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Paola BiancoWritten by: Inchieste

Ma la creatività fatica

Sono due, entrambi in difficoltà, i più recenti progetti bolognesi dedicati al design, nati nel 2010: uno di marca istituzionale e industriale, l’altro indipendente. Nel primo caso, la sede locale di Unindustria ha chiamato a raccolta 200 tra aziende, progettisti e scuole di design, per realizzare il portale web Design Made in BO ove figurano alcuni prodotti del territorio ritenuti significativi per l’alto livello d’innovazione, funzionalità e attenzione all’ambiente. La parte del leone la svolgono le aziende del settore edilizio e ceramico in particolare, nonché dell’arredamento e dell’illuminazione, ma l’iniziativa, presentata in occasione dell’Expo 2010 di Shanghai, non è finora bastata a rilanciare il settore industriale, che vede in crisi alcune delle aziende coinvolte (come la motocicli Malaguti).
Open Design Italia è invece una mostra-mercato di autoproduzioni e produzioni in piccola serie a cadenza biennale, nata dall’entusiasmo di un gruppo di professionisti (Elena Santi e Laura Succini in testa). L’idea è quella di segnalare i nuovi fermenti nella produzione, lo scopo quello di rinnovare le sinergie tra il mondo dei designer e quello degli artigiani. In preparazione alla seconda edizione prevista nel 2012 sono in programma dibattiti, workshop ed eventi, oltre alla manifestazione Open Design Italia Selected (18-20 novembre). Tuttavia, nonostante la prima edizione a Modena abbia registrato oltre 4.000 visitatori in soli tre giorni, Bologna non si è finora mostrata molto ricettiva, al punto che manca ancora una sede.
Il capoluogo pare trascurare anche l’eredità di quei pochi che pure hanno avuto un ruolo importante nel design internazionale. Per esempio, l’archivio Gavina, dopo la bella mostra del 2010 al Mambo, giace – chissà per quanto – invisibile nei cassetti e nelle proprietà della famiglia. La città non sembra cogliere l’opportunità di allestire un museo permanente: un lascito sostanzialmente perduto?

Autore

  • Paola Bianco

    Nata a Padova (1969) e laureata in Architettura a Venezia nel 1997. Nel 1998 ottiene un Master in Energy and Sustainable Development presso la De Montfort University di Leicester (UK). Nel 2000 è a Bruxelles per uno stage alla Commissione Europea (DG Transport and Energy). Successivamente si trasferisce a Bologna, dove si occupa per alcuni anni di temi ambientali presso varie pubbliche amministrazioni. Dal 2004 si iscrive all’Ordine degli Architetti della Provincia di Bologna, presso il quale si impegna in diverse Commissioni. Nel 2006 apre il suo studio, dove si occupa prevalentemente di certificazione energetica, sicurezza nei cantieri e dove ospita periodicamente mostre legate a diverse forme d’arte (fotografia, scultura, fumetto, giardinaggio). Partecipa a concorsi di architettura e a bandi di pubbliche amministrazioni. Collabora dal 2008 con "Il Giornale dell’Architettura"

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Last modified: 10 Luglio 2015