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Cristiana ChiorinoWritten by: Professione e Formazione

Europei vittoriosi (e mostruosi) in Estremo Oriente

Shenzhen terra di conquista per Fuksas

Lo studio di Massimiliano e Doriana Fuksas con il Shenzhen General Institute of Architectural Design and Research (Consortium) ha vinto il concorso internazionale per la Guosen Securities Tower di Shenzhen (nel disegno), sorpassando tra gli altri Coop Himmelb(l)au e Mvrdv. La giuria era presieduta da Peter Cook. Fuksas non è nuovo a Shenzhen, una della più grandi città industriali cinesi, collocata in una posizione strategica a sud della provincia del Guangdong, vicino al delta del fiume Pearl e a Hong Kong. Già a marzo del 2008 lo studio romano aveva vinto il concorso per il terminal 3 del Shenzhen Bao’an International Airport attualmente in cantiere (nella foto al centro). Alta 200 m e poggiata su un podio totalmente vetrato, la torre Guosen Securities si caratterizza per un evanescente volume trasparente tagliato a zig zag da una serie di vuoti aperti sullo skyline cittadino, che ricordano il primo progetto per la torre della Regione Piemonte a Torino. Dovrebbe essere il primo edificio totalmente ecologico di Shenzhen. Costo previsto 91 milioni di euro. Nelle settimane scorse, tra l’altro, lo studio romano ha concluso il cantiere dell’Admirant Shopping Centre di Eindhoven: una sorta di blob catapultato nel centro della città olandese, qua e là «ammaccato».

UNstudio per la quarta università di Singapore
Gli olandesi UNstudio con Arup Singapore sono stati selezionati da una rosa di cinque finalisti per il progetto della nuova Singapore University of Technology and Design (Sutd), la quarta università dell’isola, che ospiterà quattro facoltà (Architettura e design sostenibile, Ingegneria per lo sviluppo del prodotto, Ingegneria dei sistemi e design, Tecnologie informatiche e design). Distribuito su 76.846 mq vicino all’aeroporto Changi, il complesso è strutturato su due assi principali, uno dedicato alla vita del campus e l’altro all’apprendimento, che si sovrappongono per creare un nucleo che funge da centro distributivo delle quattro facoltà. Gli edifici dovrebbero raggiungere i più alti livelli di certificazione ambientale (Green Mark Platinunm) integrando diversi sistemi di ventilazione naturale e sfruttando la massima esposizione alla luce diurna. Presentato con render affascinanti, come spesso avviene per molte città orientali, il progetto trasmette un certo senso di straniamento per la scala degli spazi, soprattutto nelle corti di distribuzione aperte tra i vari edifici che rischiano di rimanere immani luoghi vuoti e impersonali. È il secondo progetto a Singapore dello studio olandese, che nel 2006 aveva vinto il concorso per un complesso multifunzionale a torri «Urban Oasis» su Beach Road, rimasto lettera morta.

Doppietta per Henn Architekten in CinaHenn Studio B, ramo ricerca e design dello studio tedesco Henn Architekten con base a Berlino e Pechino, si è aggiudicato a distanza di pochi giorni due colossali masterplan in Cina. Il primo è Nano-Polis, un parco di 1,65 milioni di mq dedicato alle nanotecnologie a Suzhou, parte di un vastissimo distretto industriale in via di costruzione su 4,7 milioni di mq con un investimento di oltre 3 miliardi di euro. L’impianto è rettilineo e determinato dalla logica di scala e da quella frattale e, come dichiarano gli stessi architetti, trarrebbe ispirazioni dalla tradizione urbana cinese, dove la città è gerarchizzata in blocchi, aree, quartieri e distretti. Il programma è stato suddiviso in 4 scale che citano letteralmente Rem Koolhaas (S, M, L, XL), da quella umana più intima fino a veri e propri landmark. Anche in questo caso, i comunicati rilasciati dallo studio non mancano di sottolineare l’aderenza del progetto ai più moderni concetti di efficienza energetica. Il tutto è chiuso da una cintura verde e attraversato da un corso d’acqua. Henn Studio B ha vinto il primo premio anche nel concorso per il masterplan del nuovo centro affari di Wenzhou, un insieme di uffici, alberghi e centri commerciali distribuiti su cinque torri che si affacciano sul fiume Ou Jiang. Il progetto dovrebbe essere il motore della trasformazione di Wenzhou, uno dei porti internazionali più sviluppati per l’industria dei beni di consumo, collocato nella provincia di Zhejiang sul delta dell’Ou Jiang.

Autore

  • Cristiana Chiorino

    Torinese (nata nel 1975), architetto e dottore di ricerca in Storia dell'Architettura e dell'Urbanistica (Politecnico di Torino), è socia dello studio di architettura Comunicarch. Dal 2005 al 2014 è vicecaporedattore de «ll Giornale dell’Architettura», per il quale ha curato gli allegati «Il Magazine dell’Architettura» (selezione della stampa internazionale) e il «Rapporto Annuale Restauro». Ha collaborato alla mostra internazionale «Pier Luigi Nervi: Architettura come sfida» di cui ha curato con Carlo Olmo il catalogo. Collabora con l’associazione Pier Luigi Nervi Project, con una consulenza sulla tutela della sua eredità culturale e del patrimonio delle sue opere. Ha scritto articoli e partecipato a convegni sulla sensibilizzazione alla tutela dell’architettura del Novecento, tema che ha approfondito con il master «Sauvegarde du patrimoine bâti moderne et contemporain» presso l’Institut d’Architecture dell’Università di Ginevra nel 2003. Dal 2011 è membro del consiglio direttivo di Docomomo Italia

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Last modified: 10 Luglio 2015