L11 novembre è stato inaugurato il Bosco di San Francesco, che il Fai ha aperto al pubblico. Si tratta di 60 ettari di foresta, ad alto fusto nella parte più prossima al Sacro convento (qui il terreno è proprietà della Basilica papale), ceduo e uliveto nelle aree rimanenti (che sono invece state donate al Fai). Il bosco è stato sistemato e vi sono stati attrezzati due sentieri, secondo il progetto di restauro paesaggistico dello studio Salvatici-Ripa di Meana di Perugia. I percorsi raggiungono la chiesa di Santa Croce, i resti di un antico spedale, un mulino, cave e forni da calce, una torre, e infine il Terzo Paradiso: simbolo ideato da Michelangelo Pistoletto per raffigurare la sintesi tra natura e artificio mettendo a dimora 121 ulivi.
La visita del bosco, oltre a offrire unoccasione di serena immersione nella natura cara a Francesco, consente di comprendere lessenza duale di Assisi: da un lato del muraglione del Sacro convento la città costruita, gli edifici esposti al sole; dallaltro, la natura ombrosa e un tempo selvaggia che fornisce alla prima legno e pietra da costruzione.
Lunica nuova realizzazione del Fai è il chiosco che funge da punto di accoglienza visitatori in prossimità del varco daccesso alla selva dalla piazza superiore di San Francesco, laddove esisteva un fabbricato destinato a servizi igienici e ricovero attrezzi, con copertura verde piana. Progettato da Emanuele Bottigella, Tiziana Monterisi e Armona Pistoletto (n.o.v.a.civitas), ha caratteri di temporaneità (smontabile con la minima interferenza con il sito) e impiega materiali naturali. Nascosta dal muraglione e dagli alberi, larchitettura minima (un solo ambiente di 12 mq) non è visibile né dalla piazza e da via Merry del Val, né dalla strada che attraversa la selva. Ledificio preesistente è stato collegato al nuovo con una schermatura di lamiere metalliche, per mascherarlo e ricavare un corridoio coperto e uno spazio per stoccaggio. Il chiosco poggia su una platea ed è costruito con blocchi steko, assemblati a secco e posti in opera su dormienti in abete. Le pareti, lignee come la copertura, allinterno sono lasciate a vista, mentre allesterno sono rivestite da un cappotto di sughero bruno espanso spesso 16 cm, anchesso a vista. Grazie a tali scelte dinvolucro e ai serramenti ad alte prestazioni lopera non ha impianto termico fisso. Una pensilina si protende a coprire la parte antistante le porte dingresso e di uscita; una panca, completamente in pannelli di sughero, incanala i flussi obbligando a transitare dentro il chiosco. Qui inizia la visita, con una grande finestra affacciata sul bosco. Il costo totale dellintervento è di 86.000 euro.
Articoli recenti
- Tokyo, la letteratura di Kiki e il mondo creativo di Eiko Kadono 3 Novembre 2024
- COP30: per un futuro migliore, dovremo imparare dall’Amazzonia 31 Ottobre 2024
- Alto Adige, quando il benessere del territorio si riflette nella baukultur 30 Ottobre 2024
- Architettura instabile, la performance di Diller Scofidio+Renfro 30 Ottobre 2024
- In-VisIBLe, cultura accessibile a tutti 30 Ottobre 2024
- Venezia: l’Hortus Redemptoris non è più conclusus 30 Ottobre 2024
- Veneto: il patrimonio di ville e giardini valorizzato dal PNRR 30 Ottobre 2024
- L’Archintruso. Il colpo di grazia. (Chi ha ammazzato l’architettura?) 30 Ottobre 2024
- Festa dell’architetto 2024: Italia a due velocità 28 Ottobre 2024
- Vienna Nordwestbahnhof, la città senza qualità 28 Ottobre 2024
- Gres porcellanato effetto marmo: eleganza senza tempo per ogni stile 28 Ottobre 2024
- Alberto Ponis (1933-2024) 26 Ottobre 2024
- L’Archintruso. Il signor C., provetto nuotatore 23 Ottobre 2024
- Chiare, fresche e dolci acque. Urbane 22 Ottobre 2024
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Luca Gibello. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Michele Roda, Veronica Rodenigo, Ubaldo Spina.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2024 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata