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Written by: Professione e Formazione

I giovani di Gorizia vivranno sul confine

Gorizia. Dal 10 marzo al 3 aprile si è tenuta la mostra dei progetti partecipanti al concorso internazionale d’idee «Spazio giovani alla frontiera», promosso da Comune, ministero della Gioventù e Regione autonoma Friuli Venezia Giulia con Azienda per i servizi sanitari (Ass) n. 2 Isontina, facoltà di Architettura di Trieste, Informest e le municipalità slovene di Nova Gorica e ?Sempeter Vrtojba.
Il concorso riguardava un’area di 16 ettari posta lungo il confine italo-sloveno, dove sorgono l’ex Ospedale e numerosi altri fabbricati (alcuni di un certo valore storico) di proprietà dell’Ass. Nei pressi si trova anche l’ex Ospedale psichiatrico goriziano, che Ass e Provincia hanno aperto alla città, avviando un’opera di valorizzazione, con il nome di Parco Basaglia.
Numerosi gli obiettivi del bando a differenti scale. Utilizzando l’idea centrale di definire uno spazio dedicato ai giovani che favorisca socializzazione, sviluppo di percorsi creativi e attività di ricerca scientifica, s’intende sollecitare una riflessione strategica a più ampia scala sul ruolo dell’area nelle relazioni transfrontaliere, vista la vicinanza tra centri abitati, la presenza di rilevanti risorse ambientali, il potenziamento in atto del vicino polo goriziano dell’Università di Trieste, la necessità di ridefinire il ruolo del grande piazzale confinario di Casa Rossa.
A livello simbolico, si tratta della seconda tappa nel percorso di «riassorbimento» del confine tra Gorizia e Nova Gorica. Nel 2003 un altro concorso per la piazza della stazione transalpina (luogo simbolo della divisione che nel maggio 2004 sarebbe diventato scena per la celebrazione dell’entrata in Europa della Slovenia) aveva affidato all’arte un primo messaggio di riconciliazione, realizzando al centro della piazza un mosaico ispirato alla caduta del confine.
Tuttavia, l’idea che il confine fosse un’occasione per ripensare le due città come sistema transfrontaliero integrato nasce già negli anni novanta con le proposte di alcuni professionisti e studiosi italiani e sloveni, e in seguito con il Prg redatto da Gregotti Associati, che presso i maggiori valichi prevedeva l’attestarsi d’importanti polarità urbane, vere «cerniere» tra le città.
Se tali idee hanno stentato a decollare, l’occasione è stata opportunamente ripresa da questo concorso che ha richiamato 30 partecipanti da tutta Europa, vinto da un gruppo di goriziani guidato da Moira Morsut (Studio Mod.Land) con Ramon Pascolat, Enrico Smareglia e Giovanni Vragnaz. La loro proposta individua un sistema di spazi caratterizzato dalla continuità delle aree a parco, degli spazi aperti e delle loro relazioni fisiche e visive con l’intorno; al riuso di alcuni edifici si accosta la scelta di demolire il corpo principale dell’ex ospedale e consolidare con quattro nuovi padiglioni il margine stradale lungo l’asse che collega Gorizia a ?Sempeter.
Il Comune ha presentato il progetto al Mipim di Cannes per sollecitare l’attenzione di potenziali investitori; una scommessa importante, dal respiro internazionale, che Gorizia non vuole e non può assolutamente perdere.

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Last modified: 10 Luglio 2015