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Written by: Inchieste

Facciamo il punto della situazione

Torino. A metà febbraio erano oltre 150.000 le prenotazioni giunte per le mostre e i laboratori di «Esperienza Italia» in programma dal 17 marzo alla Reggia di Venaria e alle Officine grandi riparazioni. Il dato è, da molti punti di vista, in controtendenza. Torino non ha dimenticato di essere stata la prima capitale attrezzandosi per tempo in vista della scadenza, in primo luogo costituendo già nel 2007 l’apposito Comitato organizzatore «Italia 150» (Mibac, Regione Piemonte, Provincia e Città di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt, Camera di Commercio, Unioncamere, le Università e il Politecnico). Qui è ancora viva la memoria di «Italia 61» e, soprattutto, del successo dei Giochi olimpici invernali del 2006. Così come allora, anche il 2011 è atteso come un’occasione di visibilità anche internazionale, utile a realizzare (o concludere) opere attese da tempo. Musei, parchi e restauri, quindi, e non solo mostre ed eventi effimeri, come la «Notte tricolore» (16-17 marzo), Look of the City che rivestirà di blu Risorgimento viali, piazze e luoghi espositivi a Torino e Venaria (sul modello dell’arredo coordinato in rosso cinabro per «Torino 2006», anche allora studiato da Italo Lupi, Ico Migliore e Mara Servetto) e Luci d’artista, eccezionalmente accese in primavera ed estate. Moltissimi sono gli eventi in campo artistico, le cui inaugurazioni scandiranno la visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il 18 marzo. Primo fra tutti, la riapertura del Museo del Risorgimento a Palazzo Carignano (in cui si apre al pubblico anche l’Appartamento dei Principi dopo i restauri), unico «nazionale», per regio decreto n. 360 del 1901, e primo museo storico italiano. Chiuso dal 2006, è stato oggetto di un profondo aggiornamento (è il quarto riallestimento dopo la sua apertura del 1908 alla Mole Antonelliana, il trasferimento nell’attuale sede nel 1938 e la revisione per il Centenario dell’Unità), sia dal punto di vista degli allestimenti affidati a Richard Peduzzi, sia per quanto riguarda i riferimenti storico-culturali, definiti dal presidente del museo Umberto Levra, ordinario di Storia del Risorgimento all’Ateneo torinese. Le trenta sale, in cui le successioni temporali sono scandite dai diversi colori, espongono circa 2.560 pezzi, scelti tra i 50 mila della collezione e integrati da materiali multimediali, che raccontano il Risorgimento in chiave europea oltre che torinese, piemontese e italiana.
Anche il Museo Nazionale dell’Automobile «Biscaretti di Ruffia» coglie l’occasione del 150° per ripresentarsi come nuovo (cfr. l’inserto allegato a questo Giornale).
Palazzo Madama, sede del Museo Civico di arte antica, è il luogo simbolo della storia torinese, porta romana prima di essere castello medievale e residenza sabauda. Nel Salone del Senato si presenta la ricostruzione lignea, fedelmente realizzata dal Teatro Regio, dell’aula del Senato subalpino (qui inaugurata nel 1848), poi, fino al 1864, del Regno d’Italia: ospiterà fino all’8 gennaio 2012 un allestimento multimediale dedicato ai protagonisti e ai dibattiti del Risorgimento e sarà uno spazio dedicato al confronto sui temi dell’attualità, dalla democrazia alla convivenza civile. A pian terreno, nella Corte medievale, sarà allestito lo spettacolo multivisivo «Torino: storia di una città»: 1.500 immagini, video ed elaborazioni 3D che compongono anche una mostra storica con documenti, schede, mappe e apparati multimediali sul sito www.museotorino.it. È la prima delle iniziative organizzate da MuseoTorino, il nuovo museo della città virtuale, diffuso e partecipato che ha come obiettivo la conservazione della conoscenza della realtà urbana, tra luoghi, eventi, itinerari e la pubblicazione di una rivista periodica.
Sul fronte delle esposizioni, il programma «Esperienza Italia», sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, prevede alcuni eventi di grandi ambizioni, di carattere storico, culturale e artistico. «La Bella Italia. Arte e identità delle città capitali» (17 marzo-11 settembre, poi a Firenze), mette in mostra nella Citroniera e nella Scuderia Grande di Filippo Juvarra a Venaria Reale 350 opere, da Giotto e Beato Angelico a Michelangelo, da Raffaello a Canova, selezionate da un comitato scientifico guidato da Antonio Paolucci, in grado di tracciare un percorso dall’antichità al 1861 attraverso le capitali preunitarie: Torino, Firenze, Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Parma, Modena, Napoli e Palermo. La reggia sabauda, riaperta il 26 febbraio con nuovi percorsi di visita nel piano interrato (multimediale) e nobile, con nuove porzioni di giardini storici e, dal 15 aprile, con i «Potager Royal» (gli orti dei Savoia), sarà la sede anche delle mostre «Moda in Italia, 150 anni di eleganza» (23 luglio-11 dicembre) allestita da Michele De Lucchi nelle Sale delle Arti; e «Leonardo. Il genio, il mito» (22 ottobre-8 gennaio 2012), con allestimento di Dante Ferretti.
L’altro grande polo delle mostre del 2011 è in città, nel complesso delle Ogr, le ex Officine grandi riparazioni delle Ferrovie, attive fino agli anni novanta e destinate a polo culturale ed espositivo. Ospiterà forse la principale mostra delle celebrazioni, «Fare gli italiani. 150 anni di storia nazionale» (17 marzo-20 novembre), il racconto «critico», a cura di Walter Barberis e Giovanni De Luna, della formazione degli italiani e della loro identità, tra divisioni e caratteri comuni. La lunga e complessa vicenda è narrata attraverso due percorsi paralleli: uno cronologico, in cui una sequenza di date richiama gli avvenimenti più importanti della storia italiana e accompagna l’intera mostra; l’altro tematico, con tredici «isole» dedicate ai fenomeni che maggiormente hanno influito sul profilo degli italiani: Italia delle città, campagne, scuola, chiesa, migrazioni, prima e seconda guerra mondiale, partecipazione politica, mafie, fabbriche, consumi, trasporti, mezzi di comunicazione di massa. L’allestimento multimediale è di Studio Azzurro, la direzione artistica di Paolo Rosa, il catalogo (in realtà, un volume di riepilogazione sinottica) è edito da Allemandi. Nel medesimo complesso, la mostra «Stazione futuro. Qui si rifà l’Italia» (17 marzo-20 novembre), a cura di Riccardo Luna e spaccato di una ideale «Città delle Idee», è concentrata sui prototipi, i prodotti, i processi più significativi della creatività e dell’innovazione italiana: l’Italia che verrà, fra ologrammi, realtà aumentata e 3D. Il progetto architettonico è di Studio Grima, l’allestimento di Viapiranesi. E, infine, «Il futuro nelle mani. Artieri domani» (17 marzo- 20 novembre), a cura di Enzo Biffi Gentili, omaggio alle Esposizioni internazionali delle industrie e del lavoro del 1911 e del 1961, organizzate a Torino per celebrare il cinquantenario e il centenario dell’Unità d’Italia. La mostra è suddivisa in tre sezioni, progettate da 5+1AA, Studio Kha, Undesign: «Il tunnel del treno fantasma» che si sofferma sul lavoro digitale, «Le nuove officine» che documentano progetti e prodotti di creativi famosi ed emergenti e «La galleria delle botteghe» che espone l’eccellenza artigianale italiana. A Torino sarà anche inaugurato, tra la primavera e l’estate, una parte del Parco Dora (cfr. pag. 15) che sarà corona al museo A come Ambiente, appena ampliato.

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Last modified: 10 Luglio 2015