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Written by: Città e Territorio

Via col Veneto 2: la vendetta

Venezia. Il Consiglio regionale, con la legge n. 30 del 23 dicembre 2010, ha approvato importanti modifiche alla legge urbanistica regionale n. 11 del 2004 (norme per il governo del territorio): di fatto un allargamento delle possibilità edificatorie. In primis le attività in zona rurale, consentendo da ora la realizzazione d’interventi edilizi in quelle aree anche a chi non è imprenditore agricolo; un’altra modifica concerne le norme riguardanti il regime transitorio previsto dalla legge stabilendo che, a seguito dell’approvazione del Piano di assetto del territorio (Pat), il Prg vigente, per le parti compatibili, diverrà a tutti gli effetti Piano degli interventi (Pi); infine è stata prorogata al 31 dicembre 2011 la deroga al divieto, per i comuni sprovvisti di Pat (più del 60%), di adottare varianti allo strumento urbanistico generale.
Secondo le parole di Marino Zorzato, assessore alle politiche per il territorio, «si tratta di un provvedimento di modifica che nasce dall’unificazione di quattro progetti di legge presentati ed è stato approvato in un’ottica di semplificazione delle procedure che interessano amministrazioni e cittadini».
Secondo Domenico Patassini, preside della facoltà di Pianificazione del territorio dell’Università Iuav di Venezia, nelle campagne «per le case di abitazione esistenti gli interventi edilizi saranno consentiti a prescindere dal fatto che il proprietario sia o meno imprenditore agricolo: [… questo è un] paradosso implicito nelle nuove norme, specie quando tendono a trasformare le zone rurali in strumento di sovrapproduzione edilizia, di deprezzamento dei valori immobiliari e del capitale fisso sociale. […Sono] tre modifiche che rallentano l’introduzione di adeguate politiche ambientali, paesaggistiche ed energetiche ed avranno impatti territoriali la cui intensità sarà tanto maggiore quanto più rapida sarà l’uscita dall’attuale crisi economica». Patassini prosegue concludendo: «La messa a punto di Piani di assetto territoriale molto costosi, ancorati a preliminari insipidi, con contraddittori quadri logici e di limitata efficacia […] che subiscono una frammentaria quanto formale istruttoria, avvia Piani degli interventi fortemente condizionati da pregresso, inerzie e diritti acquisiti».
A ottobre scorso, nel numero 88 di questo Giornale, l’inchiesta sui grandi progetti edilizi in Veneto sottolineava come «Lo sviluppo della regione negli ultimi 40 anni ha avuto il carattere di un torrente impetuoso che, in nome del progresso economico e dei particolarismi personali, non ha saputo elaborare riflessioni profonde». Nonostante le dichiarazioni fatte allora a questo giornale dal vicepresidente Zorzato: «Non devo fermare il Veneto, devo mettere un freno, se posso, a un certo tipo di edilizia incontrollata che ha deturpato parte del Veneto» sembra, sic et simpliciter, che quel corso d’acqua sia stato riformato in fiume carsico conservando, se non la portata, qualche prevedibile effetto.

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Last modified: 10 Luglio 2015