana, è il personaggio di riferimento
RICHARD MEIER
Americano (77 anni), il suo modulo quadrato bianco ha fatto storia e una smisurata quantità di epigoni. Dai rivenditori di automobili lungo le tangenziali all’Ara Pacis non c’è molta differenza. Per anni il re di New York e delle ville vip in Connecticut nel 2010 ha firmato quella per Mr Bean nell’Oxfordshire
RAFAEL MONEO
Spagnolo (74 anni). Grande potere teorico. È il signore delle accademie, dal Prado alla Columbia University
OSCAR NIEMEYER
Brasiliano (104 anni). Il potere di vincere il tempo: l’architetto carioca celebra ancora i compleanni con nuovi progetti
JEAN NOUVEL
Francese (66 anni). Total look (ha disegnato perfino il Borsalino che indossa!), immagine mediatica studiata e vincente, ha il potere di sembrare il capo ma in realtà è un dipendente
HANS ULRICH OBRIST
Svizzero (43 anni). Il potere di legittimare la fama: se non ti intervista, non sei nessuno
JOE OSAE-ADDO
Ghanese (47 anni). Dalla pozzolana a Brad Pitt: l’architetto di Accra, a New Orleans per la ricostruzione promossa dall’attore americano, è riuscito a costruire in Africa un impero su una tecnica antica
CESAR PELLI
Argentino (84 anni). Il signore dei grattacieli è a capo di un marchio che conta più di 80 dipendenti: lo studio Pelli Clarke Pelli Architects, fondato nel 1977 nel Connecticut
DOMINIQUE PERRAULT
Francese (58 anni). Emblema della grandeur francese insieme a Jean Nouvel, rappresenta la Francia in ogni biennale che conta (come quella di San Paolo del Brasile nel 2012)
RENZO PIANO
Italiano (64 anni). Il Renzo nazionale, eminenza grigia di Genova, è in Italia l’architetto per antonomasia: lo conoscono dalla casalinga di Voghera al macellaio. Negli Stati Uniti, tutte le istituzioni museali si affidano a lui
RICHARD ROGERS
Inglese (78 anni). Il progettista delle case più care del mondo ma profeta del costruire green (e con buoni agganci anche nel Chiantishire) voleva dimettersi da consigliere capo del sindaco di Londra, ma, quando Ken il Rosso ha lasciato il passo al conservatore Johnson, ci ha ripensato e si è accontentato di un posto da consulente. Tenere un piede nel sistema dà sempre i suoi frutti…
MASSIMO ROJ
Italiano (51 anni). Solo italiano nella lista dei 100 studi più grandi al mondo per fatturato nel 2011 (97° posto, con 88 architetti e un fatturato tra i 10 e i 19 milioni di dollari), con il suo studio milanese Progetto Cmr ha sfondato anche in Cina
DAVID RUTTEN
Slovacco. Per il giovane rampante, che lavora per la società di software McNeel, è lo sviluppatore di Grasshopper, il sistema di culto per la modellazzione
MOSHE SAFDIE
Canadese, nato ad Haifa (73 anni). Forse il più potente della lobby ebraica. Inossidabile, dai fasti dell’Expo ‘67 di Montreal al Museo dell’Olocausto di Gerusalemme fino al Marina Bay, hotel 7 stelle di Singapore con piscina di 150 metri sul tetto
SASKIA SASSEN+RICHARD SENNETT
Statunitensi (64 anni lei, 68 anni lui). I coniugi sociologi più famosi del mondo: quando gli architetti parlano di globalizzazione non possono non citarli
JORG SCHLAICH
Tedesco (77 anni). Il signore delle strutture leggere, con cui ha ricoperto le corti di rappresentanza di tutta la Germania
KAZUYO SEJIMA
Giapponese (55 anni). Il potere del silenzio. Schiva, minuta e di poche parole (e non in inglese) la vincitrice del Pritzker nel 2010 e direttrice dell’ultima Biennale di Venezia, mantiene il controllo. È, con Zaha Hadid, l’altra faccia del potere al femminile
ROCCO SEN KEE YIM
Cinese (59 anni). Dopo la sede della City Bank del 1992, il signore di Hong Kong non ha più smesso di costruire ma rischia di farsi scippare il ridisegno della baia di Kowloon
CAMERON SINCLAIR
Inglese (38 anni). Il Gandhi dell’architettura: grande potere comunicativo è diventato a suo modo un archistar: con Architecture for Humanity riesce a portare gli architetti nelle zone disastrate del pianeta, risvegliando (per finta o per davvero) la loro coscienza e raccogliendo fondi
WERNER SOBEK
Tedesco (53 anni), ingegnere. Porta avanti con perizia gli insegnamenti e la filosofia di Frei Otto da Stoccarda al Cairo passando per San Paolo
MICHAEL SORKIN
Statunitense (63 anni). Critico newyorchese onnipresente nelle giurie dei concorsi che contano. Continua a professare con successo il ritorno del ruolo sociale dell’architetto
ALBERT SPEER
Tedesco (77 anni). È riuscito a riabilitare il nome di famiglia (il padre era l’architetto di Hitler) e ha in mano i masterplan di mezzo mondo, da Monaco 2018 a Baku, dalla Nigeria alla Cina, dove dopo il masterplan di Pechino 2008 sta progettando la città dell’auto Changchun (120 kmq)
SHEILA SRI PRAKASH
Indiana (56 anni). Il primo architetto-donna di potere in India, la prima a fondare un suo studio e il primo architetto indiano invitato al World Economic Forum
PHILIPPE STARCK
Francese (62 anni). Dallo spremiagrumi alla città, è il prezzemolo del design che non disdegna incursioni nell’interior. Non smette di sfornare un wc all’anno, ma promuove il design autoprodotto
STUDIO MUMBAI
Studio di architettura fondato nel 2005. Il contributo indiano più recente alla ricerca architettonica internazionale
TABANLIOGLU ARCHITECTS
Società di progettazione turca fondata nel 1990 da Murat Tabanlioglu con la moglie Melkan Gursel. Spopola nella zona del Golfo. Eletti architetti dell’anno dal Middle East Architecture Award
SERGEJ TCHOBAN
Russo (49 anni). La potenza del falso storico. È l’immagine dei nuovi russi rampanti in cerca di status symbol e uno dei pochi che vuole imporsi anche all’estero, già da tempo presente in Germania
TJUPDI (SHANGHAI TONGJI URBAN PLANNING & DESIGN INSTITUTE)
Istituto di progettazione cinese fondato nel 1996. Emanazione dell’Università Tongji di Shangai, impiega 203 urbanisti e fa man bassa di tutti i concorsi di progettazione urbanistica della città. Suo il masterplan dell’Expo Shanghai 2010
URBZ
Giovane gruppo di formazione mista fondato nel 2009 a Mumbai è attivo sui temi della città indiana, fra economia, architettura e sociologia
BEN VAN BERKEL
Olandese (54 anni). Un altro olandese volante, dagli Stati Uniti alla Cina. Cucina l’anello di Moebius in tutte le salse
RAFAEL VINOLY
Uruguayano (67 anni). Spazia dagli Stati Uniti all’Inghilterra fino al Giappone e ha appena concluso il nuovo centro britannico d’arte di Colchester, subito soprannominato la banana d’oro, per i costi crescenti
MARK VON GERKAN
Tedesco, nato in Lettonia (76 anni). Tedesco di ferro, lavora dall’Italia (Fiere di Rimini e Verona, dove progetta anche l’ospedale) alla Cina
LIU XIAODU
Cinese (51 anni). Fondatore, con Meng Yan (1964) dello studio Urbanus, che reinterpreta il complesso residenziale del tulou riadattandolo alla realtà capitalistica della città globale cinese
MA YANSONG
Cinese (36 anni). Nel 2004 fonda lo studio Mad Architects a Pechino con Yosuke Hayano e Qun Dan. E dal 2006 piovono riconoscimenti e mostre sul loro lavoro. Il suo progetto «Floating Island» per il New York World Trade Center fa ormai parte del Museo Nazionale di Arte Cinese
KEN YEANG
Malese (63 anni). Dalla Malesia con furore, è ancora sulla cresta dell’onda il primo guru dei grattacieli verdi
AI WEIWEI
Cinese (54 anni), artista e architetto. Il potere della dissidenza. Mezzo mondo si è mobilitato per la sua liberazione piegando le autorità cinesi
WS ATKINS & PARTNERS
Società di progettazione inglese fondata nel 1938. Non è più tra le prime 10 della classifica di Building Design ma dopo la vela di Dubai Burj Al-Arab è diventato il primo gruppo occidentale attivo nella regione del Golfo dove impiega oltre 2.000 persone tra cui 213 architetti
MIRKO ZARDINI
Italiano (56 anni). Dal 2005 alla guida del Centre Canadien d’Architecture di Montréal, un’istituzione che con grandi mostre e oculate (e strapagate) acquisizioni degli archivi dei grandi architetti del Novecento non sbaglia un colpo
PETER ZUMTHOR
Svizzero (68 anni). Il potere dell’intangibilità: l’unico che negandosi riesce sempre a far parlare di sé. Dall’eremitaggio dei Grigioni alla Serpentine di Hyde Park. Sue le prime terme d’autore: l’architetto che non è stato a quelle di Vals è out!

Aecom (Stati Uniti), Aedas (Gran Bretagna/Cina/Stati Uniti), Gensler (Stati Uniti), Nikken Sekkei (Giappone), Ibi Group (Canada), P&T Architects and Engineers (Hong Kong), Perkins & Will (Stati Uniti), Rmjm (Gran Bretagna), Bdp (Gran Bretagna), Rsp Architects (Singapore)
Le «favolose» 9 società di progettazione (che fanno 10 con Foster and Partners) al top del mondo nel 2010 per numero di architetti dipendenti e fatturato, secondo la rivista inglese Building Design
Keo International (Kuwait), Dewan Architecture (IraQ, Emirati Arabi), Woods Bagot (Australia)
Le tre società non europee più importanti e influenti nel 2010 secondo «Middle East Architect»

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Last modified: 22 Luglio 2015