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Roberta ChionneWritten by: Reviews

Ricordiamoci che l’acqua è preziosa

Lecce. Quanti modi ci sono per rappresentare l’acqua, la sua importanza e un suo utilizzo sostenibile? Per ora sono 160 le interpretazioni e le soluzioni di designer, grafici e architetti (da Aldo Cibic ad Alessandro Mendini e Patricia Urquiola per citarne alcuni) che hanno riposto, sin dal 2005, all’invito dell’architetto Roberto Marcatti, fondatore insieme a Cyntia Concari di «H2O nuovi scenari per la sopravvivenza». L’associazione no profit affronta i temi della salvaguardia e del risparmio idrico attraverso la cultura del progetto, la promozione, l’organizzazione di mostre, seminari, workshop e pubblicazioni volte a stimolare lo sforzo collettivo di tutela e salvaguardia di questa risorsa naturale.
Tavole di eguali dimensioni raccontano un progetto di architettura, un prodotto di design, un prototipo o un elaborato di comunicazione visiva che interpreta il tema con soluzioni collegate al territorio, all’ambiente domestico e urbano: un progetto itinerante, aperto a nuovi contributi. Le 40 tavole esposte nel corso della prima mostra, ospitata nel 2006 al Forum di Omegna, sono andate progressivamente aumentando nel corso delle tappe successive di Roma, Napoli, Mumbai, Montréal, Toronto e Lecce.
Proprio nel capoluogo salentino sono inoltre presentati per la prima volta, nella mostra «Acquatecture» (curata da Marcatti e Concari con Naba Futurarium), anche 26 progetti di water center per la distribuzione dell’acqua pubblica, ideati da progettisti italiani, tra cui Mario Bellini, Riccardo Dalisi, Luisa Bocchietto, Aldo Cibic, Alessandro Piva, Massimo Iosa Ghini, Ugo La Pietra. L’intero progetto, organizzato dall’Istituto di culture mediterranee (Icm) di Lecce (che lo ha scelto come evento principale del 2011) e dall’Associazione no profit «H20 nuovi scenari per la sopravvivenza» in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche giovanili, cooperazione e pace della Provincia di Lecce, è ospitato dal 12 marzo nel Castello di Acaya, sede permanente del Mediterranean Peace Forum.
«La persona che ami è composta al 69 % di acqua», dice una delle opere in mostra (di Raffaele Iannello), ricordando l’importanza di questo elemento per la nostra esistenza. E in Puglia l’acqua è una risorsa preziosa e a rischio, come testimoniano le «pozzelle» poste al centro di antichi crocevia, pozzi scavati nell’argilla che permettevano la conservazione delle acque piovane anche in periodi di siccità, e a cui si attingeva sino agli anni sessanta. Ma proprio in questa regione la protagonista della mostra, fedele alla sua natura di elemento in grado di penetrare dappertutto, ha favorito la fioritura di una serie d’iniziative accomunate da obiettivi comuni, mettendo in moto un sistema di collaborazioni in cui enti, comuni e Provincia lavorano a progetti di valorizzazione e salvaguardia delle risorse culturali e naturali dell’area, come stanno facendo ad esempio i comuni di Zollino o Corigliano d’Otranto, o l’ex Conceria Lamarque di Maglie, oggi museo.
A corredo della mostra sono previsti eventi e incontri con esponenti della cultura, del design, dell’impresa e della creatività, fra cui l’antropologo Alberto Salza (29 aprile) e gli architetti Dalisi (20 maggio) e Iosa Ghini (30 settembre). All’interno del Castello di Corigliano d’Otranto saranno invece esposti, da metà luglio a metà agosto, i progetti degli studenti del workshop «Water=Life», svoltosi a Milano in occasione del Salone del Mobile 2010.
«H2O nuovi scenari per la sopravvivenza», Castello d’Acaya, Lecce, fino al 30 settembre

Autore

  • Roberta Chionne

    Architetta e dottore di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso il Politecnico di Torino, collabora dal 2002 con “Il Giornale dell’Architettura”, di cui è redattrice dal 2007 al 2014, responsabile in particolare del settore cultura e degli inserti monografici mensili. Iscritta all'Ordine dei giornalisti, è autrice per centri culturali e riviste tra cui «Nigrizia», «Pagina99», «Cer Magazine» e l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, con cui collabora dal 2001 al 2008 al progetto «Polonia tra passato e futuro», curando la sezione architettura della mostra «Costruttivismo in Polonia» (Bollati Boringhieri, 2005). Dal 2010 si occupa di progetti e autori africani che promuovono i valori della sostenibilità e della creatività, scrivendo articoli e saggi tra cui «Made in Mali - Cheick Diallo designer» (Silvana editoriale, 2011)

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Last modified: 10 Luglio 2015